Rivelazioni

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-"Amore mio..."
Singhiozzava l'uomo stretto al corpo di Mayura.
Ladybug si avvicinò e fece cenno a Chat di seguirla; istintivamente poggiò una mano sulla spalla di Hawk moth che si lasciò andare ancor di più alle lacrime, incapace di realizzare quanto detto pochi minuti prima riguardo al volerli distruggere.
-"Posso... capire il suo dolore signore e...
non lo trattenga."
Mormorò titubante Ladybug non sapendo bene cosa dire.
-"Io volevo solo restituirveli perché foste sicuri che non avremmo più causato nessun problema..." Singhiozzò.
-"Tutto quello che volevamo era una vita normale, non doveva pagare con la vita, lei era innocente!"
Gridò mentre delle lacrime amare gli rigavano le guance coperte dalla maschera argentea... Strinse i pugni e colpì di nuovo a terra con più forza non curante del dolore che gli causava.
-"Signore io..."
Chat non sapeva bene cosa dire, sapeva solo che il dolore dentro era una cosa tremenda, che lo stava facendo a pezzi.
-"Non so che dire... i nostri costumi da eroi dovrebbero evitare che ci facessimo male considerevolmente, io non-"
-"Te lo spiego io ragazzino..."
Disse con voce fredda.
-"Soffriva ancora gli effetti del Miraculous danneggiato, stava guarendo ma... troppo lentamente e io ho permesso questo disastro.
Perché lei?
Perché non sono stato punito proprio io per quello che ho causato?"
Guardò un momento gli eroi che, avviliti, nemmeno sapevano cosa rispondere... nessuno voleva che le cose finissero così.
Hawk moth piegò la testa verso il basso in un' evidente richiesta muta di essere lasciato solo con lei e si portò una mano al miraculous come se volesse strapparselo via in un gesto d'ira con sé stesso: tutto racchiuso in un grido soffocato.
-"Perché se le stava a cuore l'ha messa in pericolo e ha iniziato tutto questo?"
Chiese innocentemente la ragazza coccinella.
-"Inizialmente era quello che ci legava... e dopo è diventato un qualcosa che non potevamo più controllare: i nostri sentimenti si sono messi in mezzo cancellando il desiderio di continuare con questa storia."
Si portò via le lacrime con il dorso inguantato della mano e scosse la testa.
-"Perché hai continuato a usarlo? Perché sei venuta con me?"
I due eroi si guardarono attoniti, Hawk moth non sembrava il mostro che avevano sempre disegnato o creduto; vedendolo così indifeso, disposto a lottare per qualcuno che ama, solo appariva come un uomo debole che cedeva davanti alla più comune delle debolezze.
Il silenzio invase quel luogo devastato e nessuno azzardò una parola in più.
-"Perché ti amo."
Quella voce dolce che tanto amava echeggiò nella notte e si riprodusse nella sua testa...
Hawk moth spalancò gli occhi guardando il corpo di Mayura lì giacente e non potette evitare di scoppiare nuovamente in lacrime.
-"Perché non importa il costo..."
Tornò a ripetere.
-"Taci." Sussurrò esasperato portandosi le mani alla testa: i due eroi si guardarono attorno straniti.
-"Sei il solito sveglio amore mio. Dici di amarmi e poi mi scambi con una pallida imitazione?"
La voce ironica di Mayura si fece di nuovo sentire e Hawk moth, stavolta percepì la stretta di Ladybug sulla sua spalla farsi più forte: quindi si voltò di scatto per trovare i due eroi completamente bloccati, con lo sguardo attonito rivolto verso la Tour Eiffel. Tremando si girò per vedere una figura nell'oscurità, in piedi sul cornicione ferreo e con gli occhi purpureo-magenta come due fari splendenti nella notte; vide il riflesso sulle sue labbra voluminose, che stavano per piegarsi all'insù in un sorrisetto meschino. Con un abile balzo, scivolò lungo uno dei punti d'appoggio per atterrare a pochi metri da loro. Schioccò le dita per poi incrociare le braccia e vedere il sentimostro con le sue caratteristiche, inerme tra le braccia di Hawk moth svanire in un'aura cobalto-nera.
Hawk moth si alzò col terrore stampato sulla faccia e fece qualche passo verso di lei titubante, con uno sguardo di pena che appariva a lei tanto enigmatico e indecifrabile... non lo aveva mai visto così vulnerabile.
-"Non guardarmi così..."
Gli chiese abbassando la guardia mentre Hawk moth, incredulo, continuava a camminare a passo lento ed esasperante verso di lei, col timore di essere diventato matto. Fece sparire ogni possibile segno di un fremito, mentre il suo sguardo s'incupiva sempre più verso la portatrice del Miraculous del pavone.
-"Di' qualcosa...
Qualunque cosa...
Ti prego-"
Fu zittita dalle braccia di Hawk moth che la stringevano con bisogno. Il supercattivo sospirò nascondendo il naso nella pelliccia e aspiramdone il profumo; aumentò la stretta con la paura che fosse davvero frutto della sua immaginazione, eppure era lì: ancora viva, forte e reale.
-"Era un piano di riserva nel caso qualcosa fosse andato male..."
Ammise con lo sguardo basso prendendo le sue mani e separandosi da lui:
-"Non potevo evitare che rischiassi oltre... o che potessi ferire Adrien."
Mayura guardò fisso Chat Noir e il ragazzo gatto deglutì spalancando gli occhi.
Hawk moth le accarezzò la guancia e la attrasse verso di sé per provare le sue labbra un momento: sorrise contro la sua bocca al riconoscere la donna che amava, il suo profumo, il suo sapore: non era un'illusione.
Mayura passò un indice sul labbro di Hawk moth per rimuovere il leggero segno lasciato dal rossetto porpora sorridendogli dolcemente.
Hawk moth accarezzò ripetutamente la vita stretta che amava tanto sentire sotto le sue dita e replicò in tono basso il suo nome, le lettere erano chiare come l'acqua.
La prese in braccio per le cosce, lei si strinse al suo collo con forza e incrociò le gambe attorno al suo addome mentre ridevano come due ragazzini innamorati, in un abbraccio dal quale non volevano più separarsi: Il supercattivo la mantenne tra le braccia mentre la faceva volteggiare col cuore fragile per tutti quegli sbalzi di emozioni.
-"Non posso credere che sia tu.
Se è tutto un sogno io-"
Mayura si unì a lui in un bacio ancora più profondo, dove stavolta la sua lingua giocò a lungo nella bocca del criminale con amore.
-"Sono quì amore... e non ti lascerò mai più."
Il loro gioco di sguardi terminò quando Chat Noir si schiarì la voce e gli eroi si fecero più vicini ai due cattivi, ancora uniti in quell'abbraccio.
-"Immagino sia il momento Ladybug."
Proruppe Hawk moth sfiorando la spilla e guardando Mayura che stava copiando la sua azione.
-"Cosa volete? Andiamo al sodo." Tagliò corto il ragazzo gatto.
-"Solo il vostro perdono e che ci lasciate vivere una vita normale, senza cercarci mai più... in cambio ai nostri Miraculous ovviamente." Rispose sinceramente Mayura.
-"Mi sembra troppo facile." Replicò diffidente Ladybug.
-"Ce li toglieremo davanti a voi, niente giochetti; non abbiamo più bisogno del desiderio, ho capito che ho già tutto quello che voglio accanto a me."
Aggiunse Hawk moth sempre senza voltarsi.
-"Se solo lo avessi capito prima..."
Fece un passo verso si loro ma Mayura lo prese per un braccio prima che potesse voltarsi completamente verso gli eroi.
-"Mi preoccupa Adrien"
-"Adrien sa distaccarsi, ho passato la vita a spiegargli che non doveva affezionarsi per non soffrire nell'attimo in cui avrebbe dovuto perdere qualcuno, per non terminare come me..."
-"P-papà?"
Adrien lasciò cadere il bastone a terra e il supercattivo alzò la testa lentamente verso suo figlio, quasi come se non volesse o avesse il timore di scoprire che fosse veramente lui.
Capiva finalmente tutte quelle fughe, i giochi di parole, tutto quel Camambert nella sua dieta e il perché fosse migliorato tanto nella scherma...
Suo figlio non era più un bambino: era l'eroe di Parigi, solo che per tutto quel tempo avevano vissuto facendosi lo sgambetto, avevano sprecato due lunghi anni l'uno contro l'altro per niente.
-"No..."
Sussurrò perso.
Sapeva bene cos'aveva sbagliato ma quello che non sapeva precisamente era da dove iniziare: fece un passo verso di lui e prese un respiro profondo.
-"Per tutto questo tempo ho davvero combattuto contro di te?"
Chiese Hawk moth mentre una lacrima gli ricadeva sulla guancia.
Adrien abbassò la testa e strinse i pugni con rabbia e impotenza.
-"Non potevi saperlo..." Proruppe Mayura prendendo una mano di Hawk moth.
-"E tu da quanto lo sapevi?" Chiese istantaneamente il supercattivo, quasi in un sussurro alla donna che amava.
-"L'ho capito prima, quando ha cantato la canzone di Emilie... nell'attimo in cui ho visto come la guardava, come la teneva."
Il suo sguardo si posò sulla ragazza coccinella e su Chat Noir.
-"Non sono di pietra, ricordo come si sentiva e quando l'ho guardato negli occhi è stato tutto più chiaro, dovevo affrettare le cose ed evitare che vi feriste a vicenda ma Queen Bee avrebbe scoperto il mio piano e lo avrebbe visto come una trappola... Sinceramente non sapevo che fare a parte impedire che tutto finisse in una guerra." Mormorò abbattuta guardando a terra.
-"Nath?" Chiese il ragazzo gatto dopo varii secondi mentre un sorriso triste si formava sulle sue labbra.
Mayura assentì:
-"Perdonami piccolo mio."
Chat Noir sostituì quel sorriso ad un'esressione amara che fece preoccupare all'istante i tre presenti.
-"Dusuu, riponi le mie piume."
-"Noroo, che le ali della notte cadano."
In pochi secondi gli eroi si trovarono faccia a faccia con i sue cattivi di Parigi, che si stavano tenendo la mano facendo un passo insieme verso di loro.
-"Perché?"
Chiese iracondo il ragazzo gatto stringendo i pugni senza guardare.
-"Volevo esprimere il desiderio con i vostri Miraculous..."
-"E di che diavolo avevi bisogno? Potere? Qualsiasi cosa potessi volere so che sarebbe stata egoi-."
-"Tua madre..." Fece una pausa ispirando.
-"Co-come?"
-"Volevo riavere indietro ciò che ho perso: la mia famiglia. Volevo vederti di nuovo felice-"
-"Ti sei mai chiesto cosa mi rendesse davvero felice padre?!
No."
Sussurrò guardandolo con odio.
Gabriel spalancò gli occhi e Adrien continuò a gridare:
-"Ho sempre seguito i tuoi disegni perfetti, le tue idee belle e buone e quelle di mamma... e tu mi stai dicendo che non solo non hai avuto il coraggio di starmi vicino nel momento in cui avevo bisogno di te, ma anche che hai terrorizzato Parigi... per cosa? Per avere indietro chi non potrà mai più ritornare? Cosa le è successo? Almeno a questo sai rispondere?"
Una lacrima silenziosa attraversò la sua guancia assieme a quelle grida disperate.
-"Emilie non è scomparsa Adrien..."
Lo sguardo di Chat Noir era un commisto di furia, confusione e aveva quel sapore di risposta mai ottenuta che finalmente avrebbe ricevuto.
-"Il Miraculous del pavone era danneggiato, ha drenato l'energia della sua prima portatrice:
ovvero tua madre...
e lei è caduta in un sonno profondo."
Adrien cadde in ginocchio detrasformato: il suo kwami si poggiò sulla sua spalla con un'espressione triste, a pochi secondi da lì il ragazzo non seppe più trattenere le lacrime.
-"Abbiamo quindi iniziato questa caccia ai Miraculous per riportarla indietro; è rimasta nascosta da chiunque nel mio covo, dove l'ho costudita gelosamente e continuo a farlo...
Ad essere sincero volevo dirle addio stanotte e raccontarti questa storia perché potessi vederla un'ultima volta."
-"Ma ti ascolti al meno?" Replicò sofferente tra le lacrime.
-"È la cosa più giusta da fare."
-"E il prezzo Papà? Ci hai mai pensato?
Cos'avresti dato in cambio?
La tua vita?
Nathalie?"
Gabriel corrugò la fronte confuso e suo figlio lo squadrò con amarezza:
-"Non avevi capito che c'era un prezzo da pagare per qualsiasi desiderio?" Rise amaramente.
Gabriel lo guardò con orrore e confusione, finalmente capiva ciò che non aveva potuto decifrare del grimorio, ma solo gli creava un sentimento di pesantezza sul cuore senza limiti.
-"Rispondi! Chi avrebbe preso il suo posto?"
Chiese con rabbia alzando la voce.
-"Io non-"
-"Non venirmi con scuse ridicole papà:
il punto è che sei stato, sei e sarai sempre un grande egoista, che non vede nessuno all'infuori di sé stesso! Mi dai la nausea-"
-"Adrien!"
S'intromise Nathalie.
-"E tu? Volevi sedurre mio padre... e poi? Che vantaggio avresti tratto? Saresti solo rimasta un'assistente con una relazione segreta mantenuta col suo capo: per dimostrare cosa?"
-"Basta Adrien. Non ti permettere di mancarle di rispetto."
Sbottò Gabriel.
-"Perché non dovrei? Mi avete mentito per due anni, o forse per tutta la vita! Io non vi riconosco più." Aggiunse deluso.
Gabriel s'inginocchiò all'altezza di suo figlio e gli poggiò una mano sulla spalla:
-"Perdonami io non sapevo niente di-"
Adrien dette una spallata a quella mano, e senza voler ascoltare altro si alzò e corse via. Nathalie si avvicinò a Gabriel e annuì poggiandogli una mano sulla spalla.
-"Devo parlare con lui." Proruppe Gabriel.
-"E cosa gli dirai? È già difficile assimilare qualcosa del genere, figuriamoci parlarti."
-"Ha ragione."
Aggiunse Ladybug preparandosi a partire facendo roteare lo yo-yo.
-"Lo controllerò io e cercherò di farlo ragionare il più possibile... tenete i Miraculous per ora, ne discuteremo con calma quando le acque si saranno calmate."
Nathalie camminò verso di lei:
-"Che ne sarà di Gabriel? Di noi?"
Si azzardò a chiedere.
-"Voglio decidere con Chat Noir, la sua opinione è fondamentale...
ma voglio che sappiate che comprendo quanto male possa aver fatto e che il fine non era quello che ci aspettavamo, anche se non è giustificabile."
Ladybug si perse nella notte, alla ricerca del suo collega di battaglie per cercare di distrarlo e farlo rientrare nella ragione.
-"Non penso di restarmene quì impalato." Sbuffò Gabriel.
Nathalie gli si parò davanti e lo guardò negli occhi sciogliendolo completamente: lo stilista non resistette più e la strinse con forza tra le sue braccia.
-"Ho paura Nath. Va bene?"
-"Devi avere fiducia in me e in lui.
È addolorato, amava sua madre e una notizia del genere non può accettarla come se niente fosse. Adrien è un ragazzo forte e ha detto quello che ha detto perché stava male. Vedrai che andrà tutto bene."
Gli spettinò le ciocche platino facendolo sorridere, sapendo che così si sarebbe rilassato e si sarebbe concentrato più in quella carezza che in tutte quelle preoccupazioni.
-"Grazie di essere quì."
Poggiò il mento sulla sua spalla e ci lasciò un bacio:
-"Ho compreso la paura del poter rimanere solo davvero, senza di te e di lui quando..."
Si zittì facendo una lunga pausa.
-"È stato tanto brutto?"
Sorrise appena Nathalie.
-"È stato tremendo Mon amour.
Perché l'hai fatto?"
-"Perché siete ciò che ho di più caro e vi conosco: impulsivi e testardi come siete ho temuto il peggio."
Volse lo sguardo alla torre di ferro e si separò da lui:
-"Seguimi."
-"In capo al mondo mon amour."
Non esitò a rispondere.
Nathalie si trasformò e dette un salto sulla Torre Eiffel, teatro dello scenario pieno di emozioni di quella notte: Hawk moth non dubitò a seguirla e la rincorse fin sulla cima, dalla quale, in lontananza, potettero ammirare le due figure dei supereroi di Parigi abbracciati nell'oscurità.
Hawk moth rimase immobile ripensando a tutte quelle volte che avevano combattuto e l'aveva evitato. Si sentì fatale.
Mayura si strinse al suo petto e gli prese una mano: poteva sentire la preoccupazione dell'uomo che amava solo dal modo in cui l'abbracciava. Accarezzò il suo petto con le dita e sfiorò le nocche della mano inguantata come se volesse trasmettergli tutto l'amore e il sostegno del quale aveva bisogno.
Rimase un bel pò in silenzio guardando assieme a lui l'orizzonte e sperando in una reazione visibile, una parola, un singhiozzo e non un qualcosa trattenuto dentro come si stava evidentemente sforzando di fare. Inevitabilmente Hawk moth rimase immobile e tenendosi tutto dentro.
-"Riavremo il nostro Adrien Gabe, costi quel che costi."

So che questo capitolo non è un granché ma il finale si avvicina sempre di più anche se non sono sicura quanti capitoli fare ancora. 💭🌹

〖Shallow𝄞〗 𝑮𝒂𝒃𝒆𝒏𝒂𝒕𝒉 Where stories live. Discover now