Gifts Under The Tree.

Epilogo.

3 dicembre 2018.

Il mese più bello dell'anno era appena iniziato e già stava regalando alle quattro ragazze una delle giornate più felici della loro vita. Non avevano chiuso occhio quella notte passata tra ragazze, troppo elettettrizzate dall'evento che stava per iniziare. Indiana, perfetta nel suo abito bianco, era di una bellezza disarmante e facilmente sarebbe potuta passare per la regina di quel manto bianco che ricopriva anche gran parte dello chalet, la neve. La ragazza si rigirava l'anello di fidanzamento in uno stato di trance che poche volte era riuscita ad interrompere, neanche la tazza di cioccolato caldo che Lily le aveva preparato era servita a distoglierla dall'ansia e dalla paura che qualcosa fosse andato storto. Daphne le aveva ripetuto così tante volte di stare tranquilla, che alla fine aveva smesso di parlare e se ne stava in silenzio, sotto lo sguardo della ninfa che giocherellava con i boccoli biondi appena sistemati. Allison aveva provato in tutti i modi a farla distrarre, le aveva persino confessato di averle scritto una canzone, che avrebbe cantato durante la cerimonia che si sarebbe svolta, ma la diretta interessata aveva tenuto sulla pelle un fascio di nervi che difficilmente si sarebbe sciolto.

«Andrà tutto bene, vedrai! Sei un incanto, Indiana.» Ally le sistemò ancora un poʼ i capelli sulla schiena e riservò un sorriso dolcissimo, uno di quelli che si scambia ai propri figli e che lei aveva imparato solo grazie alle sue due pesti preferite.

«Devi solo sperare che lo sposo non resti stecchito nel guardarti!» Lily rise appena, gustandosi dell'altro cioccolato e ricevendo un'occhiata ammonitrice da Daphne che le aveva da poco sistemato il trucco.

«Tu sei che sai infondere coraggio, Lils! E smettila di bere quella cioccolata, è la terza volta che ti sistemo il rossetto!» la ninfa sbuffò sonoramente, quasi le sembrava di rimproverarla come facevano da bambine. In fondo, non molto era cambiato.

«Ma... È la cioccolata!» protestò stringendo la tazza come se fosse la cosa più importante al mondo. «È l'unica cosa che non mi puoi vietare, mi dispiace!» scosse il capo quando l'amica le si avvicinò con l'intento di separlarla dalla sua bevanda preferita.

«Non riuscirai mai a prenderle quella tazza, lo sai vero?» Allison alzò gli occhi al cielo a quella scena, che sembrava vista e rivista almento un milione di volte.

Fu in quel momento che Indiana si lasciò scappare una risata, dopo ore passate in piena ansia. Guardò le tre ragazze con gli occhi lucidi e pregò ogni santo presente in paradiso per non lasciarsi andare in un pianto liberatorio o Daphne le avrebbe fatto percorrere la navata in sedia a rotelle. Tuttavia, non si trattenne dal lanciarsi contro di loro con le braccia spalancate, in cerca del supporto che loro e soltanto loro erano sempre state capaci di donarle. Un calore unico, che le scaldò il cuore non appena si unirono tutte e quattro in una stretta che sapeva di eterno, che fu capace di far battere i loro cuori all'unisono. In fondo, erano sempre le solite quattro ragazzine dagli occhi e il cuore grandi e legate da un sentimento impossibile da distruggere.

«Non so come farei senza di voi nella mia vita.» parole masticate dall'imminente pianto, furono quelle della futura sposa. «Vi voglio un bene dell'anima!» le strinse forte a sé, tra sorrisi emozionati e mente annebbiata, tanto che non si resero per niente conto del bussare alla porta.

«Scusate se vi interrompo, ma dovrei ritirare le damigelle.» una volta entrato nella stanza, sorrise davanti a quella meraviglia in abito bianco e alle sue amiche, anch'esse pronte e bellissime.

«Tutto è al suo posto, il vestito è impeccabile, lo è anche il trucco e sopratutto... Sei meravigliosa!» l'entusiasmo di Daphne non mancò, felicissima per l'amica impaziente di vederla camminare lungo la navata. «La prima di noi a fare il grande passo... Sono così emozionata!» la strinse in un forte abbraccio, cercando di combattere contro l'ansia della futura sposa.