38- I don't want this moment to ever end.

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Le luci dell'arena illuminavano quasi a giorno il cielo, impedendo agli occhi chiari di Daphne di scorgere le sue amate stelle. Quella sera, per la prima volta nella sua vita, avrebbe assistito ad un incontro di wrestling, ma non uno qualunque, proprio quella dove il suo Jonathan avrebbe combattuto. Il suo cuore al solo pensiero tremava impaurito ed emozionato, aveva paura di vederlo soffrire sotto i colpi del suo avversario, ma era eccitata oltre modo perché lui la voleva lì con sé.
Finn accanto ad un Indiana felice come una bambina, le stava accompagnando in giro per il backstage, raccontando qualche aneddoto interessante e divertente del loro lavoro. Le ragazze si guardavano intorno meravigliate da tutto quel gran via vai di gente, tecnici, macchinisti, truccatori e wrestler che correvano da una parte all'altra dell'arena sotto gli occhi vigili di Stephanie e di suo marito, che si limitarono ad un saluto cordiale e poi si diressero verso la sala di controllo.

«Ehi, ninfa! Hai visto quanto è grande questo posto? Non credevo, chissà se un giorno riempirò anch'io questo palezzetto!» Allison si affiancò alla bionda con gli occhi brillanti. Il suo più grande sogno sarebbe stato cantare in uno di questi palezzetti.

«Ne sono sicura, tesoro!» l'abbracciò stretta mentre camminavano lungo un corridoio dove ai lati c'erano attrezzi scenici di ogni genere.

«Non ti ho mai vista così, Daph... Addirittura ti stai mangiucchiando le unghie da quando ci sono venuti a prendere... Che cosa c'è? Lo sai che con me puoi parlare.» si fermò e la guardò dritto nei gli occhi. Era evidente lo stato di nervosismo che imperversava nel suo sguardo.

«Oh Ally! Non so cosa fare, non conosco niente di questo sport e ho una fottuta paura che Jon si possa fare male stasera!» parlò tutto d'un fiato, della Daphne composta ed elegante non c'era più traccia, sembrava una bambina capricciosa seduta su quella cassa, con le gambe incrociate e le labbra tremanti, tanto che attirò l'attenzione di Indiana che si staccò dal suo fidanzato.

«Che sta succedendo qui?» la mora si sedette con la sua "solita" eleganza accanto a lei. «La mia ninfa si sta facendo i complessi mentali perché non conosce alla perfezione questo sport e questo palazzetto come succedeva al liceo?» le accarezzò dolcemente i lunghi capelli biondi.

«Non mi facevo i complessi al liceo, Ana!» si lasciò coccolare, nascondendo il volto sulla sua spalla e un sorriso che solo Indiana sapeva tirarle fuori.

«Oh Dio, Ally! Ti ricordi le interrogazioni del professor di biologia? Ninfa, eri una secchiona ammettilo... Una sexy secchiona!» la prese bonariamente in giro, per allentare la tensione. Aveva capito benissimo, quale fosse il problema e aveva anche già pronta la soluzione, ma che ci sarebbe stato di male a godersi ancora un po' il loro momento tra ragazze?

«Ally non ti ci mettere anche tu. Ma che male ho fatto nella mia vita precedente per meritarmi delle amiche come voi?» alzò gli occhi al cielo, ringraziando silenziosamente per avere delle amiche speciali come loro.

«Questa puntina di melodramma è opera di Jonathan, non è vero?» le scompigliò i capelli, ridendo. Quei momenti riscaldavano i loro cuori, se ci fosse stata anche Lily sarebbe stato tutto perfetto.

«Jonathan...» quel nome pronunciato così flebilmente, simile ad un sussurro proveniente dal suo cuore, fece capire alle due quanto fosse preoccupata per il suo uomo. E come se le loro anime fosse unite da un sentimento più forte di qualsiasi altra cosa, il battito del cuore irrefrenabile la costrinse ad alzare il volto stralunata e cercarlo ovunque; sentiva in qualche modo di averlo vicino.

Jon osservava divertito lo strano lo gruppetto davanti a lui, era andato a prendere una bottiglia d'acqua nella zona catering e anche tra la folla non ci aveva messo un attimo di più a riconoscere quella cascata d'oro colato e degli occhi cielo straordinari. Si era poggiato al muro con la spalla e le braccia incrociate, guardandola incantato come sempre; il suo mordicchirsi l'unghia del pollice, preoccupata per qualcosa, forse per lui, fece perdere un battito al suo cuore e un bellissimo sorriso nacque dalle sue labbra. Purtroppo per lui, una persona si era accorta del suo sorriso e adesso lo osservava divertita e con un espressione molto simile a quella di Joe.

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