54- Animal I have become.

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Il silenzio era raggelante in ogni sua piccola sfumatura. L'eco di parole sussurrate, di proteste urlate e di lacrime scese dagli occhi impauriti di Allison, era a dir poco disturbante. Avrebbe tanto voluto scappare, rinchiudersi in una stanza vuota e lasciarsi andare per sempre, in fondo sarebbe stato comunque meno agognante dell'attesa che la teneva incollata a quel divano, con le gambe tirate al petto e le iridi scure fisse sul tavolino in vetro di fronte a sé. Non poteva essere tutto come quel piccolo oggetto rettangolare? Niente più inganni o misteri, solo la quotidianità vissuta nella più totale trasparenza, un mondo fatto di sincerità. Se non avesse avuto lo stato d'animo a pezzi, avrebbe sicuramente sorriso di quell'ingenua sciocchezza. Le avevano mentito così tante volte, si erano approtiffati del suo sorriso buono così tante persone... Stupida lei che non aveva mai ricambiato con la stessa moneta.

Chiuse gli occhi per un attimo e quando li riaprì con un sospiro rassegnato, la figura alta e slanciata di Daphne coprì il suo campo visivo, così come il braccio di Lily coprì le sue spalle e il mondo risultò un tantino migliore, meno malvagione pesante. La prima le porse una fumante tazza di thé e subito vide spuntare un mini sorriso sul volto scavato di Ally; la cantante sapeva benissimo che lei usava quella bevanda come soluzione a tutte le situazioni tristi, in fondo ad una persona triste va sempre offerta una tazza di thé, lo dicono persino le serie tv. E lei sicuramente capì la linea dei suoi pensieri, perché si lasciò andare in una risata cristallina che in un attimo la fece sentire meglio, meno sola.

«Oh, Ally!» il suo tono tranquillo la raggiunse appena, quasi fosse un sussurro. «Tesoro, come ti senti?»

Secondi che parvero interminabili, nessuna risposta da parte sua, che sembrava in piena trance, persa ad osservare la bevanda tra le sue mani. Era cosí calda che bruciava sulla pelle come una ferita, mai grande quanto quella che aveva aperta nel cuore e nell'animo. La sua dignità era stata in parte calpestata e le lacrime avrebbero raggiunto di nuovo i suoi occhi se solo si fosse fermata a pensare un po’ di più. Non sapeva se e come rispondere, ma fortunatamente quel silenzio venne interrotto dal rumore incessante del campanello. Inutile sperare in una fine così vicina, inutile la voglia di immergersi negli occhi di Joe; dalla porta che Daphne corse ad aprire spuntò solo Indiana e la sua lingua lunga.

«Ma si può sapere che vi prende in questo periodo?!» un diavolo per capello, forse più di uno, ecco che cosa aveva. «Risolviamo un problema e ce ne ritroviamo ancora un altro? Si puó sapere che cosa prende a Joe?» le mani sui fianchi erano solo un piccolo indizio del suo contrariamento alla situazione.

«Indiana Taylor!» la rimproverò Lily, che se ne stava ancora seduta accanto alla cantante e sollevò un sopracciglio verso la nuova arrivata. «Sei sempre un tornado nei momenti meno opportuni!» le fece cenno di abbassare i toni, ma venne completamente ignorata.

«Non fare quella faccia da "so tutto io" perché sembri impazzita anche tu! Ancora non sei corsa da Colby? Aspetti che quel divano ti risucchi per risolvere i tuoi problemi?» lasciò andare un sospiro spazientito quando la vide distogliere lo sguardo dal proprio.

«Grazie per la botta sul braccio, comunque...» Daphne alzò gli occhi al cielo dopo essere stata colpita dall’uragano che aveva tutte le sembianze della sua migliore amica.

«Finn?» la voce flebile di Allison aveva zittito tutto quel battibeccare ed aveva attirato lo sguardo delle tre ragazze su di lei, era la prima frase che aveva pronunciato da quando era entrata in quella casa.

«È andato da Joe, l’hai fatto preoccupare parecchio... Lo stanno raggiungendo tutti.» andò a sedersi accanto all'amica e prese ad accarezzarle dolcemente la schiena per rassicurarla. «Ti ustioni cosí, sciocchina...» le tolse dalle mani la tazza di thé e la poggió meccanicamente sul tavolino, oggetto di molti pensieri di Allison. «Questo sarebbe una cosa da me! Che c’è, vuoi rubarmi il lavoro?» ed un sorrisetto divertito comparve sul volto della musicista, era così naturale sorridere con Indiana. Anche nelle situazioni più temibili trovava il modo per tirare su il morale.

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