Epilogo

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NATHAN

Durante il tragitto raccontai a Ruth della chiamata ricevuta e di come si fossero tutti, bellamente, invitati in casa nostra. Ruth aveva riso, beccandosi un'occhiataccia.

Una volta arrivati, parcheggiai sbadigliando. «Andrei a letto.»

Scendemmo dall'auto e Ruth sistemò i capelli all'indietro facendoli svolazzare lungo la schiena. Ciocche rosa, bellissime.

«Ci credo, dopo palestra hai praticato un altro genere di sport, sarai senza energie.»

«Per un altro round, mai» ammisi facendola ridere.

«Ci avrei scommesso.»

A differenza della precedente casa, non eravamo in un condominio per cui non avevamo nessuna rampa di scala. Questo dettaglio mi piaceva molto, specialmente quando tornavo spaccato dalla palestra o quando facevamo la spesa. Non avere le scale era un'ottima nota positiva sul nostro nuovo appartamento.

Tempo di entrare in casa che il campanello cominciò a suonare.

«Temo siano arrivati» cinguettò.

«Già.»

Aprii dopo essermi accertato che fossero realmente i nostri amici. Aiutai Ruth a mettere il mangiare su dei piattini. Poi girai l'angolo e andai in salotto. Ruth mi seguì con i piatti fra le mani per poi posizionarli sul tavolo di vetro di fronte al divano in pelle color panna.

Quando sentii la porta cigolare, mi voltai. Vidi una mano smaltata di nero stringere la porta. Guardai Ruth che fece spallucce.

«Siete vestiti?» urlò Eliza poi entrò con una mano sopra gli occhi, il ghigno dipinto sul volto.

Roteai gli occhi al cielo mentre Ruth diventava paonazza.

Successivamente entrarono Roxie, Dwayne e Dane. Qualche minuto dopo Wallace e Seth.

Celeste e Lindsey appena arrivarono ci diedero la triste notizia che avevano deciso di anticipare il viaggio e quindi, sarebbero partite prima dell'inizio dell'estate.

Stavamo parlando già da qualche ora sorseggiando birra e mangiando gli avanzi di mia mamma, chi seduto sul divano e chi sulle sedie.

Ruth si stava facendo fare una treccia alta da Roxie. «Finito. Questo colore ti dona molto!» affermò la rossa, in adorazione.

Ruth rise. Eliza si sporse in avanti con un ghigno e mi guardò. «Tu che ne pensi, Nathan? Approvi?»

Le lanciai un'occhiataccia. «Certo, mi piacciono molto.»

«Mh, molto del tipo "sì, ci stanno" o molto tipo da sbatterla contro il muro?»

Era davvero odiosa quella piccola mocciosa.

Seth che, le era seduto accanto, sembrò intuire che mi stesse lanciando una delle sue frecciatine perché le diede un buffetto sul naso. «Smettila.»

La ragazza si irrigidì. «Vado a prendere un po' d'acqua» si alzò in piedi di scatto. «Qualcun'altra ne vuole?»

«Ti accompagno» dichiarò Seth.

Lei strabuzzò gli occhi. «Non serve, Grier» si avvicinò a Dane e lo tirò su di peso. «Vedi? C'è Dane che si è offerto volontario.»

«Veramente...»

«Dane, zitto» la mora strinse così forte il braccio che sembrò in procinto di spezzarglielo, il suo sguardo omicida non prometteva nulla di buono, perciò il povero ragazzo non si sentì di replicare e si fece trascinare dalla follia di Eliza.

Seth contrasse la mascella per qualche istante poi con un sospiro si rilassò e quindi si accasciò di peso sul divano, senza mai distogliere lo sguardo nel punto in cui era sparita Eliza Hill.

Decisi di lasciar perdere così mi concentrai su Ruth.

Sbatté le ciglia e sorrise quando le feci l'occhiolino.

Si sollevò e venne a sedersi accanto a me.

Le circondai le spalle con il braccio e le baciai la fronte. «Stai bene?»

Puntò gli occhi sui miei, l'azzurro del mare profondo contro il verde smeraldo. «Sì Nathan, ho finalmente quello che ho sempre voluto e me lo sto godendo appieno.»

Alzai un angolo della bocca all'insù, la guardai con ammirazione e con tutto l'amore che provavo nei suoi confronti.

Dovette capirlo perché si sbilanciò e mi baciò. «Amo la convivenza» ghignò a fior di labbra.

«Anch'io,» le presi il mento tra le dita e la obbligai a guardarmi negli occhi. «Ti amo.»

Le labbra si incurvarono creando le fossette, ci passai un dito sopra e ricambiai il sorriso.

«Ti amo anch'io, seppure tu sia ossessionato dalle bandane...»

Alzai un secondo gli occhi al cielo per poi ripuntarli su di lei. «Che ci vuoi fare.»

Rise tirando indietro la testa.

Rimasi a contemplarla per secondi che mi parvero infiniti eppure non mi sarebbero comunque bastati.

Il chiacchiericcio divenne un lontano sottofondo. Mi feci serio e le dissi quello che provavo. Quello che ero certo, non sarebbe mai cambiato. «Mi rendi felice, Ruth Denver.»

Mi prese la faccia tra le mani, con le dita accarezzò l'accenno di barba e allargò il sorriso così tanto da far brillare gli occhi.

«Mi rendi felice, Nathan Cross.»

Mostrami il mondo (#1 Nightmares Series)Where stories live. Discover now