13- Ogni tuo desiderio è un ordine.

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RUTH

Dopo aver fatto colazione con i ragazzi avevo passato il pomeriggio con Nathan, finché non era dovuto andare al lavoro. Ora ero sul mio divano a guardare un programma noioso. Eliza era fuori casa, immaginai fosse in compagnia con Roxie a spettegolare davanti ad un calice di vino.

Il telefono cominciò a suonare, quindi lo afferrai e risposi accostandolo all'orecchio. «Ѐ successo qualcosa?»

Nathan, dall'altro capo del telefono, scoppiò a ridere. «Assolutamente no. Ti va di raggiungermi e farmi compagnia?»

Raddrizzai la schiena. «Al lavoro?»

«Certo. Tanto siamo in fase di preparazione, il locale è chiuso e tranquillo.»

«Mi fai entrare tu?»

Un attimo di pausa «Sì, ti faccio entrare io. Allora mi raggiungi?»

Ci riflettei, ma tanto non stavo facendo nulla di interessante. «Sì, arrivo.»

Presi un autobus e pochi minuti dopo, mi trovai dentro il pub dove lavorava Nathan.

Quando lo vidi, stava asciugando i bicchieri con uno straccio, mentre ridacchiava con i suoi colleghi. Mi si riempì il cuore di un calore intenso.

«Ciao!» mi avvicinai al bancone e mi sedetti sulla sedia libera.

Nathan si girò e quando mi vide gli si illuminarono gli occhi. «Sei qui!» si appoggiò al bancone e si sporse per baciarmi. Mi allungai e gli misi le mani sulle guance. Quando mi baciò, chiusi gli occhi e sorrisi fra le sue labbra.

Quando si ritrasse, fece un passo indietro e prese un altro bicchiere per asciugarlo.

Prima che potessi parlare, un tizio dai capelli color platino, mi urlò contro che erano chiusi.

«Lucas lei è con me, quando ci sono io questo posto è sempre aperto per lei» decretò Nathan, deciso.

«Come vuoi» borbottò il ragazzo allontanandosi.

Alzai un sopracciglio e Nathan rispose con un'alzata di spalle. «Non farci caso, è un tale idiota.»

«Hai bisogno di una mano?» indicai i bicchieri che stava sistemando.

I suoi occhi saettarono sui miei. «Una bella ragazza mi ha appena chiesto se voglio una mano, mh, fammi pensare...» finse di rifletterci.

Mi alzai e lo picchiai sulla spalla «Divertente!»

Nathan scoppiò a ridere. «Fai il giro e vieni qui.»

Nathan mi osservò attento per tutto il tempo, da quando mi alzai a quando feci il giro per raggiungerlo. Gli andai vicino e mi fermai solo quando le punte delle nostre scarpe si toccarono. Scoccò la lingua sul palato e lo beccai mentre si soffermò con lo sguardo sul mio decolté. Inarcai un sopracciglio e lui scosse la testa allargando il sorriso.

«Ruth, ti consiglio caldamente di spostarti se vuoi che mantenga la promessa di andare a tappe.»

Sbattei le palpebre con fare innocente, amavo avere quell'effetto su di lui e per nulla al mondo ci avrei rinunciato. «Fai il bravo Nathan Cross» mi allungai in avanti per prendere lo straccetto che aveva abbandonato sul bancone. Nel passaggio inarcai la schiena e gli sfiorai il braccio con il seno di proposito. Lo sentii imprecare e io aumentai il sorriso.

«Cosa c'è?» chiesi aggrottando le sopracciglia. Avrei voluto ridere di gusto, ma mi trattenni dal farlo.

«Come se non lo sapessi!» Nathan sembrava impallidito. Gli toccai la guancia e con il pollice disegnai piccoli cerchi. Mi baciò sul palmo della mano poi si allontanò per prendere un bicchiere e me lo porse.

Mostrami il mondo (#1 Nightmares Series)Where stories live. Discover now