22- Fasi dell'accettazione.

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NATHAN

Premetti le dita al centro della fronte e assottigliai gli occhi in due fessure.

Sentivo la testa leggera e ogni frecciatina di Grier iniziava a essere divertente invece che offensiva. All'inizio avevo cominciato con dei Manhattan, un giro di Margarita e infine un Sex on the beach. Poi dai divanetti ci eravamo spostati direttamente sugli sgabelli davanti al bancone. Tracannai così tanti cicchetti di Vodka liscia da non ricordare più a che giro fossimo.

«Un altro, grazie!» ordinai indicando il bicchierino vuoto.

«Ora basta, Cross» Seth allungò il braccio e mi strappò dalle mani l'oggetto di vetro. «Sono stanco e devo tornare a casa, ormai è tardi.»

«Non fare il noioso» mi allungai e con il dito cercai di richiamare l'attenzione dei colleghi, che avevano deciso di abbandonarmi nel mio delirio. Piegai all'ingiù un angolo della bocca e tornai a premere sulla tempia quando il mondo cominciò a girare. «Ah fanculo, ci lavoro qui dentro» farfugliai alzandomi in piedi per afferrare la bottiglia in bella vista.

Quando tornai a sedere per poco non caddi a terra, quindi cominciai a ridere di gusto. «Cazzo, Seth, hai visto?» indicai la sedia. «Sarebbe stato divertente se mi fossi trovato con il culo per terra!» fissai il pavimento e mugugnai. «Aspetta, ti faccio vedere: dimmi se fa ridere» feci per spostare lo sgabello, ma Seth si tirò in piedi e mi afferrò per un braccio. «Cross finiscila di dire cazzate e riprenditi. Ti avevo avvertito: non faccio la babysitter.»

«Mh» lo fissai attentamente negli occhi grigi e gli guardai i capelli biondi corti, infine abbassai lo sguardo sul corpo muscoloso e piegai la testa di lato. Schioccai la lingua sul palato. «Nah, non mi attizzi particolarmente Grier, possiamo cambiare babysitter? Cioè... è vero che sei biondo e occhi azzurri... ma se non ti offendi, non hai proprio il corpo di Ruth.»

«Sarebbe un tantino strano se lo avessi» borbottò. Immaginai il corpo di Ruth, ma con il viso di Seth e scoppiai a ridere. «Ascolta un mio consiglio, Grier, non cambiarti mai il corpo con quello di Denver, usciresti come qualcosa di osceno.»

Le sue sopracciglia si alzarono così tanto da raggiungere l'attaccatura dei capelli. «Cross, ma che cazzo dici?»

Nonostante avesse la faccia di uno che voleva scappare lontano da quella situazione, il suo sorriso divertito esprimeva il contrario.

Persi l'equilibrio e mi dovette afferrare prima che cadessi a terra.

Lo guardai e sorrisi. «Dico cose sagge. Ti ho immaginato,» mi picchiettai la nuca con l'indice. «Usciresti in un modo che nessuna ragazza te la darebbe mai. Fidati.»

«A quel punto cosa me ne farei delle donne?» sembrò realizzare solo qualche secondo dopo, quello che aveva appena detto., Strizzò gli occhi e scosse forte la testa. «Non dovrei darti corda. Mi stai incasinando la testa, Cross.»

Ridacchiai e gli appoggiai la mano sulla spalla. «Grier, ti dirò una cosa.»

«Non la voglio sapere» Mi prese il braccio per circondarsi il collo e cominciò a camminare trascinandomi con sé.

«Te lo dirò comunque.»

«Non sono ancora pronto psicologicamente a questa cazzata dopo quella precedente.»

«Ѐ una confessione» spiegai perdendo l'onda.

«Non dirla, dopo stasera non voglio sapere più niente di te» alzò gli occhi al cielo. «Guardami cazzo! Ti sto facendo da babysitter e sono davvero esausto di trovarmi in questa situazione. Non amo chi beve fino a non riuscire a stare in piedi!»

Mostrami il mondo (#1 Nightmares Series)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora