8- Cosa nascondi?

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NATHAN

«Ti fa schifo» decretai guardando la faccia di Ruth. «Abbi, almeno, il coraggio di ammetterlo.» Una folata di vento improvvisa scompigliò i suoi capelli biondi, ma non sembrò accorgersene mentre masticava con attenzione. Deglutì poi sollevò gli occhi al cielo. «Ma quanto sei fastidioso?»

«Dovrei prenderlo come un complimento?»

«Secondo te?»

Sorrisi «allora ti piace o no?»

Ruth dovette tenere ferma la gonna quando tornò il vento. Non resistetti e l'occhio mi cadde sulle sue gambe. Ruth non era conscia della reazione che poteva scatenare, altrimenti avrebbe smesso di indossare quelle gonnelline. In cuor mio, sperai non se ne accorgesse mai.

«E invece è stato tutto buono, altrimenti non avrei finito in tempo lampo!»

«Lo dici solo per non ferirmi.»

Inarcò un sopracciglio. «Non inizierai mica a piangere, spero.»

Tirai un sorriso «divertente.» Le diedi un pizzicotto sul braccio e lei mostrò l'indice intimandomi di smetterla. Mi allettava molto l'idea di mordicchiarla, ma non mi sembrava il caso.

«Sarebbe una minaccia?» l'afferrai dai fianchi e l'attirai a me. Lei dovette alzare il mento per potermi guardare in faccia. Gli occhi bassi sulle mie labbra. Mi comparve istintivamente il sorriso: lei mi desiderava tanto quanto io desideravo lei. Era evidente ed era buffo come cercasse di nasconderlo. «Ruth Denver, sei troppo carina per farmi paura.»

«Mi trovi carina, eh?»

Mi permisi di spostarle i capelli dietro le spalle, scoprendole il collo. Abbassai la testa e le sfiorai quel punto con le labbra, poi risalii fino a incontrare l'orecchio. Ruth si irrigidì, il respiro corto. Mi beai di quella piccola vittoria, mentre le sussurravo: «molto di più, ma lascia che gli altri non si accorgano di ciò che ho visto in te.»

Alzò di scatto la testa inchiodandomi con lo sguardo. Eravamo così vicini che se solo mi fossi mosso di qualche centimetro sarei, finalmente, riuscito ad assaporare la sua bocca.

Ruth inclinò la testa e io trattenni un ansimo, perché quello non poteva essere visto in altri modi se non come una richiesta silenziosa. Le dita iniziarono a muoversi fino a toccare la sua nuca. Abbassai gli occhi e osservai il labbro inferiore chiedendomi cosa avrei provato a succhiarglielo. Come spinto da entità superiore mi avvicinai lentamente. Troppo lentamente. Ogni parte di me fremeva dalla voglia di farlo, ma allo stesso tempo avevo bisogno di una conferma non verbale da lei. Mi bastò che deglutisse e che mi guardasse in maniera famelica. In fondo ero un ragazzo da semplici pretese.

Con la mano ancora premuta sulla sua nuca l'avvicinai. Chiusi gli occhi e contenni la gioia dentro di me. Pronto a sentirla. Pronto a baciare la ragazza che era riuscita a incuriosirmi con un solo sguardo.

Strofinai il naso contro il suo e indugiai. Sentivo il petto di Ruth che si alzava e abbassava agitato. Inclinai la testa e decisi che non potevo più aspettare: dovevo baciarla. Mi spinsi in avanti e... Ruth si spostò di colpo.

Aprii gli occhi velocemente, in silenzio. Ruth si impugnò i capelli nervosa. «Scusa, è solo che...»

«Tranquilla. Non fa niente» tentai di calmarla. «Ruth, vieni qui. Tranquilla.»

«Oddio, Nathan... mi dispiace così tanto...»

«Ruth, non fa niente» mi avvicinai e le posai le mani sulle spalle. «Guardami. Vedi che non mi sto facendo problemi?»

«Mi starai prendendo per una pazza.»

Mi scappò un sorriso. «Non vuoi baciarmi?»

«Sì! No! Oddio!» sbottò.

Mostrami il mondo (#1 Nightmares Series)Where stories live. Discover now