La coccinella, il gatto e la volpe

121 10 5
                                    

Pubblicazione 15 Agosto 2020

Per tutta la sera, Adrien non ha fatto altro che pensare a cosa han detto i suoi amici e Plagg su quel pomeriggio. Il Kwami, grazie a qualche spintarella gastronomica, ha detto ad Adrien tutto quello che ricordava, compresa la reazione di Marinette alla rivelazione dell'identità di Chat Noir, ma Adrien non era ancora soddisfatto.

"Plagg, sei certo che Marinette abbia semplicemente reagito così?" domanda il ragazzo, per l'ennesima volta

"Si Adrien, ti dico di sì. Poi le hai scritto e lei ha detto che non si ricorda nulla, stai tranquillo! E poi Ladybug non ti chiederà di restituire il Miraculous! Fidati di me! Adrien, non è nemmeno stata colpa tua. Ha fatto tutto lei! E comunque basta non dire niente a Ladybug!" risponde Plagg, ripetendo la stessa frase per la sesta volta consecutiva.

"Non fare niente," gli fa il verso Adrien, poi continua: "la fai facile tu... Ma scoprirò domani quando vado in negozio dai suoi come stanno davvero le cose. Sempre che Nathalie non abbia cambiato idea. Ora però resta l'altro problema! Cosa cavolo ho detto quando ero trasformato? Se tanto mi dà tanto ora mezza Parigi sa chi sono. Ma è impossibile, perché se no sarebbe pieno di giornalisti, qua fuori."

"Ma sicuramente non hai detto niente di compromettente! Andiamo a dormire adesso che sono stanco?" si lamenta Plagg, posandosi sul cuscino del letto.

"Mah. Domani chiederò a Ladybug o a Volpe Rossa," conclude Adrien, reprimendo uno sbadiglio. "Eh, hai ragione, è stata davvero una lunga giornata, forse è meglio che ti dia retta. Buonanotte Plagg," lo saluta, entrando nel bagno per prepararsi per andare a dormire.




Chat Noir subito non capisce dove si trova, poi riconosce il museo delle cere. Non si ricorda come ci sia finito, ma sente un rumore alla sua destra: da una porta si affaccia Ladybug, l'aria decisamente triste. Chat Noir si mette in posa - adesso la farò ridere - pensa, mentre finge di essere una statua e resta immobile.

Ladybug si avvicina a Chat Noir e lo guarda incuriosita. "Non mi ricordavo di questa statua... Accidenti ma è proprio realistica..." commenta, girandoci attorno.

Questa cosa ad Adrien procura un senso di deja vu - ma... ma questa cosa io... l'ho già vista - pensa tra se sforzandosi di restare immobile mentre Ladybug lo sfiora.

"Ah, se fossimo due statue, potremmo essere vicini per sempre!" declama Ladybug, mentre Adrien sente le pulsazioni aumentare. "Occhi di vetro negli occhi di vetro, labbra di cera su labbra di cera!" prosegue la ragazza, abbracciando la nuca di Chat Noir e alzandosi sulle punte dei piedi per avvicinare le labbra alle sue.

Chat Noir tenta di muoversi, ma non ci riesce, è completamente immobilizzato. Le labbra di Ladybug sono sempre più vicine alle sue, lui riesce a sentirne il respiro, la ragazza chiude gli occhi e....




Adrien è seduto al cinema, accanto a Marinette; Sullo schermo stanno scorrendo i titoli di testa dell'ultimo film interpretato da sua madre. Il ragazzo distoglie lo sguardo dallo schermo, per sbirciare il profilo della ragazza che ha accanto. Minuta, i capelli acconciati con due codini, nel buio della sala l'aveva scambiata per Marinette, ma a guardarla bene, coi riflessi delle immagini sullo schermo, i capelli sembrano di un colore diverso e il viso sembra portare una maschera sugli occhi... Ladybug?

La ragazza si accorge dello sguardo di Adrien, e si volta sorridendo dolcemente e sussurra, "Una volta ho tentato di baciare quella che pensavo fosse la statua di cera del ragazzo che mi piace. Ma non era una statua". La maschera si dissolve e Adrien si trova a fissare gli occhi azzurri di Marinette che senza staccare gli occhi dai suoi gli appoggia delicatamente le mani sulle guance e inizia a tirarlo a sé. Lui non riesce a distogliere lo sguardo dai suoi occhi e lascia fare, incapace di muoversi.

You're my best friendWhere stories live. Discover now