𝐸𝑝𝑖𝑙𝑜𝑔𝑜 5

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-Il giorno del rilascio-

Finalmente è il mio ultimo giorno, un altro paio di ore e poi sarò libera e pulita. Sono gasata, ho mille emozioni che frullano dentro di me. Ho voglia di abbracciare Lara, Lele, Zain e tutti gli altri. Voglio prendere Seba e stringerlo forte forte al mio petto. Oltre tutto sono curiosa di sapere che notizie ha mia sorella.

Dafne fortunatamente ha altri 3 mesi da scontare in carcere e potrò vivere una vita normale senza di lei per un breve periodo, sperando che poi, quando uscirà, non ritorni a darmi fastidio. Confido comunque in Zain, ora abbiamo una figlia e non credo che permetterà che ci succeda qualcosa.

Sono decisa a parlare con i ragazzi, devo dirgli con chi voglio stare. Ho avuto abbastanza tempo per pensare a questo. Non voglio un amore perfetto, voglio solo un amore sincero, senza bugie, duraturo, senza insicurezze. Un amore che riempia i vuoti passati e che trasformi la mia tristezza in felicità. Voglio qualcuno  e mi capisca anche quando rimango in silenzio, tutto qua. Questo voglio.

-10 minuti prima dell'uscita-

La guardi è appena entrata in stanza e mi ha detto di sgomberare le cose. La guardai con occhi lucidi, pronti a far uscire delle lacrime di gioia. In tutta fretta prendo una cesta e butto dentro lenzuola e varie cose. Saluto le ragazze con baci e abbracci e mi spostano in una stanza dove mi consegnano i vestiti e i miei oggetti personali. Mi cambio e porto la cesta alla reception. A quel punto guardo la tuta gialla e ad alta voce dico con la responsabile "Potrei portarla con me? Rappresenta 4 anni della mia vita e vorrei tenerla". Senza esitare la ragazza annuisce accennando un sorriso e la passa tra le mie mani. Per alcuni secondi fisso quel numero inciso sulla tuta, poi la piego e la metto in borsa.
Mi scortano fino alle porte d'uscita e poi mi accennano un "Buona vita, non fare cazzate Elly. Pensa a tuo figlio". Ribatto con un "Sarà fatto" e poi spingo la porta, i raggi solari illuminano la mia pelle e il vento sposta tutti i capelli. Inspiro una bella bocconata d'aria, mi sa di libertà, e poi con passo deciso mi dirigo verso la strada. Sono libera!

Prendo immediatamente il cellulare e chiamo Clarke, volevo fare una sorpresa agli altri. In pochissimo tempo un'Audi sportiva nera mi si pianta davanti e una ragazza tatuata scende. Clarke scende dall'auto e mi corre incontro, per poi avvolgermi con le sue braccia. In questi anni è cambiata tantissimo ma è stupenda come sempre! Saliamo poi in macchina e ci dirigiamo a casa.

Per strada scoppio in lacrime e tutto il mascara cola appena sotto agli occhi, Clarke è agitatissima, proprio come me. Mi passa una salvietta umida così che possa sistemarmi e tutto torna come prima.

Arriviamo davanti a casa, ho un nodo allo stomaco causato dall'abitazione che ho in corpo, ma mi faccio coraggio e vado avanti. Dopo anni suono quel maledetto campanello che da adolescente invadeva le mie orecchie quasi ogni giorno. Apre Lara e rimane con la bocca aperta, ma senza pensarci due volte mi salta addosso, riempiendomi di una gioia immensa. Successivamente esce Lele e dopo lui Zain. Entrambi mi accolgono con abbracci calorosi, pure papà esce e mi stampa un bacio pieno d'amore in fronte. Dopo quel momento pieno di emozioni entriamo in casa e noto qualcosa di strano, ma alquanto divertente. Un bambino con un cioccolatino in mano, ha la bocca tutta sporca ed è seduto sul tappeto della sala. Non è Sebastiano...

Elly: "Lara? Cos.."

Lara: "Benvenuta zietta" dice con un sorrisone sulla faccia.

Elly: "COME ZIETTA? È tuo figlio?" dico stupita.

Anthon: "Proprio così, sei diventata zia due anni fa. Volevamo farti una sorpresa ed eccola qua"

Elly: "MIO DIO! Ragazzi, sono fiera di voi!" dico con le lacrime agli occhi.

Lara: "Si ma sei zia di due gemelli, un ometto e una femminuccia. Joele e Lya"

Elly: "DI DUE? ADDIRITTURA? Mio dio svengo"

Anthon: "Eh si, ma c'è in arrivo il terzo bebè"

Elly: "No ragazzi, siete seri? Mi state sconvolgendo! Ma è vero! Hai la pancia Lara! Non me n'ero nemmeno accorta, che stupida sono"

Lara scoppia in una risata e mi abbraccia, sussurrandomi all'orecchio "ti voglio bene sorellina mia". Poi si stacca e dice "Comunque è un altro bimbo, un maschietto"

Elly: "Ho capito che saremo pieni di bestiolini in casa. Ma comunque, Sebastiano? Dov'è?" dico posando gli occhi per tutto il salotto.

Zain: "È sul seggiolone in cucina con Lya, stanno facendo merenda. Vieni a vederlo"

Ci spostiamo tutti in cucina e appena lo vedo mi innamoro di quei occhioni chiari come il cielo. Ha i capelli marrone scuro, ma per il resto è spiaccicato a me.

Lele: "Ehi Sebastiano, chi c'è? È la mamma"

Il piccolo storce il naso e rimane pacato. Come temevo non mi ha riconosciuto e in quel momento sentii il mio cuore finire in frantumi. Poi mi venne un'idea. Tirai fuori dalla borsa una caramella alla fragola e gliela passai. Mi accennò un sorriso mentre Lele prese qualcosa dal davanzale. Era una mia foto a 18 anni, effettivamente non capivo cosa volesse fare. Si avvicina a me e la mette vicino al mio viso.

Lele: "Seba, guarda. Vedi questa ragazza? È la tua mamma vero? Ti ho fatto vedere questa foto cento volte ormai. Vedi che la ragazza della foto e la ragazza che hai davanti sono uguali? Certo la ragazza della foto è cresciuta ma è molto simile a quella che hai davanti a te ora"

Sebastiano accenna un si con la testa mentre si gusta la sua caramella gommosa alla fragola.

Lele: "Ottimo, lei è la tua mamma. La ragazza che c'è qui ora è la stessa della foto"

A quel punto Seba si illumina e mi guarda con due occhioni innamorati. Allunga le braccia verso di me per farmi segno di prenderlo, e non esito a toglierlo dal seggiolone. Lo abbraccio forte a me e lui stringe le sue minute braccia al mio collo. Poi si stacca e mi fissa negli occhi, forse ha capito. Sfoggia il suo fantastico sorriso e pronuncia "Mamma".
Scoppio a piangere dalla gioia e lo stringo nuovamente. Lo amo. Tenendo in braccio lui, vedo la mia nipotina. Ha solo due anni ma è furba come una volpe. È bellissima! Ha due codine ai lati della testa e ha il ciuccio in bocca. Pure lei rimane perplessa inizialmente ma poi dice "Zia".

Lara: "MIO DIO! È LA PRIMA PAROLA CHE DICE!"

Anthon: "Cioè, al posto di dire mamma o papà dice zia? Mi prendi in giro Lya?"

Lara mi spiegò che Joele parlava a nastro e imparava le cose velocemente, mentre Lya non spiaccicava una parola anche se era molto furba e combinava tantissimi disastri in casa.

Scoppiamo tutti in una risata, mi era mancato quel clima di casa. Quel clima di spensieratezza.
Ora sono nel mio posto felice.

𝑺𝒖𝒅𝒅𝒆𝒏 𝑳𝒐𝒗𝒆Where stories live. Discover now