Il vuoto. boşluk

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Era passato un mese da quel giorno così cupo e infausto per tutti, Sanem non usciva più da quella camera nonostante le insistenze di Mevkibe e Nihat...a tavola quel giorno come da un mese a questa parte erano solo loro due Leyla ed Emre...

Mevkibe

Ero salita come ogni giorno da Sanem avevo provato a parlarci ma lei restava muta a dondolarsi sul letto con le braccia ad abbracciare le gambe in una posizione innaturale la guardavo e mi salivano le lacrime la mia bambina sempre piena di vita era sempre stata un uragano lei...la mia Sanem...
Ed ora sembrava un fiore appassito non riuscivo a guardarla così e maledivo Can per tutto il male che le aveva fatto e che ancora le stava facendo non era da me quell'odio ma quella era la mia bambina la mia piccola Sanem...
Raccolsi il suo cellulare da terra notai il vetro rotto probabilmente lo aveva lanciato in un moto di rabbia che ormai era l'ordine del giorno...
La guardai un ultima volta ed uscii chiudendomi la porta alle spalle con le lacrime agli occhi mi poggiai al muro fino a che mio marito Nihat mi chiamò per pranzare...

Sanem

Non so quanto tempo era passato dalla partenza di Can avevo sperato così tanto che mi chiamasse o anche solo un messaggio ma niente la rabbia prese il sopravvento e scagliai il cellulare lontano come potevo vivere adesso?
Lui era tutto per me il mio universo che ora si stava lentamente sgretolando trovavo un po' di pace solo quando mi ranicchiavo e mi abbracciavo le gambe era come se in quella posizione riuscissi a comprimere il dolore che avevo nel petto mi dondolavo e come quando ero bambina e Leyla mi faceva i dispetti dimenticavo tutto nascosta in giardino rannicchiata in un angolo, avevo sentito papà che mi chiamava per pranzare e subito dopo arrivò mamma io li sentivo ma non mi usciva parola anche le lacrime erano finite percepivo i rumori attorno a me ma non volevo abbandonare la mia posizione di salvataggio...

Il mare era tornato calmo ora...la tempesta dopo aver superato le Cicladi era stata davvero forte e aveva messo a dura prova Can che era crollato in un attimo appena il mare tornò calmo...

Can

Non sapevo quanto tempo fosse trascorso dopo la tempesta ma la benedivo mi aveva dato un attimo di tregua dai miei pensieri,dal pensare a lei dal vederla ovunque sulla barca aprii gli occhi accecato dal sole ero crollato sul ponte stremato mi misi a sedere e guardai a prua vidi Creta di fronte a me...

Mi alzai barcollando a volte mi scordavo persino di mangiare e quel poco mi dava un incredibile nausea la barca era ferma non so nemmeno quando l'ho fermata scesi in cabina a cercare qualcosa da mangiare ma niente la dispensa era vuota dovevo per forza attraccare e fare spesa l'idea non mi piaceva ma purtroppo dovevo scendere, mi specchiai quel tanto che serviva per pettinare i miei capelli con le dita e mi cambiai la maglietta eccomi pronto per non farmi passare per un accattone la cura di me stesso era l'ultima cosa a cui pensavo...

Nihat chiuse il negozio più presto del solito voleva tornare dalla sua piccolina era anche lui provato... Sanem passava da una calma piatta ad una rabbia distruttiva in pochi secondi senza preavviso...


Nihat

Mi sembrava tutto così irrealebnon capivo non riuscivo a realizzare come un uomo potesse comportarsi come Can abbandonare così una donna era inconcepibile alla mia mente molte volte mi ritrovavo a chiedere ad Allah una punizione divina per quell'uomo e me ne pentivo sistematicamente ma più guardavo la mia bella Sanem sfiorire più le mie preghiere si facevano frequenti sentii Mevkibe urlare e Leyla piangere e corsi su per le scale...

Sanem era fuori controllo strappava dal muro il poster degli albatros la camera era sottosopra e ci volle Emre a stringerla tra le braccia e calmarla era lui l'unico che riusciva in quell'impresa si placava solo se lui l'abbracciava era la sua ancora di salvezza...

Emre

Sentii Leyla che mi chiamava disperata io stavo per vendere l'agenzia ed ero stanco ed amareggiato non ero riuscito a salvare Fikri Harika dopo che Can mi aveva lasciato era tutto crollato anche per me corsi su per le scale superando mio suocero ed entrai in camera di Sanem mia suocera urlava e Leyla era in preda al panico e lei Sanem...oddio Sanem era in preda all'ira stava distruggendo tutto in quella camera che ormai era il suo mondo mi avvicinai chiamandola perentorio,
"Sanem" lei si bloccò subito come avesse avuto una folgorazione ma ormai sapevo che nella mia voce tra le mie braccia lei ritrovava il calore di Can in quei momenti di pure follia lei rivedeva in me mio fratello la strinsi a me e la cullai come fosse una bambina fino a farla addormentare la deposi sul letto e la coprii trattenevo spesso le lacrime a vedere mia cognata così e anche io come tutti maledivo mio fratello...


Il piccolo porto di Chania, situato sull'Isola di Creta, attualmente è utilizzato da pochissimi pescatori locali, dal momento che la maggior parte del traffico marittimo è diretto a Iraklio...


Can

Chania faceva al caso mio non c'era molta gente e nessuno mi avrebbe notato tra quelle stradine dopotutto devo solo scendere far spesa e tornare sulla barca avevo già visitato Creta la conoscevo bene li mi sarei mescolato ai pescatori del luogo prima di scendere mi sedetti a fare il mio nodo era una tradizione ormai la mia mente era labile e non ricordavo dove avessi letto quella leggenda sui marinai che facevano un nodo giornaliero ad una corda e che quando la corda sarebbe finita loro tornavano dall'amata forse non era nemmeno una leggenda me l'ero inventata di sana pianta per restare aggrappato ad una realtà o ad una speranza scossi la testa per scacciare quei pensieri e dopo aver fatto il nodo misi la sacca in spalla e scesi dalla barca...


Il sole stava tramontando ad Istanbul e Nihat radunò la famiglia attorno al tavolo per capire come aiutare Sanem,nessuno alzava gli occhi dal tavolo...

Nihat

Guardavo la mia famiglia e sapevo che dovevo fare qualcosa iniziai a parlare..

Nihat
-Io non so cosa fare... vedere mia figlia così mi uccide io sono un uomo calmo e mi vergogno ma troppe sono le volte in questo mese che ho invocato Allah per maledire Can!

Emre

-Padre credimi lo faccio anch'io nonostante lui sia sangue del mio sangue!

Guardai quel mio figlio e capii che diceva il vero poi spostai lo sguardo sulla mia sposa e mi si strinse il cuore continuai a parlare prendendo le mani a Mevkibe...

Nihat
- Non possiamo aspettare lo capisci vero? Dobbiamo aiutare Sanem o il nostro uccellino non reggerà all'inverno!

Mevkibe
- ma come la vuoi aiutare?

Fu Emre a rompere il silenzio che era calato...

Emre
-Padre, Madre io ci ho pensato...ne ho parlato a Leyla già molte volte... ora ne parlo a voi, ho un amico che è un luminare in psicologia eravamo all'università assieme l'ho sentito e lui vorrebbe vedere Sanem,ha una clinica psichiatrica ad Istanbul!

Non riuscì a finire il discorso che Mevkibe urlò
- vuoi farla internate? Mia figlia non è pazza capisci? È colpa vostra della famiglia Divit l'avete rovinata!
si rese subito conto della cattiveria detta e scoppiò a piangere era chiaro che quella situazione stava logorando tutti Sanem mangiava a malapena era diventata scheletrica abbracciai mia moglie e guardai Emre.
-scusala ti prego,chiama il tuo amico figlio mio chiamalo appena può digli di venire qui!

La morte di un amore è come la morte d'una persona amata. Lascia lo stesso strazio, lo stesso vuoto, lo stesso rifiuto di rassegnarti a quel vuoto. Perfino se l'hai attesa, causata, voluta per autodifesa o buonsenso o bisogno di libertà, quando arriva ti senti invalido. Mutilato
(Oriana Fallaci)

Due Cuori e Una Sola Anima.     Where stories live. Discover now