Capitolo 47

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A/N: scene spinte!

Premetti il pulsante per salire al terzo piano, grazie a Mitch avevo scoperto il nome dell'hotel e la stanza di Harry: B123. Trascinai la piccola valigia per il corridoio quando uscii dall'ascensore, guardando le targhette di ogni singola porta per controllare il numero. Cosa avrei dovuto dire? Sorpresa? Eccomi qui? Non ne avevo idea, probabilmente avrei improvvisato. Come ogni volta.

Arrivai davanti alla fatidica porta e solo dopo aver preso un respiro profondo riuscii a battere le nocche sul legno di essa, per bussare. A dividerci c'era solo un muro. Aspettai qualche secondo, il mio cuore era probabilmente arrivato alla gola privo di sensi. Le mie mani iniziarono a sudare, Harry era terribilmente lento ad aprire quella dannatissima porta. Ma poi lo fece. Aprì la porta, la sua fascia era di nuovo tra i suoi capelli, dei pantaloncini fasciavano le sue gambe, lasciando ovviamente il torso scoperto.

I suoi occhi si aprirono, e potei vedere lo scintillio della gioia nei suoi occhi.

"Lila" soffiò guardandomi immobilizzato, gli sorrisi dolcemente, inclinando un po' la testa.

"Non potevo perdermi il tuo show nella città dell'amore" scherzai, nonostante lo pensassi davvero. Avrei voluto tanto assistere ad uno show di Harry, e in più passare del tempo con lui a Parigi sarebbe stato un sogno. Ringraziai mentalmente Janet e Taylor, era stato grazie a loro permesso se ora ero lì con Harry.

"Tu sei pazza" costatò, prima di fiondarsi tra le mie braccia. Mi strinse forte a sé, facendomi sollevare leggermente i piedi da terra. Chiusi gli occhi, finalmente potevo inalare di nuovo il suo profumo, potevo sentire i suoi ricci solleticarmi la faccia ma soprattutto potevo di nuovo sentire il suo tocco su di me. Se c'era una cosa che mi era mancata più di tutte in quelle tre settimane, era proprio la leggerezza con cui sfiorava la mia pelle.

"Mi sei mancato tantissimo, baby" mormorai nell'abbraccio. Lui non rispose, si prese del tempo per continuare a stringermi sulla soglia della porta. Se fosse passato qualcuno avrebbe davvero visto una scena da film. Mi staccai da lui, rubandogli un bacio sulle labbra e, quando feci per staccarmi, lui posò una mano dietro la mia nuca, attirandomi di nuovo a sé. Harry fece qualche passo indietro, trascinandomi con lui, prima di dare un calcio alla porta.

Le mani di Harry iniziarono a vagare su tutto il mio corpo, cercando disperatamente un contatto con la mia pelle che intanto bruciava. Le labbra del ragazzo si spostarono sul mio collo, i miei ansimi aumentavano sempre di più. Non ci volle molto prima che i nostri vestiti cadessero in una parte indefinita della stanza, lasciando entrare in contatto ogni minimo nostro pezzo di pelle.

"Amore," Harry parlò sulle mie labbra quando cademmo sul letto, la sua mano strinse il mio seno facendomi serrare gli occhi dal piacere "sei bellissima" e la sua voce roca e spezzata dal piacere quasi mi portò già al culmine.

Passai una mano nei suoi ricci, agganciando le mie gambe intorno al suo bacino e attirandolo di più verso di me. Mi era mancato, tutto mi era mancato di lui. La sua mano scivolò sul mio punto più sensibile ed i suoi occhi quasi si spalancarono quando costatò quanto fossi pronta per lui.
Potevo sentire la sua erezione premere contro la mia pancia mentre il suo sguardo era incollato al mio.

"Parlami amore, dimmi cosa vuoi" mormorò fissando le mie labbra. Il mio battito cardiaco accelerò a quella frase, non sarei mai riuscita ad abituarmi a quella parte nascosta di Harry.

"Voglio te Harry, per favore" piagnucolai spazientita, e non servì molto ad Harry per accontentarmi.

Quando entrò in me entrambi emettemmo degli ansimi colmi di piacere, le sue spinte erano regolari ma profonde. Baciava le mie labbra con lentezza, mordeva il mio labbro con forza mentre si spingeva sempre di più in me. Mi aggrappai di più ad Harry per sentirlo di più e lui non si preoccupò di fare rumore quando si aggrappò alla testiera del letto ed inizio a velocizzare le spinte.

soulmates // hs;Where stories live. Discover now