Capitolo 14

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CAPITOLO 14MI VIENI A PRENDERE O

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CAPITOLO 14
MI VIENI A PRENDERE O...?

Quando Lila si svegliò notò che il sole era ormai alto. Effettivamente, guardò l'orologio ed erano le undici del mattino. Si rizzò in piedi nel giro di due secondi, chissà Harry cosa avrebbe pensato. Corse verso lo specchio del bagno, sistemandosi i capelli e poi lavandosi i denti. Andò velocemente di sotto, chiamando il nome del suo migliore amico.

«Harry!» Esclamò appena arrivò in cucina. Lo trovò lì davanti ai fornelli, intento a preparare ancora la colazione.

«Buongiorno dormigliona. Stai tranquilla, anche io mi sono svegliato da poco» disse ridendo, mentre posava i piatti con i pancakes alla nutella sul tavolo. Lila tirò un respiro di sollievo, alla fine non aveva fatto nessuna figuraccia.

«Scusami, ieri ero stanchissima e non mi sono accorta dell'orario» dichiarò la ragazza massaggiandosi la tempia, sotto l'occhio attento di Harry che ancora pensava alla notte scorsa. Le sorrise semplicemente, iniziando a mangiare insieme alla sua amica. Dopo aver preso l'ultimo sorso di aranciata, Lila parlò.

«Vado a vestirmi così levo il disturbo» ridacchiò alzandosi dalla sedia. Harry scosse la testa ridendo.

«È vero, ultimamente mi stai disturbando un po' troppo. Mi serve del tempo per pensare» scherzò, incrociando le braccia al petto. Lila semplicemente gli fece una linguaccia, correndo poi di sopra.

Il campanello suonò ed Harry corrugò la fronte. Non aspettava nessuno. Incerto si avvicinò verso l'entrata, non era nemmeno abbigliato nel modo giusto per accogliere eventuali ospiti.
Quando aprì la porta Kendall gli si fiondò addosso, abbracciandolo e poi baciandolo appassionatamente.  Harry non poteva credere ai suoi occhi.

«Ho deciso di farti una sorpresa» dichiarò Kendall quando si staccò «non sono potuta esserci alla première, ora però voglio passare del tempo con te».

Harry non seppe effettivamente cosa dire, non sapeva se gli facesse piacere oppure no. Seppe solo che non fece piacere a Lila quando scese le scale e vide Harry cingere la vita di Kendall.

«Scusatemi,» disse con un filo di voce la ragazza «non pensavo aspettassi qualcuno, Harry» dichiarò poi, guardandolo torva. Harry fece per parlare, ma Kendall lo fermò.

«Già, che ci fa qua lei?» Domandò alzando un sopracciglio. Ma chi si crede di essere? si disse Lila fra sè e sè.

«Ieri eravamo troppo brilli e stanchi per tornare ognuno alla propria casa, ci siamo solo fatti compagnia nel caso uno dei due avesse vomitato» si difese Harry, facendo una risata nervosa. Stare in quella situazione lo stressava, non riusciva a non pensare a come si potesse sentire Lila in quel momento, poi guardava Kendall e la situazione peggiorava ancora di più.

«Non ti preoccupare, abbiamo dormito in due stanze diverse» dichiarò in fretta Lila, mentre scendeva gli ultimi scalini e si avvicinava alla porta.

«Va bene, io tolgo il disturbo» quasi mormorò, sotto gli occhi attenti e inquisitori di Kendall. Harry semplicemente annuì facendo una piccola smorfia di tristezza, che ovviamente Kendall notò. Lei era una ragazza molto attenta, faceva spesso finta di niente ma in realtà scrutava i comportamenti di ogni persona. Lila guardò per l'ultima volta i due ragazzi, prima di sparire dietro la porta che Kendall si affrettò a chiudere, o meglio, a sbattere.

La ragazza non seppe come sentirsi a riguardo, fatto sta che quando mise in moto la macchina ed iniziò ad allontanarsi da casa Styles cominciò a chiedersi se l'amicizia con Harry fosse giusta, se potesse in qualche modo danneggiarlo. Scosse la testa, cercando di distrarsi accendendo la radio.

Lila tornò velocemente a casa, poi controllò le varie email, prima di concedersi un'ora di relax sul divano. Sbuffò rumorosamente quando capii che alla tv non c'era nulla di interessante se non per lo show delle Kardashian e no, non avrebbe voluto vedere di nuovo il volto di Kendall. Non sapeva perché, ma aveva l'impressione di stare antipatica a quella ragazza e potè dire di pensarla allo stesso modo. Il telefono iniziò a squillare, facendo sobbalzare Lila.

«Ma ciao, antipatica!» Una voce maschile si levò dall'altro lato della cornetta, facendo sorridere Lila.

«Ciao anche a te Andrew, cosa ti porta a chiamarmi?» Domandò trattenendo una risata per lo strano soprannome affibbiatole dal ragazzo.

«Sono uscite le foto di ieri, dovresti saperlo» parlò tranquillo «volevo sapere come fosse andata». Lila sorrise genuinamente, le faceva piacere sapere che ad Andrew importasse davvero qualcosa di lei, nonostante si conoscessero da poco.

«È andata— bene, molto bene» dichiarò la ragazza mentre mutava la tv «il film è spettacolare e sì, anche l'after party non è stato niente male» scherzò, facendo elevare una risata dall'altro lato.

«Immagino quello che possa essere successo dopo, con Harry» ammiccò, e Lila potè quasi vedere Andrew far salire e scendere le sue folte sopracciglia.

«Non è successo proprio niente, Andrew» la ragazza scosse la testa «anzi, Kendall stamattina è piombata in casa facendo una sorpresa ad Harry, trovando anche me» quasi parlò infastidita, ma Lila fece comunque finta di niente.

«Immagino non ti veda di buon occhio» annunciò il ragazzo, mentre un sospiro lasciò la bocca di Lila.

«Credo che il sentimento sia reciproco, mi sembra una ragazza che vuole approfittare della fama e della bellezza di Harry... per me che ci sono stata sempre vicino è molto difficile da accettare» spiegò Lila, stando calma. Vedere Harry essere sfruttato così la faceva innervosire come poche cose nella vita, ma lei non era nessuno per decidere cosa fosse giusto o sbagliato per il suo migliore amico.

«Quindi... io sono appena atterrato a Londra, proviamo il messicano?» ridacchiò Andrew, facendo sgranare gli occhi alla ragazza.

«Che significa che sei atterrato a Londra?» La ragazza parlò senza pensare.

«Tranquilla, nonostante la voglia di vederti non sono venuto qui per te... o almeno non esplicitamente» ammise il ragazzo, facendo sorridere leggermente Lila. Si portò poi una mano sulla fronte.

«Quindi per cosa sei venuto?» Incalzò la ragazza.

«Impegni di lavoro, starò qui massimo cinque giorni... dipende da quando mi sbrigo» annunciò Andrew, alzando leggermente la voce per il troppo chiasso che c'era nell'aeroporto.

«Quindi, mi vieni a prendere e andiamo a mangiare dal messicano o..?» Andrew parlò di nuovo, lasciando la domanda in sospeso. Lila rizzò in piedi, aggrappando le scarpe e infilandosele.

«Va bene, sto partendo ora» annunciò e poi chiuse la chiamata. Le piaceva, alla fine, passare il tempo con Andrew. Era simpatico, carino e a quanto pare totalmente folle. Lila non sapeva se fosse stato il suo tipo di ragazzo, ma dovette ammettere a lei stessa che per qualche attimo ci pensò.

soulmates // hs;Where stories live. Discover now