Capitolo 46

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Partire non era stato facile, lasciai Harry con un dolce bacio, le nostre foto della sera prima erano su tutti i social possibili ed immaginabili. Le foto di noi al Central Park erano state diffuse, ed ora tutto il mondo sapeva ufficialmente della nostra relazione. L'album era uscito, su Twitter leggevo solo commenti positivi e questo mi scaldò il cuore all'istante.

Eravamo su un aereo diretti a Phoenix, dove ci sarebbe stata la prima data del tour. Harry avrebbe avuto varie interviste quel giorno, quindi non l'avrei sentito molto e tra una settimana avrebbe iniziato il tour anche lui. Il fatidico periodo era arrivato e sapevo che l'avrei vissuto con ansia.

"Stai bene?" Andrew mi diede una gomitata, ovviamente aveva insistito per sedersi al mio fianco. Annuii insicura, guardando fuori al finestrino.

"Lila, sento il fumo uscire dalla tua testa" scherzò il ragazzo, ormai riusciva a capirmi troppo bene.

"Inizia semplicemente quel periodo" annunciai, e lui capì subito a cosa mi stessi riferendo. Sospirò, non sapendo cosa dire.

"Stavo pensando di raggiungerlo per le tappe di Parigi, poi partirò con lui per l'Italia per qualche giorno e poi tornerò qui con voi" annunciai continuando ad osservare le nuvole.

"Lo sai vero che una settimana di pausa significa rilassarsi, non continuare a viaggiare per il mondo?" sentii lo sguardo del ragazzo su di me, mi stava chiaramente fissando, così mi voltai verso di lui.

"Lo so, Andrew, ma è l'unico modo per vederlo" parlai seria. Andrew era il primo a supportarci, ma sapeva essere obbiettivo quando serviva, quando pensava stessi sbagliando. Purtroppo, però, non avevo altra scelta. Non avrei visto Harry per tre settimane, sarei andata in capo al mondo pur di trascorrere qualche giorno tra le sue braccia. Non ero sicura di questa situazione, ma avrei fatto di tutto pur di far funzionare la nostra relazione. Molte persone una volta iniziati i tour lasciavano perdere tutte le relazioni, concentrandosi solo sulla carriera, ma sapevo che Harry non era il tipo. Avremo potuto far funzionare tutto questo, se solo avessimo provato, e ora io ci stavo provando in tutti i modi. Pensai a lui, probabilmente in quel momento stava commentando il suo album in qualche radio, stava sorridendo a qualcuno o forse stava pensando a me. Scossi la testa, non dovevo far diventare questa cosa un'ossessione.

"Ho visto le foto, comunque" Andrew cambiò discorso, nonostante il tema centrale fosse sempre Harry "non mi sbagliavo quando dicevo che ti guarda come se fossi la cosa più preziosa al mondo" sorrise, facendo sciogliere ogni singolo pezzo del mio cuore. Sentirmi dire quelle cose da qualcuno esterno alla nostra relazione mi rassicurò, portandomi a pensare che fossi davvero importante per Harry e che non mi avrebbe lasciato per niente al mondo. Decisi di non pensare più, mi avrebbe solo fatto del male. Così chiusi gli occhi, cercando di cadere tra le braccia di Morfeo.


Ero in hotel, precisamente nella camera che il team di Taylor aveva prenotato per noi ballerini. Lo show era stato pazzesco, le prove erano andate decisamente meglio del solito e le fans quella sera avevano dato una carica formidabile anche a noi ballerini. Vedere quel mare infinito di luci mi emozionava ogni volta, pensavo di essere abituata e invece ogni volta era un'emozione diversa. Risposi alla FaceTime di Harry, aveva promesso di chiamarmi una volta finito il concerto e fui felice di vedere che la promessa fu mantenuta.

"Baby" sussurrai quando vidi comparire il suo volto, era come sempre bello come il sole. Aveva una fascia per tirare i capelli indietro, gli occhi visibilmente stanchi ed era appoggiato alla testiera del letto. Sorrise debolmente.

"Hey, come stai?"

"Sto bene, lo show è stato fantastico" sorrisi entusiasta. Il suo sorriso si allargò ancora di più, mentre annuiva.

"Lo so bene, ho aperto Twitter solo per vedere i video del concerto. Come ogni volta, sei stata perfetta" parlò lentamente, quasi facendomi perdere i sensi. Ogni volta ricevere i complimenti di Harry mi provocava una reazione strana: il mio battito cardiaco accelerava, mentre le mani iniziavano a sudare. Significava molto per me avere un suo giudizio positivo.

"Come sono andate le tue interviste?" chiesi, spostando l'argomento su di lui. Se lo meritava.

"Bene, le fans sono completamente fuori di testa a quanto pare" ridacchiò, scaturendo una risata da parte mia. L'appoggio che aveva Harry dalle sue fans era surreale, già dai tempi degli One Direction le fans avevano uno strano accanimento con lui. Da un anno a questa parte, la cosa si era leggermente affievolita, ora pensavano molto di più alla musica, e cercavano di proteggerlo ad ogni costo come se fosse un fratello. Chi non aveva un idolo semplicemente non poteva capire.

"Lila, mi manchi da morire" Harry parlò in un sussurro che quasi feci fatica a capire, ma lo aveva detto. Gli mancavo, e non aveva avuto problemi nel dichiararlo. Il sentimento era reciproco, sembrava che non riuscissi a stare lontana da lui per più di un giorno, eppure avevamo vissuto questa situazione tante altre volte... forse quella volta era diverso.

"Mi manchi anche tu, Harry, non sai quanto" scossi la testa affranta "ma queste settimane passeranno subito, sarò lì da te quando meno te lo aspetti" sorrisi subito dopo, alludendo alla sorpresa che stavo progettando. Ovviamente lui non capì, non avrebbe potuto. Si limitò ad annuire, per poi cambiare argomento e parlare per un'altra ora prima di staccare la videochiamata, il giorno dopo avremmo avuto entrambi molte cose da fare.

DUE SETTIMANE DOPO

Prendere il volo subito dopo lo show non era stata la migliore delle idee, ma viaggiare di notte mi aveva aiutato a dormire. Sapevo già che il jet lag mi avrebbe martorizzato una volta atterrata in Francia e non ero psicologicamente pronta a questo. La nota positiva, come ogni volta, era lui. Avrei rivisto Harry, non aveva la minima idea della mia sorpresa. Ci eravamo sentiti di meno in questa settimana, il suo tour era iniziato e non sempre i nostri spacchi coincidevano.

"Mi raccomando, sii puntuale per il volo del ritorno" Janet parlò ancora una volta, mentre ero in taxi diretta all'hotel dove alloggiava il ragazzo. Tirai gli occhi al cielo.

"Janet, stai tranquilla, ok?"

"Non sono tranquilla, Lila. Tu ed Harry mi farete perdere la testa un giorno, spero almeno ne valga la pena" borbottò Janet. Sì, ne sarebbe sempre valsa la pena.

"Janet ti devo lasciare, sono arrivata" guardai fuori dal finestrino, parlando velocemente. Ero a pochi passi da Harry, pochi minuti e avrei abbracciato di nuovo l'uomo più importante della mia vita.

soulmates // hs;Where stories live. Discover now