Capitolo 24

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A Lila si gelò il sangue nelle vene solo a sentire quella frase, mille dubbi assalirono la sua mente. Harry voleva chiudere tutto quello che aveva con lei, amicizia compresa? Forse si era pentito della sera prima? Forse si erano spinti troppo oltre? Ma cavolo, Lila desiderava Harry più di qualsiasi altra cosa. Voleva parlarle della canzone? La ragazza non sapeva a cosa pensare e, per tutto il tragitto, ebbe un solo chiodo fisso: la frase pronunciata da Harry.

"È questo, dai entriamo" Sarah aprì la porta del bar, che fece leggermente rumore a causa dei campanellini posti al di sopra di essa. Entrarono tutti, Harry fece per mantenere la porta a Lila da vero galantuomo, ma questo gesto non rassicurò per niente la ragazza. Il gruppo poi decise di sedersi in un tavolo abbastanza grande da poter entrarci tutti, adocchiato da Jeff.

"Che ne dici se andiamo un attimo fuori?" Harry parlò nell'orecchio di Lila, prendendola in disparte. La ragazza si voltò a guardarlo, per poi annuire.

"Ragazzi ci vediamo tra qualche minuto" il ragazzo si rivolse agli altri senza dare una spiegazione plausibile, prima di prendere per mano Lila e trascinarla fuori dal bar.

"Quindi..." Harry iniziò a parlare, fermandosi poco dopo.

"Si Harry, ti ascolto" cantilenò scocciata la ragazza, prima di incrociare le braccia al petto e aspettare che qualcosa uscisse dalla bocca del ragazzo.

"Immagino tu abbia capito le parole della canzone" mormorò, guardandola negli occhi. Lila annuì ripetutamente, restando ancora zitta.

"E sei abbastanza astuta da capire che sia stata scritta per te" Harry si strinse nelle spalle, e Lila ripetè il gesto fatto col capo pochi secondi prima. Così Harry riprese a parlare.

"È quello che sento da qualche tempo a questa parte," annunciò stringendosi nelle spalle, le mani rigorosamente nelle tasche dei suoi jeans "mi dava fastidio l'idea di Andrew all'inizio e non capivo perché, poi quando quella sera lui si è avvicinato a te io... io ho capito. Ho capito che non era una semplice gelosia, ma ero furioso ogni volta che lui metteva le mani su di te perché— beh perché avrei voluto essere io" alzò le spalle, insicuro. Harry si sentiva un completo bambino, ma la ragazza lo ascoltava attentamente.

"Quella sera Kendall è venuta a casa mia ma l'ho letteralmente cacciata, io— io non ce la facevo, avevo te costantemente nella testa e l'idea che tu potessi stare con Andrew mi faceva andare su tutte le furie. Quando mi hai detto della sessualità di Andrew era come se mi avessi tolto un macigno dal petto, ma l'idea delle sue mani sul tuo corpo ancora mi fa venire voglia di prenderlo a pugni" ridacchiò imbarazzato, facendo sorridere l'amica. Harry tornò subito serio, però.

"Quello che voglio dire è che non ho dimenticato quello che è successo ieri sera, né voglio farlo perché mi è piaciuto da impazzire, però... però non voglio nemmeno rovinare quello che c'è tra noi. Provo qualcosa per te che non è amicizia, solo ora l'ho capito, ma tu sai com'è questo mondo e poi... poi ci sarà il tour e saremo entrambi lontani l'uno dall'altro—" iniziò a parlare e parlare dal nervosismo, così Lila decise di fare un passo avanti per fermarlo.

"Harry, va bene così" mormorò semplicemente "mentirei se ti dicessi che non provo nulla per te, nemmeno io voglio dimenticare quello che c'è stato e, anzi.. muoio dalla voglia di farlo di nuovo" ammise imbarazzata, facendo quasi morire internamente il ragazzo "ma noi siamo migliori amici da anni, staremo in tour per non so quanto tempo... non so quanto riusciremmo a reggere se dovessimo impegnarci per davvero" scosse la testa, dispiaciuta. Harry passò una mano nei suoi capelli, guardandola mentre aveva lo sguardo basso.

"Facciamo così," sospirò Harry "godiamoci il momento, abbiamo capito che ormai non possiamo più nascondere i nostri sentimenti, ma non sappiamo cosa potrà riservarci il futuro, quindi... quindi perché non pensiamo al presente, godendocelo al meglio?" Parlò lentamente e dolcemente, accarezzando i capelli della ragazza.

"Non ci sono fotografi, nessuno sa dove sono, siamo solo io e te, come lo siamo sempre stati solo... solo con qualcosa in più" disse alzando le spalle. Lila alzò lo sguardo con l'espressione interrogativa.

"Harry Styles, mi stai chiedendo di diventare amici con benefici?" Domandò alzando un sopracciglio, scaturendo in Harry una fragorosa risata.

"Non potrei mai," ammise scuotendo la testa "per me non sei solo quello, provo qualcosa che non riesco a spiegare, che va oltre ogni cosa... ridurti a quello sarebbe un disonore e — tu lo sai che per te voglio solo il meglio" dichiarò dolcemente, mentre attirava Lila ancora più a sé.

"Quindi cosa siamo?" Domandò ancora, confusa. Harry alzò lo sguardo, per guardare altrove e sospirare.

"Non lo so," sussurrò "immagino che dovremmo scoprirlo" sorrise, abbassando di nuovo lo sguardo sugli occhi della ragazza, che annuì abbozzando un sorriso. Si guardarono intensamente negli occhi, Lila pensò di poterci morire.

"Quindi posso baciarti?" Harry mormorò, alzando le sopracciglia. Dannato Harry e il suo consenso. Lila rise.

"Harry Styles, tu devi baciarmi" sorrise quando si allungò verso di lui, in punta di piedi. Il ragazzo l'attirò ancora di più a sé, tenendola per i fianchi e poggiando delicatamente le labbra sulle sue. Dimenticarono entrambi il resto del mondo, beandosi di quel momento. Del resto, avrebbero dovuto vivere il presente.

"E ha russato tutta la notte! Ragazzi, avrei voluto spararmi!" Sarah esclamò di nuovo, poggiando il bicchiere con il frullato alla pesca sul tavolo.
Mitch si coprì la faccia, scuotendo la testa.

"Ti ho già detto che non riesco a controllarlo, nemmeno me ne accorgo!" Urlò arrabbiato, tra le risate di tutti gli altri.

"Amico, scordati che in tour io dorma insieme a te" Adam gli puntò il dito ridendo, facendo alzare gli occhi al cielo a Mitch. Borbottò qualcosa di incomprensibile, prima di portare la cannuccia alla bocca e iniziare a tirare sù quello strano thè nero.

Le parole di Adam fecero capire davvero Lila cosa sarebbe successo dopo. Si era promessa di pensare solo ed esclusivamente al presente, ma la verità era che non poteva fare a meno di pensare al futuro. Harry sembrava tranquillo, soprattutto felice e Lila non avrebbe mai voluto rompere quel momento, di fatti si limitò a ridere e scherzare con gli altri nonostante all'interno l'ansia del futuro la stesse divorando.

soulmates // hs;Where stories live. Discover now