Capitolo 18

754 18 3
                                    

CAPITOLO 18HO UN'ALTRA IDEA

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

CAPITOLO 18
HO UN'ALTRA IDEA

Lila camminò nel vialetto di casa Styles con le mani in tasca, pensava a cosa poter dire per sistemare la situazione, nonostante la colpa non fosse sua. Non sapeva in realtà di chi fosse davvero la colpa, forse non lo era nemmeno di Harry. Il suo comportamento però infastidiva Lila, pensava fosse un atteggiamento da bambini.

Premette il dito sul campanello e lo sentì risuonare all'interno della casa, controllò l'orologio: le 21:00.
Harry doveva essere per forza a casa.

Lila alzò lo sguardo dalle sue scarpe nel momento in cui la porta si aprì, mostrando Harry con solo dei pantaloncini grigio addosso, il suo petto nudo permetteva a Lila di scrutare ogni suo singolo tatuaggio.

«Ciao» soffiò la ragazza, stringendosi nelle spalle. Harry la guardò torvo, non parlando.

«Mi fai entrare o devo stare sulla porta tutto il tempo?» Cantilenò Lila, spostando tutto il peso sulla gamba destra. Harry sospirò scocciato, facendosi da parte per fare entrare la ragazza. Il silenzio calò tra i due, anche quando entrambi entrarono nel soggiorno.

«Dovevi dirmi qualcosa?» Harry parlò, sorpassando Lila e sedendosi sul divano. Lila tirò la testa indietro, sbuffando. Era così fastidioso.

«Smettiamola, Harry» tagliò corto «non siamo dei bambini, non c'è bisogno di fare tutto questo».

«Parto per la Jamaica» annunciò il ragazzo, improvvisamente. Lila corrugò la fronte, inclinando la testa per guardarlo meglio.

«Che significa che parti per la Jamaica?» Domandò sconvolta. Harry la guardò, il suo sguardo totalmente indifferente.

«Per una settimana o due» scrollò le spalle «dobbiamo finire l'album e lo voglio finire lì, vorrei prendermi un periodo di pausa da tutto» la informò, guardandola. Lila lo fissò intensamente, facendo qualche passo verso di lui.

«Anche da me?» Mormorò insicura, aveva terribilmente paura della risposta. Harry scosse la testa sospirando.

«Non voglio mai prendere una pausa da te, Lila» costatò «ma non credo tu voglia venire dal momento che Andrew è qui» disse scocciato, distogliendo lo sguardo. Lila sorrise, Harry ancora non sapeva.

«Possiamo parlare di questo, per favore?» Domandò la ragazza, accovacciandosi di fronte a lui. Posò le mani sulle sue ginocchia e Harry le prese la mano, annuendo.

«Sono tremendamente geloso» confessò Harry, nel modo più sincero possibile, e questo fece sorridere Lila. Aveva appena confessato. Dunque il suo modo così fastidioso di comportarsi dipendeva da questo.

«E so che siamo solo amici, ma tu sei la persona più importante della mia vita, non voglio che frequenti gente che non riesca a valorizzarti» ammise. Harry e Lila si fissavano intensamente, i loro occhi bruciavano l'uno dentro l'altro.

«Kendall non ti valorizza» Lila parlò convinta.

«Potrei dire la stessa cosa» controbatté Harry, serrando la mascella.

«Vuoi sapere una cosa divertente?» Domandò la ragazza dolcemente, prima di portare il ragazzo ad annuire con un'espressione confusa. Harry si chiese perché Lila stesse sorridendo, non c'era niente di divertente in tutta quella situazione.

«Io non sono mai stata con Andrew, tra di noi non c'è mai stato nemmeno un bacio» ammise la ragazza con un'espressione divertita.

«Questo perché ancora ci deve provare» l'ammonì Harry, non volendone sapere niente. Lila rise di gusto, ripensando alla conversazione avuta il giorno prima con Andrew.

«Cos'hai da ridere?» La rimproverò Harry, e lei cercò di calmarsi.

«Non succederà mai Harry, perché Andrew è gay» ridacchiò Lila, soprattutto quando Harry reagì a quella frase, strabuzzando gli occhi. A Lila sembrò di stare in uno di quel film pieno di cliché.

«E allora perché ieri si è comportato così tutto il tempo?» Il ragazzo alzò il sopracciglio, sospettoso «Lila, ti ha toccato anche il culo!» Esclamò sussurrando, come se ci fossero altre persone in casa che potessero sentirlo. Lila si morse la guancia interna.

«Immagino volesse vedere la tua reazione, e l'ha avuta» Lila scrollò le spalle, indifferente. Harry scosse la testa, sbuffando una risata.

«Lo odio ancora di più, mi ha teso una trappola» scherzò, facendo ridere Lila di gusto. Quando le risate si fermarono, i due ragazzi cominciarono a guardarsi di nuovo intensamente.

«Quindi parti con me?» Domandò Harry ad un certo punto.

«Cos— per la Jamaica? Harry, non puoi dirmelo così su due piedi!» Esclamò Lila rizzandosi in piedi «e in più sto aspettando che il team di Taylor mandi le mail con le date del tour, non so quando arriverà».

«Ti prometto che controllerai la posta ogni giorno e non appena avrai le date ti prenoterò un volo per tornare in America» Harry portò la sua mano sul cuore, mentre l'altra la teneva in alto «però vieni con me, ti prego». Lila sospirò pesantemente, incrociando le braccia al petto.

«E Kendall?» Domandò inarcando un sopracciglio. Harry sbuffò, gettando la testa indietro.

«Non me ne frega niente di Kendall, Lila» disse serio «non è una cosa seria, stavo pensando di farla finita da quando è piombata in casa mia e ti ho visto scappare via come se avessi fatto qualcosa di sbagliato» la informò, prendendole la mano. Lila si prese un altro po' di tempo per pensare: andare in Jamaica con Harry sarebbe stato un sogno, inoltre avrebbe staccato da tutto per qualche giorno.

«E va bene, vengo anche io» Lila si arrese, abbandonandosi completamente sul divano. Harry esultò lievemente, abbracciando la ragazza e portandola su di lui.

«Ti voglio bene, Lilì» sussurrò Harry nell'orecchio della ragazza, che sentì le farfalle nello stomaco solo a sentire la voce del ragazzo così vicina alla sua pelle.

«Da quando questo nome?» Ridacchiò la ragazza, e Harry scrollò le spalle.

«Oggi va così» ammise semplicemente, prima di baciare la guancia dell'amica.

«Quando partiamo?» Domandò la ragazza d'un tratto, mentre Harry sceglieva un film dalla sua libreria.

«Dopodomani» annunciò, prendendo 'The Notebook', un film che avevano visto già un milione di volte ma che ad Harry piaceva così tanto che l'avrebbe visto ogni giorno della sua vita. Passava il tempo a ripetere le battute del film, tra le risate di Lila.

«Harry! Perché non me lo hai detto prima?» Lila urlò, presa alla sprovvista. Non aveva nemmeno ancora fatto le valigie e avrebbe avuto solo un giorno di tempo.

«Ha davvero importanza?» Si voltò verso di lei parlando, prima di girarsi di nuovo per inserire il DVD.

«Si che ha importanza, devo fare le valigie e vedere se ho tutto» annunciò Lila, portandosi una mano nei capelli «mi toccherà andare via ora, Harry» si lamentò. Stava chiaramente scherzando, anche Lila sapeva fin troppo bene che non sarebbe andata via per niente al mondo. Non quando stava per partire The Notebook. Harry, infatti, rise di gusto.

«Invece io ho un'altra idea» sfregò le mani quando si fece strada per sedersi sul divano «tu ora resti qua, ti rilassi, guardiamo il film, poi ti prendo in braccio e ti porto a letto perché ti addormenterai sicuramente, mi fai compagnia stanotte e poi domani vai a fare tutte le tue cose a casa» sussurrò il ragazzo, accogliendo Lila tra le sue braccia e lasciandole un bacio sui capelli.

«Solo per stavolta» borbottò la ragazza, puntandogli il dito. Anche non potendolo vedere, Lila sapeva del sorriso di Harry stampato sul volto. Era un classico.

soulmates // hs;Where stories live. Discover now