Addio. Güle

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La corsia dell'ospedale dove Ygit era stato ricoverato era diventata improvvisamente fredda erano bastate le parole di Sanem pronunciate guardando il suo grande amore come fosse improvvisamente un nemico...
"Vai via" due parole che arrivarono al cuore di Can come la freccia di Artemide ad Orione il cuore si spezzò in quell'istante...

~Can~
Quegli occhi che tanto amavo mi stavano guardando con odio come era possibile?
Come poteva dubitare di me?
Sapevo cosa significasse per lei quel diario non avrei mai potuto bruciarlo...mi persi in quei quesiti giusto il tempo di sentire quelle parole pronunciate dalla persona che amavo più di me stesso...
"Vai via" fu in quel momento che il mio cuore perse colpi la nausea mi assalì non avevo mai provato una sensazione tanto sgradevole, in quel momento in cui il mio cuore divenne pietra non vidi più nemmeno colei che amavo mi sentivo perso e stavo soffocando mi girai su me stesso e me ne andai sussurrandole un addio che uscì dalla mia bocca come un gelido soffio...

Solo in quel momento guardando la schiena di Can lei capì la gravità delle sue parole,non vide nemmeno Huma entrare da Ygit.

~Sanem~
Lo vidi diventare terreo non avevo mai visto quell'espressione vuota nel mio Can  lo sentii mormorare "Addio"'vidi le sue enormi spalle allontanarsi restai immobile a guardarlo sparire oltre le porte del reparto solo allora avvertii un gelo tutto intorno a me un vuoto una sensazione orribile restai così inespressiva per 10 minuti poi realizzai la gravità delle mie parole con mani tremanti presi il cellulare e chiamai Can nulla il cellulare era spento la voce metallica della segreteria mi terrorizzò.
Iniziai a camminare e poi presi a correre sentivo le voci di Leyla ed Emre che mi chiamavano ma corsi pensando che forse non era tardi forse Can era lì fuori a cercare di calmarsi, arrivai all'esterno dell'ospedale senza fiato... mi guardai attorno ma niente lui non c'era riprovai a chiamarlo ma nulla ancora la maledetta segreteria stavolta urlai "Can scusa ho sbagliato" sentii a malapena le braccia di Leyla stringermi forte prima di cadere in ginocchio piangendo...
Al porto Can faceva tutto in modo meccanico era passato da casa e preso poche cose non gli serviva nulla che gli ricordasse Istanbul in quel momento,ma non riuscì a non prendere il foulard di Sanem lo aveva messo nella sacca in modo del tutto inconsapevole  slegò la cima che teneva ancorata la barca al molo e dopo averla issata a bordo si diresse al timone accese il motore e diresse la barca verso il mare aperto.

~Emre~
Quando vidi Sanem correre fuori capii che tra lei e Can era successo qualcosa di irreparabile un bip mi fermò per qualche secondo dal rincorrere lei e mia moglie presi il cellulare e restai lì a fissare il messaggio di mio fratello.
"Fratello prenditi cura di Sanem non posso restare ad Instanbul"
Se ne era andato questa volta avevo creduto in lui avevo pensato che Sanem fosse riuscita dove io e papà avevamo fallito invece riecco il vecchio Can che fuggiva un moto di odio mi salì allo stomaco e divenne rabbia nel vedere Leyla stringere Sanem distrutta mi avvicinai a loro e le aiutai a rialzarsi.
- Andiamo a casa venite!
Il tragitto verso casa Aydin fu silenzioso Sanem aveva lo sguardo perso e colmo di lacrime Leyla la stringeva come se avesse paura di perderla...

~Sanem~
Ero scossa dai singhiozzi sentivo Leyla che mi abbracciava ma non riuscivo a smettere di tremare anche quando la seguii sull'auto di Emre, niente non riuscivo a scaldarmi e smettere di tremare e non riuscivo a fermare le lacrime che uscivano senza freno con dita tremanti guardai il cellulare ma niente lo schermo era tristemente spento nessun messaggio nessuna chiamata da Can sentivo le braccia di mia sorella stringermi ancora di più posai la testa sulla sua spalla singhiozzando...

La barca era ormai in alto mare Istanbul era ormai sparita solo allora Can fermò la barca e portò la sacca nella cabina la posò sulla cuccetta e si sedette...

~Can~
Mi presi il viso tra le mani e senza rendermene conto per la prima volta in vita mia piansi disperato ero scosso dai singhiozzi quel pianto mi aiutò a realizzare tutto l'accaduto e mi riempí di rimorso per come avevo reagito con Ygit non avevo dosato la mia forza non ero riuscito a ragionare e per poco non avevo ucciso un uomo anni di disciplina e di allenamenti spazzati in una frazione di secondo ma cosa ero diventato?
Can Divit era un mostro quella consapevolezza mi colpì allo stomaco e corsi nel piccolo bagno a vomitare mi rialzai e mi lavai il viso sciolsi i capelli dalla crocchia e uscii fuori sulla prua della barca  vidi una sagoma e il cuore si fermò per un attimo...mi avvicinai a Sanem che mi sorrideva ma come arrivai a due passi da lei l'immagine si dissolse lasciando vagare il mio sguardo nel buio...

A casa Aydin era tutto buio Leyla accompagnò Sanem in camera
-Vuoi che resto con te questa notte?
Disse a Sanem lei sollevò lo sguardo ormai privo di lacrime e scosse la testa con un debole sorriso che era più una smorfia
- No sorella grazie..va tutto bene tranquilla, voglio stare sola!
Leyla accarezzò la testa di Sanem ed uscì lasciandola alla sua solitudine...
Fu così che iniziò l'agonia di due anime che gli eventi e la vita avevano deciso di separare.

All'ospedale Huma si stava congratulando con Ygit per la bella messinscena gli occhi della donna sorridevano in modo maligno e Ygit sorrideva con lei...

~Ygit~

Incastrare Can era stato estremamente facile ero così felice che mi dimenticai la piccola ferita in testa come aveva potuto credere quell'idiota che una misera ferita potesse stendermi e rendermi paraplegico?
E Sanem che urlava il mio nome disperata era miele alle mie orecchie era stato difficile restare ad occhi chiusi e inespressivo ero riuscito a farlo solo per il mio grande autocontrollo mi congratulai con me stesso... e poi l'aiuto di Huma era stato vitale nel depistare tutti ora iniziava la mia grande recita... conquistare Sanem giocando coi suoi sensi di colpa sarebbe stato un gioco da ragazzi guardai la mia complice che mi aveva appena detto della fuga di Can da Instanbul e sorrisi grato...

La notte fu lunga e triste per tutti tranne che per Huma e Ygit,una notte che sarebbe rimasta nella mente di due anime che si erano perse una notte di maggio ad Instanbul.

La notte fu lunga e triste per tutti tranne che per Huma e Ygit,una notte che sarebbe rimasta nella mente di due anime che si erano perse una notte di maggio ad Instanbul

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