26"Brad"

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Gli dissi dove stavo e arrivò subito, spalancò gli occhi vedendomi in quello stato, con il trucco colato che piangevo, il maglione strappato e il freddo che mi congelava.Scese subito dalla macchina"Madison....chi è stato?che è successo?o mio dio" guardò i morsi e i lividi, mi coprì con le mani il seno coperto solo dal reggiseno, prese la sua giaccia e me la diede, mi aiutò a salire in macchina e partì.Regnava il silenzio si sentivano solo i miei singhiozzi.

"Madison...dimmi cosa è successo"ringhiò.

"Anzi non voglio sapere adesso chi è stato, perché non sono in me e potrei uccidere, e non sto scherzando dico nel vero senso della parola adesso lo ucciderei."Lo guardai mentre stringeva il volante e le sue nocche diventavano bianche.

"Ha...provato..a-"non riuscì a finire la frase che tornai a piangere.

"Oggi dovevi andare-"Fece un respiro e un ringhio uscì dalla sua bocca, capendo subito chi mi ha fatto questo.

Mi guardai intorno per distrarmi e vidi un paio di orecchini erano..di Amber lo so gliel'ho regalato io, lo presi e lo guardai come se fosse una cosa terribile.

"Madison.."mi richiamò, lo guardai mentre un fiume di lacrime scendeva lungo le mie guance"Sono solo degli orecchini"disse.

Scossi la testa"Ma non sono i m-iei" balbettai mentre le lacrime continuavano a bagnarmi il viso, me li prese e li buttò dal finestrino, accellerò ed arrivò a casa sua.

Uscimmo dalla sua macchina e sbatté la portiera facendomi sobbalzare, appena feci due passi, mi prese in braccio, mi rannicchiai sul suo petto caldo.

Aprì la porta ed entrò, la chiuse e salì piano per non svegliare nessuno.Entrammo in camera sua poggiandomi lentamente sul letto.

"Se..vuoi puoi farti un doccia"si grattò la nuca, annuì.

Gli diedi la giacca, e lui cercò nei cassetti qualcosa, poi capì.Mi diede una maglietta grande, la presi ed entrai nel bagno.

Appena l'acqua calda toccò la mia pelle sentì il mio corpo rillassarsi, il calore avvolgeva il mio corpo, mi guardai le braccia ed i fianchi avevo...dei lividi, era come se stessi piangendo ma nemmeno una lacrima scese dai miei occhi, forse le avevo esaurite, solamente dei singhiozzi uscivano dalle mie labbra.

Uscì dalla doccia e mi asciugai, mi rivestì e al posto dei miei vestiti indossai quella maglietta che mi arrivò sotto al sedere, mi asciugai i capelli con un altro asciugamano così che non gocciolassero più.

Entrai in camera e lo vidi che faceva qualcosa con il telefono si era cambiato, aveva un paio di pantaloncini come quelli da basket e una canotta nera.Posò il telefono e mi guardò, si soffermò per qualche secondo a guardarmi le gambe facendomi avampare, improvvisamente il mio viso divenne rosso e caldo.

Il suo letto era molto grande poteva contenere quasi tre persone"Io posso dormire..per terra, tu starai bene qui"sussurrò.

"No..ti prego" lo implorai, mi guardò e annuì.

Ci infilammo sotto il piumone, mi sentì molto meglio, gli stavo dando le spalle.Lo sentivo così distante non mi sfiorò nemmeno, sentì un follata di vento che mi fece tremare."Scusa..ho scordato la finestra" il suo tono di voce era così calmo come se avesse paura che una sola parola mi avrebbe distrutto.

Si alzò, chiuse la finestra e si risdraiò dietro di me, sospirai, ma dopo qualche minuto finalmente sentì il suo braccio avvolgermi, sorrisi, era così caldo, mi sentivo completa, mi sentivo molto meglio come se non fosse successo nulla.Intrecciai la mia mano nella sua e il mio cuore cominciò ad accellerare, il suo corpo così attaccato al mio, il suo respiro sulla mia pelle, il suo calore che mi riscaldava, questo è il paradiso per me.

"I love your Mysteriousness"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora