La ragazza lo guardava con le labbra socchiuse, ancora intenta a cercare di spiegarsi. Ma nello sguardo di Newt si leggeva solo risentimento.

Continuò ad avanzare, con le mani che tremavano <<mi sembra ovvio, anzi palese. Sei andata avanti in fretta, a quanto pare si sbagliavano tutti a dirmi quanto tu stessi in realtà soffrendo>> si bloccò a meno di un metro dalla ragazza <<proprio lui. Lui. Sei davvero un'ipocrita. Prima vieni a fare scenate di gelosia a me e poi fai esattamente la stessa cosa>> continuò <<sai cosa? Non mi pento di essere andato a finire proprio in camera di Emily quella sera, forse su questo hai ragione e il mio subconscio cercava davvero di dirmi qualcosa>> quasi gridò <<e io che ero venuto per parlati. Illuso. Ma sai cosa? Meglio così, evidentemente non siamo fatti per stare insieme>> concluse, con tono desolato.

Vicky boccheggiava, non sapendo cosa rispondere. Scioccata dalle parole del ragazzo e ferita ancora di più.
Non riuscì a trattenere le lacrime e lasciò che scendessero, rigandole le lacrime.
<<Se è così che la pensi>> disse semplicemente, abbandonando tutte le speranze <<è così che la penso, puoi risparmiare fiato>> rispose Newt, con gli occhi arrossati e stringendo i pugni lungo i fianchi.
<<Non servo più a nulla qui>> concluse Vicky in un sussurro, per poi voltarsi e uscire dall'aula, lasciando il ragazzo solo.

Percorse il tragitto fino alla propria camera in silenzio, cercando di trattenere gli ultimi pezzi del proprio cuore, che ora sentiva realmente spezzato. Se si concentrava sulle parole di Newt poteva quasi sentire una fitta all'altezza del petto, mentre aveva lo stomaco chiuso in una morsa.
Entrò nella stanza senza proferire una parola.

Subito Teresa scese dal letto con un movimento veloce e le corse in contro <<Vicky?!>> esclamò la ragazza con aria preoccupata.
<<È finita>> rispose semplicemente lei, lasciando ricadere le braccia inermi lungo i fianchi <<stavolta è finita davvero. Per sempre>> asserì, dirigendosi verso il proprio letto e accasciandovisi sopra.
<<Non ho voglia di parlarne>> aggiunse poi, con la voce attutita dal cuscino, rannicchiandosi il più possibile su se stessa e chiudendo gli occhi, avendo ormai finito anche le forze per piangere.





Il giorno dopo a pranzo, a tavola l'atmosfera era piuttosto lugubre.
Vicky aveva il viso appoggiato alla mano e spostava la pasta nel proprio piatto senza appetito.
Newt d'altro canto aveva il viso affondato nelle braccia incrociate, e non aveva proferito parola per tutto il pasto.

Teresa leggeva, mentre Thomas la osservava con la coda dell'occhio.
Ben e Gally parlavano a bassa voce della partita che si sarebbe tenuta il giorno dopo, lamentandosi delle pessime condizioni della squadra in quel momento e della bravura della scuola avversaria, e di sottofondo si sentiva solo il rumore scricchiolante di Brenda che addentava la propria mela.
Minho lanciava occhiate preoccupate a tutti, non potendo urlare in faccia a Newt o discutere dell'unica cosa di cui avesse realmente voglia e bisogno di parlare.

<<Ehi che sono questi musi lunghi!>> Jeff si avvicinò al tavolo, pronunciando le parole con tono canzonatorio.
Gally gli lancio un'occhiata annoiata <<Jeff>> salutò appena <<dai su col morale>> riprovò il ragazzo <<eh, senti coso, non è giornata>> lo fermo subito Brenda.
Il ragazzo ridacchiò <<allora, questa partita di domani, la vinciamo?>> chiese con tono entusiasta a Ben e Gally, che si scambiarono un'occhiata affranta. Ben scosse la testa, prendendosela tra le mani e guardando il resto del proprio purè con aria sconsolata.

Il sorriso abbandonò per un momento il viso di Jeff, che però non si perse d'animo <<ehi ragazza camomilla, dormito poco?>> chiese ancora, scrutando il viso segnato dalle occhiaie di Vicky.
Per tutta risposta la ragazza afferrò la borsa e si alzò dal tavolo, allontanandosi senza proferire parola.

Jeff ebbe un sussulto, si avvicinò allora a Newt, dandogli una pacca sulla spalla <<ehi amico, che ha la tua ragazza eh?>> chiese.
Tutti trattennero il fiato, mente Minho si sbatteva una mano in fronte.
Teresa chiuse il libro con un tonfo sonoro, incenerendo con lo sguardo Jeff <<cosa...cosa ho detto>> il ragazzo indietreggiò titubante <<non è più la mia ragazza>> rispose atono Newt, senza neanche alzare il viso dalle braccia.

Jeff quasi si strozzò con la propria saliva, iniziando a tossire.
Thomas gli fece cenno di andarsene e il ragazzo non se lo fece ripetere due volte, dileguandosi frettolosamente in mezzo agli altri tavoli.

Minho sospirò <<che testa di caspio>> si prese la testa tra le mani, scuotendola
<<ne avesse detta una giusta>> aggiunse Gally, inarcando le labbra in un sorriso involontario <<in effetti>> anche Thomas sorrise, per poi iniziare a ridere, ripensando alla scena.
Presto contagiò tutti gli amici, che scoppiarono in una risata collettiva.

Solo Newt non rise, ma sollevò la testa, guardando gli amici.
Minho si asciugò una lacrima all'angolo dell'occhio, regolarizzando il respiro e smettendo di ridere.
Poi appoggiò una mano sulla spalla di Newt con fare fraterno <<su pive, vedrai che le cose andranno meglio...non so come, ma andranno meglio>> sospirò e Newt annuì, sconsolato.

Lucid Dream  || Newt Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu