29.

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Newt corse fino alla camera contrassegnata con il 25 che conosceva così bene, con una sensazione di gioia che iniziava a crescergli dentro.
Bussò ripetutamente alla porta, impaziente che venisse aperta.
Ma tutta la felicità si spense, nell'esatto istante in cui sulla soglia comparve l'ultima persona che il ragazzo avrebbe voluto vedere in quella camera.

Tyler aggrottò le sopracciglia, per poi fare un sorrisetto e sussurrare <<ehi principe azzurro>>.
Newt rimase inchiodato sul posto.
Dietro la spalla del ragazzo, nella penombra della stanza scorse la figura di Vicky, con i capelli lungi avvoltolati sul cuscino, addormentata con un braccio che sporgeva dal materasso.

Non proferì parola, stringendo i pugni fino a far sbiancare le nocche e sentendo lacrime di rabbia pungergli gli occhi.
Si voltò e corse via, lasciando Tyler fermo sulla porta.

Il ragazzo si grattò la nuca confuso, chiuse la porta e si voltò appena in tempo per vedere Vicky stiracchiarsi e aprire gli occhi.
<<Ehi sei ancora qui>> sospirò la ragazza, mettendosi seduta e Tyler si riscosse <<certo Hopkins>> rispose, rimanendo però fermo accanto all porta <<tutto ok?>> chiese Vicky, inarcando un sopracciglio <<si solo...è appena passato Newt>> disse e Vicky spalancò lo sguardo <<come?!>> si alzò in piedi di scatto <<quando?! Ti ha visto?! Cosa ha detto?! Cosa gli hai detto?!>> esclamò, gesticolando freneticamente e avvicinandosi a Tyler <<nulla! Non ho fatto in tempo ad aprire la porta che è scappato via correndo, quel ragazzo è strano..>> spiegò, assumendo un'espressione leggermente confusa.

Vicky si mise le mani nei capelli <<dio che casino>> imprecò <<devo andare a parlagli>> esclamò poi, risoluta.
<<Senti grazie mille per oggi davvero>> disse riconoscente, aprendo la porta e lasciando uscire Tyler <<nessun problema Hopkins, vai dal tuo principe azzurro adesso>> ridacchiò in risposta lui. Vicky gli rivolse un sorriso sincero, per poi sfrecciare via verso il dormitorio maschile.


Arrivò come una furia alla solita porta e iniziò a bussare convulsamente <<Vicky?!>> Minho come sempre aprì con un'espressione confusa in viso <<Newt. Dov'è Newt!>> quasi gridò la ragazza e l'asiatico assunse un'aria estremamente confusa <<è uno scherzo?>> chiese poi <<Minho!>> strillò lei, con aria seria <<non lo so! Doveva essere da te, è lì che era andato prima!>> esclamò il ragazzo, allargando le braccia.

Vicky emise un verso di frustrazione <<dove lo posso trovare?!>> chiese ancora <<ma come non l'hai visto?>> rispose Minho, sempre più confuso <<è...è successo un casino..io...devo andare>> spiegò vaga la ragazza, per poi riprendere a correre verso un'altra ala della scuola, mentre passava mentalmente in rassegna tutti i luoghi in cui avrebbe potuto essere il ragazzo.

Salì al terzo piano, fiondandosi nell'aula di musica, sperando di aver avuto la giusta idea.
Sospirò di sollievo, piegandosi sulle ginocchia per riprendere fiato, quando vide Newt seduto dietro al pianoforte, con il viso abbassato vero i tasti.

<<Newt>> soffiò, ansimando.
Il ragazzo alzò la testa, lanciandole uno sguardo di fuoco <<ah sei tu>> commentò con aria sprezzante.

Vicky si rimise in posizione eretta, avvicinandosi <<so cosa pensi, ma non è successo nulla>> iniziò, ma venne interrotta bruscamente dal ragazzo.
Newt si alzò in piedi con uno scatto, facendo stridere la piccola panca nera sul pavimento <<oh non mi dire>> sibilò <<non è come sembra vero?>> sputò acido <<e allora com'è? Perché a me sembra più che ovvio>> continuò, non lasciando proferire parola a Vicky, avvicinandosi sempre di più e alzando il tono di voce.

Lucid Dream  || Newt Onde as histórias ganham vida. Descobre agora