58. Il mio cuore prende il volo come se avessi bevuto la RedBull

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Trattengo il respiro.

Non ho intenzione di muovermi perché ho paura che, se lo facessi, probabilmente risulterei agitata e James capirebbe che qualcosa in me non va.

La coscia sinistra è percorsa da piccoli brividi che, per un motivo strano, iniziano a camminare sopra di essa.

Il mio cuore prende il volo come se avessi bevuto la RedBull.

Il sangue inizia a circolarmi velocemente nelle vene, trasmettendomi così una sensazione che non riesco a definire ancora bene.

Quando il mignolo di James ha sfiorato la mia pelle ho sentito prendere vita ogni mia cellula.

Il fuoco che un tempo era svanito ora è ritornato e sta dando potenza a tutti i miei organi.

"Siamo quasi arrivati" dice il mio ex bullo accennando un sorriso verso la mia migliore amica e il suo ragazzo.

Sappiamo tutti e quattro che la coppietta dietro di noi non vede l'ora di scatenarsi sulla pista da ballo.

Intanto i miliardi di pensieri avvolgono la mia mente mi riescono far vedere di sfuggita che James ha girato l'angolo.

La musica della discoteca inizia a far rimbombare tutta la macchina. Le pareti vibrano e con esse lo fa anche il mio cuore.

Improvvisamente ho una terribile voglia di sganciare la cintura e correre dentro a quella stanza così attraente e piena di persone.

"Ciao, Sam" mi sussurra dal finestrino Sonia.

Il sorriso che le è spuntato le illumina tutto il viso e sono sicura che sia stato Federico. Lui la rende immensamente felice, come se potesse salire sulle montagne russe ogni volta che è con lui e che lui sia la fonte dell'adrenalina che scorre nelle sue vene.

Le fa bene al cuore, è questa la verità.

"Ciao, Son" le rispondo dandole un bacio sulla guancia.

Il suono che il mio rossetto compie sopra la sua gota provoca una risata a entrambe. Il suono che produce la mia bocca è ancora strano per la sottoscritta, ma spero di abituarmici presto.

Dio, se voglio farlo.

"Ci vediamo dopo" mormora James alzando il dimostrino e salutando i due innamorati.

Mette in moto la macchina e parte per la casa di Ace e Arturo.
L'ansia di rincontrare quel bastardo che ha osato toccarmi mi fa torcere l'intestino.

Si piega su se stesso almeno cinque volte e, di conseguenza, una smorfia di dolore compare sul mio viso.

"Allora, zuccherino, sei pronta per questa nuova ed elettrizzante avventura?" continua a ripetere dandomi delle gomitate sulla spalla sinistra.

Vorrei rispondergli con una frase degna della mia dignità, sempre che ci sia ancora e non sia sparita dalla circolazione insieme al mio cuore dopo che ha sfiorato la mia pelle, ma purtroppo l'ansia e l'agitazione stanno prendendo il sopravvento.

Che cavolo, Samanta, datti una calmata!

È anche vero che, però, l'ultima volta che sono stata a casa loro ho rischiato di essere violentata.

Le mani di Ace che vagavano sul mio corpo, ispezionandolo come se fosse una mappa, avvolgono la mia mente come una morsa per animali.

Oggi il tempo non sembra essere dalla mia parte perché James ha già parcheggiato davanti alla villa di quel diavolo dalle corna nascoste.

"Ehi, zuccherino?" dice con voce preoccupata.

Oh no, non posso essere scoperta. Se lo facesse probabilmente la vita di Ace sarebbe finita, non che sia una cattiva cosa, ma preferisco non creare casini.

Prendimi per mano- tu che sai farloWhere stories live. Discover now