20. Dire che non sono una brava attrice sarebbe un eufemismo

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"Samanta..." Mi dice Sonia ma io non riesco ad ascoltarla.

Stupida, ecco quello che sono stata. Come ho fatto a fidarmi di uno come lui? È un bullo, non ha un cuore.

Mentre penso queste cose mi avvicino alla folla: so già cosa mi aspetta.

Faccio piccoli passi perché ho troppa paura di guardare quel che già so.

Mi faccio spazio tra la folla e vado dritta al mio armadietto: su di esso è stata attaccata la lettera che avevo scritto a James, quella in cui gli dicevo tutto quello che provavo in quel momento.

Con tutta la forza che ho la stacco e, con le mani tremanti, leggo quello che ha scritto James alla fine:
"Povera sfigata, spera ancora che qualcuno possa capirla."

Queste sono le parole di chi, al posto del cuore, si trova un sasso.

Ormai con le lacrime agli occhi, guardo Sonia e vedo che anche lei è preoccupata almeno quanto me. Mi giro e vedo tutti i ragazzi del quarto anno ridermi dietro senza preoccuparsi di come possa sentirmi. Alcuni mi guardano con disprezzo, altri con divertimento ed, infine, con pena.

"Se vuoi io posso consigliarti uno psicologo bravo..." Sento dire.

"Povera, mi dispiace tanto." Mi rispondono.

Tante mani si posano sulle mie spalle in segno di comprensione, anche se dopo cominciano a ridere.

Falsa. Ecco che cos'è la gente. È piena di maschere che usa per non far vedere chi è veramente per paura di essere ferita, quando è la prima a farlo. Si cerca in tutti i modi di proteggersi dal mondo quando si è i primi a sferrare il colpo di grazia all'avversario.

Mi sento strana, come se mi avessero appena pugnalata al cuore. Parole ostili cercano di farsi spazio dentro di me per impedirmi di vedere quello che ho davanti e per farmi capire che non valgo niente.

Una sensazione così brutta non l'avevo mai provata prima: è come se tutto intorno a me si facesse sempre più piccolo e sfocato. Non riesco a vedere niente perché i sentimenti stanno prendendo il sopravvento dentro di me.

Mi sento improvvisamente debole e senza forze, come se tutte quelle facce mi prosciugassero via l'unica cosa che mi rimane.

Non ci riesco ancora a credere: sono stata spogliata delle mie stesse emozioni.

Le lacrime cominciano a scorrermi lungo le guance, rigandole. Sonia è sparita ma non m'importa perché voglio solo andare a casa. Mi tappo le orecchie per non sentire le risate e avverto la prof della mia assenza causata dal mio stare male.

"Dove hai male?" Mi chiede.
Vorrei dirle che ce l'ho al cuore, il dolore, ma non posso.

"Alla testa." Rispondo cercando di sembrare più credibile possibile. Dire che non sono una brava attrice sarebbe un eufemismo.

"Ok vai pure." Mi risponde non convinta.
Annuisco velocemente ed esco dalla classe.

Mentre mi dirigo verso l'uscita della scuola noto che molti studenti mi lanciano delle occhiatacce: come se non lo sapessi.
Sono quasi uscita quando...

"Samanta!"  Urla così forte qualcuno alle mie spalle da farmi sussultare. So già chi è e prego tutti i santi presenti nella terra che lo facciano andare via.

"C-che cosa vuoi?" Chiedo balbettando.

"Io? Niente. Tu piuttosto? Cosa volevi farmi capire con quella lettera?" Mi chiede con un ghigno sul volto.

"N-niente." Rispondo cercando di sembrare meno vulnerabile possibile. La verità, in questo momento, è che sono più vulnerabile io che il tallone di Achille.

"Andiamo..." Dice prendendomi per i fianchi. Questo mi fa rabbrividire ma non capisco il motivo, così decido di non farci troppo caso.

Perché ce l'ha con me? Non potrebbe sparire semplicemente dalla mia vita? No, ovviamente, perché mister bellezza deve assicurarsi che il mio cuore vada in mille pezzi per colpa sua. Che possa sentirmi un vero schifo al solo sentire il suono dei suoi passi.

Faccio un respiro profondo e tolgo le sue mani dal mio corpo e comincio a correre. Per fortuna non mi insegue, anche perché non potrebbe, e posso benissimo tornare a casa tranquilla.

Durante il tragitto il cuore comincia a farmi male, probabilmente per tutti gli insulti che ha dovuto subire oggi.

Maledetto James: non potevano mandarlo infondo a destra? No, ovviamente. Questo perché l'universo non sbaglia mai un colpo.

Salgo le scale e mi ritrovo davanti una persona che non avrei mai potuto immaginare potesse sapere che abito qui.
"Ciao." Mi dice.

SPAZIO AUTRICE

Ciao a tutti. Probabilmente in questo momento mi odiate perché volete sapere chi è quella persona a casa di Samanta, ma tutto ha un suo tempo. Cosa pensate possa succedere in futuro tra James e Samanta?
Un bacio e al prossimo capitolo,
Sofia

Prendimi per mano- tu che sai farloOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz