8. In questo momento mi identifico di più in una vecchietta con gli acciacchi

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In lontananza sento le sirene dell'ambulanza e poi, dopo aver chiuso gli occhi, non penso più a nulla.

Dopo poche ore mi riseveglio a letto, ma non il mio.
Ci metto un po' a capire che è quello di un ospedale soprattutto grazie alla flebo che mi ritrovo attaccata al braccio.

Provo a muovermi ma mi sento incredibilmente stanca e debole.

Mi guardo intorno e, da fuori, vedo i volti di Sonia, mio fratello e... James?!

Cerco di non far accelerare il mio cuore mentre penso a quello che è successo stamattina: James mi teneva fra le sue braccia e io mi sentivo bene. Non può succedere così.

No,no,no,no,no,no.

Il dottore li avvisa che una sola persona può restare con me nella stanza e poi vedo Sonia parlare e gesticolare.

Poco dopo James entra nella stanza facendo piccoli passi.

Questa Sonia me la paga, penso.

Le rivolgo uno sguardo che farebbe un baffo a quello del diavolo. Lei è girata di spalle e non può vedermi, ma se lo facesse potrebbe spaventarsi davvero.

Quello sguardo l'ho rivolto una sola volta nella vita e, la persona interessata, è scappata con la coda tra le gambe.

James mi guarda e poi scoppia a ridere.
"Cosa c'è?" Rispondo seccata: non è il momento giusto.

"Lo sguardo che hai rivolto a Sonia è stato mitico. Sembravi così tanto "la vendetta", che pagherei oro per rivederlo." Dice rivolgendomi un sorriso enorme come un palazzo.

Cavoletti quanto adoro il suo sorriso.

Il suo paragone provoca in me una risata fragorosa, forse troppo perché comincio subito a tossire. Non riesco a respirare e James, impaurito, esce di corsa e va a cercare un dottore.

Ci mette tanto tempo. Troppo per i miei gusti. Non respiro, non ci riesco. Ci provo ma nulla: l'ossigeno sembra mi abbia abbandonata. Ho paura, paura di non farcela.

Per fortuna James  entra dopo pochi secondi con di fianco un dottore. Ha in mano uno spray per l'asma e, dopo che me l'ha spruzzato in gola, ricomincio a respirare.

Non pensavo di soffrire d'asma e invece è proprio così.

Prima di uscire, il dottore si accerta che io stia bene e poi lascia di nuovo soli me e James.

Guardo il suo viso e sembra preoccupato: perché?

Sto per chiederglielo quando mi precede lui:
"Tutto ok?" Risponde prendendomi una mano.

Al suo tocco sussulto e un brivido mi percorre tutta la schiena. Perché mi fa questo effetto?

"Abbastanza." Rispondo con voce un po' tremante.
Mi guarda con tristezza e, subito, cerco di fargli spuntare un sorriso sulla faccia:
"Anche se, in questo momento, mi identifico più nel corpo di una povera vecchietta con gli acciacchi. Non una come Miss Marple, io mi chiedo: come fa ad avere così tanta forza e grinta alla sua età che neanche i supereroi?" Dico sperando di raggiungere il mio scopo.

In meno di un secondo James caccia la testa indietro e scoppia in una sprizzante risata.

Ecco, ora va molto meglio.

"Samanta se continui così mi farai prendere un infarto." Mi dice scherzando.

"Scusa James ma non rientra nelle mie capacità farti venire un infarto, e ti dico che sono poche quindi era facile indovinare." Rispondo seria.

Forse ho sbagliato perché James comincia a guardarmi furioso. Il bellissimo sorriso che aveva prima è sparito peggio dell'uomo invisibile: è possibile che riesca sempre a rovinare tutto?

La porta della mia stanza si apre ed entra un dottore, lo stesso di prima.

Mi fermo sul suo camice bianco e mi chiedo quanto sua moglie debba impiegare tempo per renderlo impeccabile così com'è. In una tasca in alto ha tante penne di vari colori: mi ricordano un po' quelle che usava la mamma per disegnare con me.

Poi noto quanto sia incredibilmente basso e, a stento, riesco a trattenere una risata.

Il dottore sembra non capirlo e comincia a parlare:
"La signorina Fermi deve riposare. Le chiedo cortesemente di uscire." Dice in tono serio.

James annuisce e il dottore se ne va.

Mi lancia uno sguardo ed esce. È così che finisce la chiacchierata fra me e lui: io che lo guardo e lui che si chiude la porta alle spalle.

Quest'ultima è trasparente e vedo che esita un attimo prima di andare via: ma che gli succede oggi? Dov'è finito il James scherzoso e orgoglioso che conosco?

Nei pochi minuti che resto da sola decido di guardarmi intorno: il letto è tutto bianco, come del resto lo sono le pareti. Quest'ultime sono spoglie e, improvvisamente, mi viene voglia di tappezzarle di foto mie e di Sonia.

Poi una domanda prende posto nella mia testa: come ha fatto James a sapere che ero lì, stamattina? Non è che Sonia l'ha chiamato? Se così fosse perché aveva il suo numero? E se si sono incontrati e si sono baciati? Perchè alla vista di questa scena ho incredibilmente voglia di cavarmi gli occhi con qualsiasi oggetto presente nella stanza?

Quando Sonia arriverà la tempesterò di domande, ma ora sento solo il bisogno di dormire.

Chiudo gli occhi e comincio a sognare cose che nella mia vita non possono accadere.

Mi sveglio e, di fianco a me, trovo Sonia. Mi accorgo che è mattina e, di conseguenza, di aver dormito tutta la notte.

"Allora come stai?" Mi chiede Sonia distraendomi dai pensieri.

"Male. Mi gira un sacco la testa." Le dico massaggiandomela.

"Mi dispiace di non essere venuta ieri pomeriggio." Risponde piagnucolando.

Questa frase mi fa venire in mente una cosa:
"A proposito di ieri pomeriggio: come ha fatto a sapere James che ero davanti alla scuola?" Chiedo incuriosita.

Il cuore comincia a battermi per paura della risposta che potrebbe ricevere dalla mia migliore amica.

"L'ho chiamato con il cellulare." Questo scatena in me una strana sensazione, ma non riesco a spiegare bene quale.

"Come hai fatto ad avere il suo numero?" Spero che questa domanda non sembri strana come lo è nella mia bocca.

"Perchè, ti importa? Ammettilo Samanta: James ti comincia a stare più che simpatico." Dice alzando le dita in modo tale da fare le virgolette.

"Ma che dici. Secondo te potrebbe interessarmi James? Pff, figurati. Non siamo neanche amici." Rispondo alzando un po' troppo la voce.

Mi pento subito di quello che ho fatto perché vedo James uscire dalla stanza tutto arrabbiato e per far capire bene i suoi sentimenti sbatte forte la porta.

Oh oh.

SPAZIO AUTRICE

Ciao a tutti. In questi due giorni ho fatto subito tutti i compiti così ho avuto modo per scrivere. Così Eccoci ritrovati in un nuovo capitolo. Vi sta piacendo la storia? La domanda di questo capitolo è: perché James si comporta così?
Spero vivamente di incontrarvi nei prossimi capitoli.
Un bacio e al prossimo capitolo,
Sofia

Prendimi per mano- tu che sai farloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora