Capitolo XXVII

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Loran aveva immaginato fin da subito quale sarebbe stata la mossa di suo cugino, e non rimase affatto deluso quando seppe che aveva parlato con Malone del regalo ricevuta da Agatha.

Una parte di lui era preoccupato che la ragazza stessa potesse rovinare i suoi piani, andando a parlare direttamente con Will e quindi scoprendo che non era stato lui a donarle il bracciale.

Ma dopo i primi giorni, si rilassò, convinto che Agatha avesse deciso di aspettare la prossima mossa di Will, sicura che fosse lui il suo ammiratore.

Aveva pensato a tutto, prevedendo le reazioni di tutti i coinvolti, ma non era sicuro che il suo piano potesse funzionare bene.

Cercò prima di tutto d'indagare con Agatha, uno dei soliti pomeriggi mentre tornavano a casa insieme.

Erano passati due giorni da quando aveva ricevuto il regalo e la sua allegria non era passata. Anzi, era perfino contagiosa.

Almeno Loran provava piacere nel vederla sorridere di più, salutare tutti con gentilezza e canticchiare fra sé.

Avrebbe voluto dirle che era ancora più bella così spensierata, e invece la osservava di nascosto e sorrideva di rimando.

«Avete scoperto se è stato il vostro amico a regalarvi il bracciale?», le chiese, all'improvviso, cercando di apparire poco interessato.

Per sua fortuna Agatha in quel periodo era meno attenta agli altri, troppo felice per se stessa per rendersi conto della sua espressione. E soprattutto del fatto che Loran le stesse chiedendo una cosa così intima.

«In realtà non glielo ho chiesto», spiegò lei, sospirando fra sé. Un enorme sorriso le comparve sul volto.

«Ma siete sicura che sia stato lui, vero?».

Agatha annuì e Loran tirò un sospiro di sollievo ma non fece in tempo a gioirsi di tale notizia che lei aggiunse, un po' preoccupata: «Forse dovrei ringraziarlo».

«Non credo», si affrettò Loran a dire, prima che l'idea potesse insinuarsi in lei, perché poi sarebbe stato difficile convincerla del contrario.

Agatha non si chiese perché stavano avendo quella conversazione, ma si voltò a fissare il suo accompagnatore indesiderato, che stava diventando con il tempo sempre più piacevole, e chiese: «Perché?».

Era la prima volta che chiedeva a Loran cosa pensasse di qualcosa e lui ne fu lusingato anche se non avrebbe mai voluto avere un dialogo simile con lei.

Considerato che una parte di lui desiderava essere nei suoi pensieri, e nel suo cuore, forse era inopportuno parlare di Will e del rapporto che c'era tra i due.

Eppure continuò, ricordandosi quale fosse il suo obiettivo principale: «Mi metto nei suoi panni e penso che avrà avuto le sue buone ragioni per non firmarsi, forse sarebbe meglio rispettare i suoi tempi».

Agatha rifletté qualche istante alle sue parole, annuendo e dimostrando che in fondo era quello che aveva pensato anche lei. Ecco spiegato perché erano passati alcuni giorni e lei ancora non aveva parlato con Will.

«Se farete voi il primo passo, potrebbe intimidirsi», continuò lui, insinuandosi sempre di più nelle sue idee già un po' chiare. 

«Non voglio affrettare i tempi», chiarì lei e Loran prese l'occasione per confermare, con tono sicuro: «Fate bene, lasciate che sia lui a decidere come e quando...».

E quando raggiunsero il loro palazzo, Agatha era sempre più convinta delle sue parole, tanto che aveva affermato, a voce alta, che non avrebbe ringraziato Will, non finché lui non avesse ammesso di essere il suo spasimante. 

Fàilte -Storia di speranza e di riscattoWhere stories live. Discover now