Capitolo XVI

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Martin aveva perfino mandato una carrozza a prenderla, che attirò l'attenzione di tutto il quartiere. 

Bella, appartenente di certo ad una classe sociale ricca e nobile, stonava molto tra la puzza e la povertà dei Five Points. 

E mentre suo fratello, che l'accompagnava come volevano le buone maniere, l'aiutava a salire, Agatha si sentì in imbarazzo. 

Si chiese prima di tutto se avesse indossato il vestito adatto per quell'occasione. Essendo un tè pomeridiano, infatti, aveva optato per un abito dalle forme più comode ma dai colori decisamente più sgargianti. 

Sicuramente avrebbe senz'altro fatto bella figura tra le sue amiche in Irlanda. Ma non sapeva se potesse anche essere apprezzato dalla zia di Martin. Perciò non riuscì a godersi fino in fondo il viaggio, nonostante fosse in realtà la prima volta che osservava davvero la città.

Non aveva avuto alcuna occasione di uscire fuori dai Five Points e avrebbe dovuto godersi ogni istante, ma l'ansia e la preoccupazione ebbero la meglio sulla sua curiosità. Così quando arrivarono a destinazione neanche se ne accorse.

La dimora della contessa Pearl Whintor era in una zona davvero raffinata. Di sicuro molto di più dei Five Points. 

Le case erano così vicine l'una all'altra, e così simili, che era quasi impossibile distinguerle se non fosse stato per il numero civico. Anche le entrate erano identiche, tutte con una piccola scalinata, una porta in legno grande e delle scalette esterne che conducevano in un piccolo seminterrato. 

La strada era grande, larga e spaziosa e non così trafficata come quelle del suo quartiere. Le persone passeggiavano tranquillamente sul marciapiede che era finemente decorato con aiuole e alberi. Si sentì subito come un pesce fuor d'acqua, in mezzo a tutti quei rampolli benestanti, anche se non le sembrò di aver attirato poi così tanto l'attenzione.

Quando scese dalla carrozza fu costretta a tenersi il vestito, per impedire che si sporcasse all'interno di una pozzanghera di acqua piovana. 

L'aria si era fatta più fredda, segno che l'autunno si stava facendo strada e si chiese come sarebbe stato il tempo lì a New York. 

Ad attenderli davanti alla porta, vestito con tutta l'eleganza che richiedeva il suo nome e accompagnato da un servo, Martin sorrideva all'amica, giovale come sempre. 

«Mia cara Agatha», non si curò molto di possibili sguardi indiscreti e si permise perfino di abbracciarla, mentre stringeva piano la mano di Connor. 

«Venite, entriamo, prima che questo tempo malandrino ci colpisca ancora», non nascose la sua naturale avversione per il freddo e la pioggia mentre sorrideva ancora.

Martin le aveva spesso parlato della sua ricca famiglia di nobili e della zia eccentrica che aveva abbandonato l'Inghilterra a seguito di una delusione d'amore. E lei aveva spesso ascoltato, la sera prima di coricarsi, le sue storie colme di dettagli sull'alta società, ammaliata e un po' invidiosa.

La sua casa, in Irlanda, era una dimora prettamente di campagna, ma comunque di tutto rispetto. Ma era comunque curiosa di vedere dove e come viveva il suo caro amico. 

Certo, la casa della contessa a New York probabilmente non era nulla in confronto a tutte le proprietà che la sua famiglia poteva vantare nella madre patria. Ma l'amore che la donna provava per il suo paese natio poteva essere ben visibile in ogni minimo dettaglio dell'arredamento.

I quadri, prima di tutto, erano il primo segnale che la mancanza di quelle terre lontane era ben tangibile in lei. Infatti Agatha riconobbe subito alcuni scorci su Londra, anche se lei l'aveva vista solo in qualche libro. E poi le campagne Inglesi erano inconfondibili per lei.

Fàilte -Storia di speranza e di riscattoWhere stories live. Discover now