15.

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Eleanor's POV
Non posso credere che sia qui.
Come può dopo che mi ha costretta a venirlo a cercare senza riuscire a trovarlo?!
O forse lui non è mai tornato e io ho cacciato entrambi nei guai?
In ogni caso, vedere Suga e Agus nella stessa stanza mi ha destabilizzata per qualche istante.
Ero consapevole del fatto che i gemelli fossero identici, ma cavolo, se non fosse per il colore dei loro capelli anche per me sarebbe dura.
Resto sul pavimento dopo che Agus mi ha strappata via da Suga scaraventandomi su di esso, per poi vedere le guardie trascinare via il mio ragazzo in un posto che, a quanto pare, conoscono solo loro e il sovrano.
Lo osservo per tutto il tempo, sussurrandogli un piccolo "ti amo" quando il suo sguardo incontra il mio, prima di vederlo sparire dalla sala del trono.

<< Sire, cosa crede che sia meglio fare?>> sento la voce di Seokjin giungere alle mie orecchie e, quando mi volto, lo vedo raggiungerci, dopo aver abbandonato la sua postazione accanto al trono.

<< Eravamo pronti ad un suo possibile ritorno, perciò...Taehyung!>> esclama, attirando l'attenzione del capo delle guardie, il quale viene verso di noi, fermandosi davanti all'imperatore.

Sembra strano, preoccupato per il suo amico certo, ma pare indossare anche un'espressione...colpevole?

<< È il momento di cambiare le spade>> afferma Agus, permettendomi di corrugare leggermente la fronte, mentre il viso di Taehyung passa da mortificato a scioccato.

<< Ma...Maestà...>> mugola, non riuscendo neanche a completare la frase.

<< Usatele contro di lui se tenterà di scappare>> continua serio.

Osservo la guardia deglutire leggermente, senza però ribattere.

<< Va con lui e aiutalo a distribuire ad ogni guardia del castello una di quelle spade>> continua, voltandosi verso Seokjin, il quale annuisce obbediente.
<< Yoongi non uscirà vivo da qui>> aggiunge serio, prima di congedare i suoi servitori.

Osservo Taehyung camminare a testa china davanti a Seokjin, quando lo noto portarsi una mano sulla guancia, permettendomi di capire dal gesto che deve aver rimosso qualche lacrima da quest'ultima.
Non ho il tempo però di seguire tutto il suo percorso perché, poco dopo, mi sento afferrare per i capelli, costretta così a seguire il volere della mano che mi sta alzando da terra, ritrovandomi successivamente faccia a faccia con Agus.

<< Tu ora vieni con me>> afferma serio, riuscendo a mettermi i brividi.

Poi rimuove la sua mano dalle mie ciocche castane, afferrandomi per un polso e trascinandomi con se fuori dalla sala del trono.
Camminiamo lungo i corridoi, intanto che io mugolo leggermente per il dolore provocato dalla sua forte stretta sul mio polso, fino a che in lontananza non scorgo la sua camera.
Sospiro, scuotendo leggermente la testa al solo pensiero di essermi concessa a lui, sopratutto ora che so che Suga non mi aveva abbandonata ma stava venendo a cercarmi.
Mi sento una persona orribile e non voglio che riaccada ancora.
Una volta davanti alle grandi porte nere, Agus ne apre una, per poi spingermi all'interno senza alcuna premura.
Infine entra a sua volta, chiudendo a chiave le porte alle sue spalle, avanzando successivamente verso di me.
Lo osservo leggermente spaventata, domandandomi che cosa voglia farmi ora che il suo umore è così alterato, quando mi supera semplicemente, avviandosi verso la sua finestra.
Corrugo leggermente la fronte, intanto che lui osserva ciò che sta accadendo al di fuori per qualche istante, fino a che un ghigno malvagio compare sul suo volto alla vista di qualcosa che, a quanto ne so, si trova sotto di noi.
Rimane fermo lì per istanti che paiono interminabili, quando Agus torna a voltarsi verso di me però la sua espressione è seria, impassibile, come un blocco di marmo.

𝐋𝐨𝐧𝐠 𝐋𝐢𝐯𝐞 𝐓𝐡𝐞 𝐊𝐢𝐧𝐠 | 𝐦𝐲𝐠Where stories live. Discover now