11.

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Eleanor's POV
Continuo ad osservarlo, senza sapere cosa fare né dire, quando è di nuovo lui il primo a parlare, alzandosi dal davanzale e venendo verso di me.

<< Come ti chiami?>> mi domanda, una volta a pochi passi da me.

Lo guardo qualche istante spiazzata, presa alla sprovvista da questa domanda a cui non so se rispondere o meno.

<< Eleanor...>> sussurro, spaventata dalla sua presenza così vicina a me.

<< Bene, Eleanor, ti va di parlare un po'?>> mi domanda poi, allontanandosi leggermente da me, e girovagando per la sua enorme camera da letto.

Lo seguo con lo sguardo, sapendo a cosa si riferisca, quando quest'ultimo si posa sulla mia borsa di tela, stata strappatami da Hoseok una volta che mi ha imprigionata, e che adesso si trova buttata contro il muro decorato con dei disegni complessi, accanto al letto a baldacchino nero.

<< Tu sai chi sono io?>> mi chiede, voltandosi verso di me con un sopracciglio inarcato.

Osservo qualche istante la sua cicatrice sull'occhio destro, segno che ha sempre contraddistinto il mio ragazzo, ma che su questo viso, se pur identico al suo, anche quella non sembra più essere tanto familiare.

<< Min Agus...>> risponde da se, prendendo il mio silenzio come un "no" suppongo.
<< ...e sono l'imperatore di questo regno>> continua, osservando per qualche istante il mondo fuori dalla finestra a cui è tornato vicino, portandomi a fare lo stesso con gli occhi.
<< A quanto pare però, tu non sei venuta qui per me, o sbaglio?!>> riprende, tornando a guardarmi con la coda dell'occhio, prima che si volti, camminando lentamente nella mia direzione.

Lo osservo qualche istante, senza dire niente, per poi abbassare lo sguardo una volta che è precisamente davanti a me.

<< Chi è Suga?>> mi domanda serio.

Deglutisco, leccandomi velocemente le labbra, mentre le parole di Taehyung mi tornano in mente permettendo alla mia bocca di serrarsi, così da mantenere il silenzio più assoluto.
Fino a che non sento la sua mano destra, le cui dita sono decorate da grossi anelli preziosi, i quali non migliorano affatto la situazione, afferrarmi per il collo, costringendomi così ad alzare il mio sguardo su di lui, intanto che il mio respiro si mozza qualche istante per lo spavento.

<< Ti conviene rispondermi>> mi mette in guardia.

Deglutisco nuovamente, ripensando a ciò che la guardia mi ha detto venendo qui e, se pur assurdo, ora il tutto inizia in qualche modo ad avere un senso.
Riconosco che questo ragazzo abbia qualcosa di Suga in se, eppure, per quanto identico, è totalmente un'altra persona.
Continuo ad osservarlo, in silenzio, il che lo porta a serrare la mascella, iniziando a stringere la presa intorno alla mia gola, facendomi allargare leggermente gli occhi quando mi rendo conto che non ha intenzione di fermarsi.
Mi guardo qualche istante intorno, in cerca di qualcosa da dire, intanto che sento il metallo dei suoi anelli premere prepotentemente contro la mia trachea, fino a quando non riporto i miei occhi sul suo viso, o meglio sulla parte destra di esso.

<< Come ti sei fatto quella cicatrice?>> gli domando sussurrando, con quella poca aria che avevo a disposizione.

La mia domanda sembra spiazzarlo per qualche istante, e me ne accorgo anche grazie al fatto che la sua presa su di me si allenta inaspettatamente, permettendomi di tornare a respirare normalmente.
Poi però sembra riprendersi in fretta.

<< Te lo dico, se tu mi dici chi è Suga>> decide di negoziare così, ghignando leggermente quando probabilmente crede di avermi in pugno ma, grazie a tutti i romanzi che ho letto, ho imparato che c'è sempre una scappatoia, piccola o grande che sia.

𝐋𝐨𝐧𝐠 𝐋𝐢𝐯𝐞 𝐓𝐡𝐞 𝐊𝐢𝐧𝐠 | 𝐦𝐲𝐠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora