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Eleanor's POV
Non ho idea di quanti giorni io abbia passato sopra quella barca ma, finalmente, dopo la tappa in Giappone, siamo giunti a destinazione.
Prendo un grande respiro una volta che i miei piedi toccano terra, rimanendo qualche istante interdetta dal fatto che il terreno non ondeggi più sotto le mie suole.

<< Ripartiamo tra poche ore...>> mi informa la voce del mercante alle mie spalle e, quando mi volto, lo trovo intento a guardarsi intorno, mentre i suoi uomini si occupano di sbarcare i vari alimenti e oggetti inglesi.
<< ...datti una mossa qualsiasi cosa tu voglia fare qui>>

Corrugo leggermente la fronte, guardandolo confusa quando mi rendo conto che sta parlando con me.

<< Ehm, no...>> mugolo, domandandomi come abbia fatto a pensare che volessi attraversare l'oceano per giorni per rimanere solo poche ore.
<< Io rimango qui>> affermo, sapendo che ritornerò a casa con Suga una volta che avremmo chiarito tutto.

Noto le sue sopracciglia inarcarsi di scatto, mentre i suoi occhi chiari si puntano nei miei.

<< Stai scherzando?!>> mi chiede, più che convinto che sia così.

<< No, affatto>> affermo seria.

<< Tu hai idea di chi governi qui?>> continua poi, guardandomi come se stessi per lanciarmi in un burrone.

<< Certo>> dico, per poi voltarmi, nonostante io non ne sia poi così sicura.

Dopotutto Suga mi ha strappato il libro dalle mani prima che potessi finire il racconto, in ogni caso so che c'entra un certo Min Yoongi, chiunque egli sia...
Mi allontano dal porto camminando lungo alcune vie di quel piccolo villaggio, dove noto alcuni banchetti posti alla luce del sole, sui quali vari mercanti stanno esponendo i loro averi, mentre altri tagliano in bella vista enormi pezzi di carne sotto gli occhi degli abitanti, i quali camminano in modo fin troppo svelto, quasi spaventato.
Corrugo leggermente la fronte per questo loro strano comportamento, intanto che continuo a camminare per quelle piccole e strette vie, molto diverse da quelle di Londra.
Sopratutto per via della polvere creata dalle strade che non presentano nessun tipo di asfalto, e dalle case, le quali paiono essere molto semplici e primordiali.
Mi accorgo poco dopo di essere osservata da uno dei due uomini posti dietro il bancone della carne, il quale mi scruta per qualche istante, attirando successivamente anche l'attenzione del suo amico con un piccolo colpetto sul braccio.
Entrambi puntano i loro occhi dalla forma allungata su di me, guardandomi quasi scioccati, così da convincermi di avere qualcosa sul volto.
Mi tocco le guance con le mani, poi la fronte, il naso, la bocca...no, è tutto a posto...che strano.
Decido di passare oltre, sistemandomi meglio la sacca di tela sulla spalla, quando sono nuovamente costretta a fermarmi al passaggio di un mercante, intento a guidare una grande mucca, che credo gli appartenga, la quale sta trainando quello che pare essere il suo carretto.
Curioso.
A Londra, se pur in periferia, ci spostiamo con mezzi comuni, come biciclette o, per chi è più fortunato, con una carrozza, non credo di aver mai visto una mucca aggirarsi per la città.
Seguo l'animale con lo sguardo, fino a che quest'ultimo non si posa su un muro di pietra, il quale fa parte di quella che sembra un'umile e piccola abitazione.
Noto un foglio di pergamena ingiallito dal tempo, il quale è attaccato alla parete grazie a un chiodo molto spesso e arrugginito, ma ciò che attira realmente la mia attenzione è chi c'è raffigurato sopra.
Mi avvicino lentamente, convinta di averci visto male fin dal principio, quando mi ci ritrovo davanti però, non posso fare a meno di constatare che quello ritratto lì sopra sia Suga.
Stessi lineamenti, stessi occhi penetranti e stessa cicatrice.
Mi domando che cosa ci faccia sopra quel manifesto, vestito in quel modo strano poi, accorgendomi successivamente della scritta posta sotto la sua figura.

𝐋𝐨𝐧𝐠 𝐋𝐢𝐯𝐞 𝐓𝐡𝐞 𝐊𝐢𝐧𝐠 | 𝐦𝐲𝐠जहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें