Capitolo 2

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"Secondo me il contrasto starebbe bene.
Inoltre le tue braccia muscolose esalterebbero questo capolavoro"
Umberto mi fece vedere il disegno, non so se vuole farlo oggi, iniziarlo, bu.

Mentre discute col tatuatore, mi soffermo sui vari lavori, appesi come quadri sulle pareti dipinte di nero.

È proprio bravo questo ragazzo.
So qualcosina, il mio ex aveva una passione sfrenata per i tatuaggi, me ne fece due, lui si tatuava da solo, ricordo la mia incredulità nel vederlo sereno senza battere ciglio.

Quel bastardo, spero proprio di non rivederlo.

"Ehi"
Il mio compagno si avvicinò.

"Allora, se per te va bene, inizio una parte del braccio.
Altrimenti andiamo in un locale e ci prendiamo qualcosa"
Spiega.

"Nono, tranquillo.
Anzi, voglio assistere"
Rispondo, curiosa nel vedere come lavora questo ragazzo.
In più vedere qualcuno che disegna, qualsiasi tipo di disegno sia, mi rilassa.

Peccato che faccia schifo con la matita fra le dita, altrimenti, non mi sarebbe dispiaciuto studiare in un liceo artistico.

"Male?"
Prima di parlare e chiedergli come va, si sentiva il rumore dello strumento.

"Un leggero pizzicore, nulla di chè.
È il quinto che faccio"
Non lo sapevo.
Deve venire spesso qui.

"Sei un cliente fisso"
Esordisce il tatuatore, fin da subito concentrato sul suo operato.

"Da quanto vi conoscete?"
Continua, riferendosi a me e Umberto.

"Da un paio d'anni, saranno due circa.
Lavoriamo insieme"
Rispondo, alzandomi dallo sgabello e notando gli altri disegni esposti.

"Sei veramente bravo"
Confesso al ragazzo.

"Come ti chiami?"
Domando.
Ho notato un disegno veramente bello, forse prenoto una seduta anche io.

"Michele.
Secondo me ti starebbe bene quel tatuaggio"
Come se n'è accorto?
Non mi pare che mi abbia guardata, l'ho sempre visto con la testa china sul braccio di Umberto.

Mi giro, guardandoli.

Il mio compagno sorride, a quanto pare devo aver fatto una smorfia o qualcosa di simile.

"Ho occhi dappertutto dolcezza"
Restando in silenzio, senza sapere come continuare, presi posto sullo sgabello.

"Ci vediamo venerdì"
Saluta prima di uscire Umberto.

Io agito la mano, tanto ritornerò presto, ho preso un'appuntamento per la prossima settimana.

"Ora che si fa?"
Domanda Umberto.

"Beh, io avrei fame.
Te?"
Potremmo andare in qualche pub e prenderci un bel panino o prenderci una pizza.

"Scusa un attimo"
Dico al mio amico.
Prendo il telefono che vibra nella tasca dei jeans.

"Mami"
La saluto.
Devo aspettarmi una cazziata, non l'ho chiamata o scritto alcun messaggio.
Non posso farci nulla, quando lavoro non lo considero neanche, non mi viene in mente di messaggiare.

"Mami un paio di balle.
Non ti sei fatta sentire.
Eppure a casa stai sempre col telefono, guarda caso quando serve non lo utilizzi mai"
Alzo gli occhi al cielo.
Quando mai mia mamma sa dove ha lasciato il telefono o cosa debba fare quando le arriva la notifica di backup.

Inoltre se sono io a chiamarla, ricevo una grazia divina se mi risponde al quinto squillo.

"Hai ragione, scusa.
Sono rimasta bloccata in amministrazione, fra un mese ci sarà la festa in città e dobbiamo organizzarci"
Ogni anno la nostra Santa fa il giro della città, di conseguenza noi della cattedrale dobbiamo essere ligi al dovere.

"Ah, va bene.
Che fai esci?"
Domanda, consapevole che molto probabilmente passo la sera con i miei amici.

"Sono con Umberto"
Il quale si avvicina e saluta mia mamma.
Lei è sempre stata una persona molto aperta, gradevole e sociale.
Chi viene a casa mia non fa altro che riferirmi quanto sia simpatica.

E ci mancherebbe, dopo che passa giorni per preparare il pranzo o la cena in questione, che pulisce come un'indemoniata.

"Vai, divertiti.
E comunque se dovesse nascere qualcosa tra te e Umberto, non sarebbe male eh"
Per fortuna il mio amico si è allontanato.
Ha sempre sperato che trovassi qualcuno con la testa apposto ed ovviamente bello, in più lei crede che dopo la rottura col mio ex non riesca ad andare avanti.
Mi consiglia di uscire con qualcuno per ricredermi e rendermi conto che non posso rovinarmi a causa di un coglione.

Io non ne voglio ancora sapere, possibilmente ha ragione.

"Mamma.. ti saluto"
Lei è sempre stata abbastanza moderna, mi ha sempre detto che devo godermi i momenti di libertà, poiché una relazione che non funziona e che ti fa andare indietro, non ti fa bene.

Ma quando nota un bel ragazzo, mi invita a provarci.

Nonostante ciò, lei è molto gelosa.
Eppure le racconto tutto, non ho segreti con mia mamma.. no ok, forse uno o due.

"Sisi, ciao"
Valla a capire, ci sono giorni dove vorebbe che restassi a casa con lei ed altri dove vorrebbe vedermi sistemata come mia sorella maggiore.

Sorellastra per lo più, abbiamo lo stesso papà.
Io con lei non ho mai avuto un rapporto unito, quando ci vediamo ci salutiamo e  nulla più.
Quanto meno è un rapporto civile.
Sebbene Ester sia così distaccata, mia mamma Sandra le vuole bene.

"Pizza e birra?
Come ti suona?"
Si, è una buona idea.

"Ci sto"
Voglio sedermi, sto in piedi tutto il giorno e per quanto siano comode queste scarpe, i piedi non ne possono più.

"Ti porto in un posto"
Prendo il casco e lo indosso.

Umberto ha una moto stupenda, una Kawasaki nera e rossa.

Che ne pensate?

Girl Power.Where stories live. Discover now