Capitolo 25

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Sono passati due giorni, solo due, eppure, io mi sento così vuota, sola e sbagliata.

Si, perché, suppongo che lui non voglia più saperne nulla di me a causa mia.

Ed una vocina, lieve, ma comunque presente, mi dice che è così.

Non avrei voluto perderlo, eppure, io non ci sono riuscita e se non ho fatto alcun passo avanti per uno come Adrian, sono certa che non accadrà mai.

Questa certezza non fa altro che piombarmi addosso e darmi un senso di solitudine che è difficile spiegare.

Sconfitta, ancora una volta.

Due giorni prima.

"Clara eh?
Parevi così sicuro di te qualche mese fa"
Edoardo parla, sembra che pronunci questa frase con ironia.
Ridicolizzando il fratello, Adrian.

"Non ho cambiato idea"
Ribadisce, tentando di chiudere l'argomento.

"Tu, ma lei no.
Una come Clara non demorde, dovresti conoscerla bene.
In più ha il benestare di mamma, sufficiente per farle montare la testa"
Edoardo, non ti conosco, ma mi stai già sulle palle che non ho.

Arrogante, fastidioso, incalzante, antipatico, sbruffone e non ti fai gli affari tuoi.
Elementi sufficienti per farti odiare dalla sottoscritta.

"Fratellone è necessario affrontare ora l'argomento?
Vorrei tornare a casa"
Andrea si intromette, la sua sicurezza e calata fortemente da quando il maggiore è entrato in casa.

Ho la sensazione che voglia tornare a casa solo per evitare che io possa capire, anche se, non è difficile.

Clara e Adrian stavano insieme.
La immagino già, capelli biondi lunghi, occhiali all'ultima moda, occhi chiari, pelle diafana, fisico esile.
Probabilmente i suoi indumenti preferiti sono dei tailleur di vari colori, giusto per darle un'aria elegante, sebbene sia raffinata in ogni cosa che fa.
Chissà, donna intelligente, voti brillanti ed un futuro splendente e nettamente migliore del mio che la attende.

Sono spacciata, finita.

Ah, io e la mia stupida fantasia.
Mi sono rammolita, non sarei dovuta venire.

Cosa mi aspettavo?
Un finale da favola, un finale inesistente, un finale non mio.

Avevo già notato il divario tra me ed Adrian, eppure, sono andata avanti come un treno, come mio solito, provavo a non farci caso e tappare gli occhi.
Dopodiché, mi ritrovo faccia a faccia con la realtà.
Fa male.

Me lo merito, se avessi dato ascolto al mio sesto senso, alla mia ragione, non starei soffrendo.

Che mi sia da lezione, di nuovo.

"È inutile che mi guardi così.
È solo un elastico, non significa nulla.
Ci siamo lasciati mesi fa, io l'ho lasciata mesi fa"
Adrian è parecchio irritato, sicuramente starà fulminando il fratello impiccione con lo sguardo e non vede l'ora che se ne vada.

Per quel che so, Adrian preferisce che venga a sapere da lui dettagli della sua vita, non da terze persone.
Condivido a pieno questo suo pensiero, solo io posso dirti ciò che penso, provo,  come ho vissuto quel momento e perché si prendono determinate decisioni.

Ciò non toglie che la mia versione, possa essere diversa da quella dell'altra persona.

"Se lo dici tu.
Forza, andiamo.
Ci si vede piccolo Adrian"
La porta che sbatte rimbomba nella mia testa.

Ne io, né Adrian abbiamo il coraggio di rompere il silenzio, o il coraggio di affrontare l'altro.

È assurdo, percepisco che qualcosa sia cambiato.
Non credevo possibile che l'ombra di una terza persona, di cui non so nulla, potesse essere così ingombrante.

Da quando mi ha conosciuta, si è nascosto dai suoi, ha fatto cose mai fatte prima, ha mentito e non ha toccato neanche un quaderno.
Lo sto conducendo verso una strada sbagliata.

Sospiro, mi alzo e preparo la mia valigia.

Piango, non so il perché e non voglio pensarci più di tanto, so che mi farebbe male, tanto male.

Mi sto pentendo di tante cose, non ho spazio per un'altra.

In un quarto d'ora finisco e scendo sotto.

"Buongiorno!
Dormito bene?
Ho preparato la cola..."
Ecco, deve aver notato gli occhi rossi.

Ho tentato di nascondere il mio pianto, lavando il viso energicamente, bevendo dell'acqua, purtroppo con il rossore, non c'è niente da fare.

Adrian premuroso com'è si avvicina subito e mi abbraccia.
Il suo calore, le sue braccia che mi tengono stretta e mi proteggono da me stessa.
Non faccio altro che chiudermi, privarmi di tante cose, per proteggermi.

Ricambio l'abbraccio e penso che non vorrei andarmene, vorrei tenerlo con me per sempre.

Perché forse, si, mi piace.

Credo di piacere ad Adrian, insomma, lui ha rapito il mio cuore, sebbene non voglia ammetterlo.

Non sono mai stata così bene, non ho mai fatto progetti come quello di una futura famiglia.
Non mi sono mai spinta così oltre.

"Io devo tornare a casa"
Sussurro, cacciando le lacrime che voglio sabotare il mio piano.

"È successo qualcosa di grave?
Vengo con te"
Scuoto la testa.

Io non posso meritare uno così.

"Non capisci, io e te non potremmo mai funzionare"

Buon sabato❣️

Girl Power.Where stories live. Discover now