Capitolo 7

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"Amore, devi metterti il vestito blu, quello con la schiena scoperta.
Oppure meglio dei pantaloni con dei tacchi a spillo nude ed un bel top.
No meglio di no, allora che ne pensi degli anfibi e dei pantaloni?"
Da circa un quarto d'ora continuava a prendere vestiti dai cassetti e armadi.

Non ricordavo di avere questi vestiti, probabilmente perché da quando mi dedico al lavoro preferisco stare comoda e tutto sommato indosso le stesse cose.                                                                    Mamma è andata fuori controllo da quando le ho raccontato di Adrian e dell'uscita di sabato, domani.

Sperava da tanto che trovassi un nuovo ragazzo, un nuovo inizio, lei non credeva che trovassi la determinazione per buttarmi il passato alle spalle e ricominciare.                                                    Papà invece ha sempre creduto che ogni cosa ha suo corso naturale, mi ha sempre dato piena fiducia e per lui non sarebbe stato un problema se mi fossi fidanzata nuovamente o, anzi che non fossi fidanzata più.                                                                                                       
Uomo saggio, non faceva un singolo passo, restava appoggiato allo stipite della porta, sapeva che la modalità gossip girl di mamma è letale.

Il suo obbiettivo non era controllare la moglie, ma me, capire cosa stessi pensando e cosa mi avesse spinto ad accettare.
Solitamente li faccio penare, mi faccio anche odiare, riesco ad arrivare a tanto, tutti più o meno si comportarono nello stesso modo, tranne uno.
Ed anche io mi stavo comportando in maniera diversa.

"Mami, che ne pensi di un paio di jeans leggeri o pantaloni ed una maglietta carina?"
Il vestitino blu era corto a mio avviso, non mi sarei sentita a mio agio.

Vorrei continuare a vestirmi in maniera casual.

"Aisha, sei noiosa.
Alla tua età sapessi, le provavo tutte, dai su!"
Si riferiva al giubotto rosa, che non passò inosservato, alla sua comunitiva di venti amici, dell'uovo nei capelli e così discorrendo.
Decisamente si, lei era molto più esuberante di me.

"Ho capito, hai già deciso.
Provo a fidarmi, ma almeno non mettermi i tacchi"
Li mettevo raramente, sarei caduta come una cretina che non sa stare in equilibrio.

"Colpa tua, dovevi convincerlo a dirti dove vuole portarti!
Ah, sono totalmente impreparata.
Io e te dobbiamo fare shopping signorina"
Spalancai gli occhi, con mamma perdo un pomeriggio solo per provare, capire, vedere e girare.
Faccio compere quando so cosa voglio prendere.

Quella frase agghiacciante mi diede la spinta per uscire da camera.

Vediamo cosa creerà il dottor Frankenstein.

Vidi il suo sguardo dubbioso e decisi di parlargli.

"Stai sereno, è un bravo ragazzo e poi non è detto che debba nascere qualcosa"
Dissi, sperando che potesse parlarmi serenamente.

Normalmente non si vergogna ad esporre la propria opinione e comunque lo conosco e riesco a capire quando si sta trattenendo e quando no.

"Mi fido di te, l'ho sempre detto.
Non mi fa paura l'idea che tu possa iniziare questo nuovo capitolo, io ho fatto le mie esperienze, mi sono costruito una vita ed è giusto che tu faccia lo stesso.
Quello che non mi torna è il tuo comportamento, non ti sei mai comportata così, o per quel che so è così"
Capisco, si sta facendo le mie stesse domande, non che mamma non se le facesse, ma voleva vedermi realizzata anche sull'amore.

Quando avevo sedici anni mi promisi di non sposarmi e di non avere figli, lei ci restò molto male, sebbene le spiegai il perché e lei provò a confrontarmi con me, non riuscì nel suo intento.

Il matrimonio ad oggi, forse, dopo tanto tempo, potrei prenderlo in considerazione.
Un figlio, no.

Non risposi a papà, non sapevo cosa dire, nemmeno io sapevo cosa pensare, inutile prenderlo in giro.

"Allora, ho preso la gonna a pantaloncino nera a pois bianchi, una canottiera bianca ed il giubotto di jeans nero.
Le scarpe puoi sceglierle, ma non ho intenzione di accettare obiezioni"
Fortunatamente l'energia di mamma smorzò quell'aria pesante.

Sorrisi ed andai in camera.

"Secondo te starà bene?"
Domandò.

"Mah sì Anna, la nostra piccoletta starà bene"
Rispose papà, sicuramente stava abbracciando mamma.

"No no, e se dovesse soffrire ancora?
E se dovesse essere un maniaco?
E se dovesse innamorarsi?"
Era incredibile, fino a pochi minuti fa non vedeva l'ora che uscissi e sfoggiassi il mio fisico ed ora si fa prendere dal panico.

"Anna dobbiamo fidarci di Aisha, è grande e vaccinata.
Potrebbe essere una fregatura, ma si rialzerebbe.
Potrebbe farsi male, meglio perderlo che trovarlo, si fortificherà.
Potrebbe innamorarsi, come no.
Dobbiamo semplicemente starle vicino e comportarci come sempre.
Abbiamo messo al mondo una splendida ragazza, vedrai che andrà tutto per il verso giusto"
Accidenti, ricordo di non essere stata al massimo delle mie capacità, dopo aver scoperto il tradimento del mio ex, chi non lo sarebbe stato?
Però, la mia mente era troppo concentrata su me stessa, sul mio dolore, senza abbandonarlo, che mi dimenticai di non essere sola e che altre persone stavano soffrendo insieme a me.

Questa doveva essere una rinascita.

Girl Power.Where stories live. Discover now