Capitolo 35

6 3 0
                                    

La frase, che poteva alludere ad un altro tipo di dessert, ha quasi scandalizzato i padroni di casa.

Adrian se n'è altamente infischiato, ha continuato ad evitare i commenti dei genitori per poi andarcene.

Dentro di me ho tirato non so quanti sospiri di sollievo, l'ho ringraziato mille volte

Finalmente.
Ero libera.
Libera di essere me stessa.

"Adrian torniamo indietro, non voglio creare problemi con i tuoi"
È la verità, io ci tenevo a questa cena.
Avrei voluto tanto far parte di questa famiglia.

Ingenuamente credevo che, una volta aver conquistato il cuore di Andrea, farlo con gli altri membri della famiglia sarebbe stato un gioco.
Mi sbagliavo.

Ho vissuto con mano il malessere e la gabbia di Adrian.

Il pensiero va anche ad Andrea, quel piccoletto ha bisogno di un'adolescenza normale, ha bisogno di vivere e prendere a morsi questa età che seppur complicata, resterà indimenticabile.

"Ti ho già detto che non me ne frega un bel niente.
Sono stati inopportuni.
Fine della discussione"
Preferisco tacere per vari motivi, innanzitutto non sono così fasulla, non mi piaceva quell'atmosfera e non vorrei tornarci.
E poi, lui è grande e vaccinato, sa cosa fare.

Io ho provato, non ha accettato.

So quanto rispetto nutra nei miei confronti e lo apprezzo tantissimo, credo che quella sia stata la ciliegina sulla torta.

Mi sporgo verso di lui e gli rubo un bacio.
È durato pochissimi secondi, sta guidando.
Ho approfittato del semaforo rosso.

Adrian si gira verso di me, felice come un bambino.

"Non ho ben capito"
Ne vuole ancora, ogni volta che vuole qualcosa di più dice questa frase.

"Stai guidando"
Gli ricordo, il che significa che dovrà attendere.

"È rosso"
Puntualizza, spostando la mano fin sopra l'interno coscia.

"Sai che stai diventando un teppistello?"
L'Adrian di mesi fa non si sarebbe riconosciuto e credo che non avrei mai pensato che con il progredire della nostra relazione, sarebbe cambiato così.

Non è una persona totalmente diversa, ma ad oggi ha quel comportamento, quelle frasi e quei gesti così audaci e quasi menefreghisti che non mi sarei mai aspettata da un tipetto come lui.

Che il topo di biblioteca si stia trasformando?
Poco mi importa, a me stava bene anche il topo.

"Può darsi, da un po' ho perso la testa per una teppistella.
Deve influenzarmi negativamente, anche se, a me sembra che a lei piaccia il teppistello"
Si avvicina, stuzzicando il mio collo con dei baci.

E cado sempre ai suoi piedi, mi sciolto sotto il suo tocco.
Divento completamente dipendente dalle sue carezze e dalle sue parole.

Io e lui siamo come un puzzle, ci incastriamo perfettamente.
Siamo dei pezzi unici che combaciano, non ci sono altri pezzi, non sono previsti e non sono richiesti.

Il nostro mondo fatato, viene interrotto dal suo telefono.

Una chiamata.
Il fratello maggiore.
Samuele.

Noto immediatamente il suo fastidio.
Chiude immediatamente la chiamata.

Ma il ragazzo non demorde, il telefono continua a squillare.

Adrian potrebbe usare la scusa della guida, ma funzionerebbe ben poco.
La sua autovettura ha lo schermo, touchscreen, di conseguenza il bluetooth della macchina si collega al telefono e non ci sono problemi.

Girl Power.Where stories live. Discover now