Capitolo 15

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Siamo giunti ad un accordo.

Sono stata una stronza, voglio vedere fino a che punto è in grado di spingersi.

Sebbene io abbia già preso una decisione e lui mi appoggia.

La mia permanenza sarà ridotta, ovvero, se Adrian dovesse restare una settimana, io starò quattro giorni e tre notti, o solamente tre giorni.

Ma, gli ho detto che innanzitutto ho già una risposta, nonostante ciò deve andare dai miei genitori, non per avere il loro consenso, solamente, oh si andiamo perché voglio capire, perché voglio essere desiderata, basta prendersi in
giro.

Credevo che temporeggiasse, o negasse immediatamente.

In realtà non l'ho mai visto così convinto.

"D'accordo"
Disse alzandosi, mentre lo guardavo incredula.

"Andiamo?
Non vorrei svegliare i tuoi"
Ero sconvolta, era pronto ad affrontare chiunque, non che i miei fossero Gollum e la Umbridge, orrore.

Fatto sta che da una persona così garbata, delicata, non so, non ci credevo.

"Onestamente da bambino ho pianto vedendo il Signore degli anelli"
Ah vero, stavamo parlando di film, così da ingannare l'attesa, in macchina ci vorranno altri quindici minuti.

Giro il viso verso Adrian.
"Che cosa?
Ma perché?"
Dico scoppiando a ridere immaginando un piccolo Adrian che corre via piangendo mentre Gandalf dice "Tu non puoi passare!"

"Stai ridendo di me"
Dice accodandosi alla mia risata.

"Senti quel tizio pelato faceva paura e poi cos'era quell'occhio, uno stalker"
E con questa frase parto verso l'infinito e oltre.

La mia risata diventa esagerata, fino a quando non comincio a fare il maiale e mi blocco all'istante.

Quando rido esageratamente, capita che faccia quel verso e pensavo che fosse passata.

"Sei proprio buffa!"
Il karma gira e stavolta è lui a prendere in giro me.

La voglia di scherzare è scomparsa e lo rimprovero.

"Non lo faccio apposta... È solamente colpa tua, chi si spaventa con un film del genere!"
Ribadisco in imbarazzo.

"Il tizio pelato tutto gobbo è agghiacciante, non ho dormito per una settimana ed ho buttato ogni singolo anello che fosse in casa"
Di male in peggio, non riesco a restare col muso ancora per molto che riprendono a ridere.

Era spavento da Gollum, effettivamente non è propriamente un bel vedere ed è arrivato perfino a buttare gli anelli.

Intelligente, ha eliminato qualsiasi traccia.

"Sisi, ridi ridi, mia mamma mi ha cazziato e sono rimasto in punizione per sei mesi.
Ho buttato anche il loro anello di fidanzamento, inoltre speravo che perdessero i loro anelli del matrimonio"
Continua a raccontare quella che mi sembra una barzelletta.

Qualche attimo dopo siamo di fronte casa mia, stranamente sono io a non voler scendere.

Ho nostalgia, ma non capisco bene di cosa, sono ancora con Adrian, non mi sta lasciando eppure vorrei che si ripetesse tutto, ancora, ancora e ancora.

"Beh, testa dura non sei più convinta?"

Chissà cosa potrebbero pensare, è tutto così strano.

I miei si ritrovano una figlia che fino a pochi giorni fa rispettava la sua scelta, perseguiva nel schivare chiunque, eccellere nel lavoro e diventando sempre più indipendente.

I genitori di Adrian incontreranno una sconosciuta, completamente diversa dal loro modo di vivere, con molta probabilità penseranno che sono lì a scrocco.
Ce ne saranno delle belle.

"Sono molto confusa"
Confesso, sentendomi indifesa, strana e diversa.
Quest'ultima parte mi mette in agitazione, perché stava andando tutto liscio, stavo bene, ciò che pensavo facevo, ciò che volevo lo ottenevo.

Adesso percepisco delle piccole catene invisibili che iniziano a tenermi giù.

Io non ho il coraggio di guardarlo e mi da anche fastidio questa situazione, lui sorride e si volta verso di me, staccando la cintura di sicurezza.

"Ti chiedo scusa, forse ho insistito troppo"
Cogliendomi di sorpresa mi da un bacio sulla guancia, sperando di tirarmi su di morale.

"Io posso inventare una scusa e passar del tempo qui, non dobbiamo andare obbligatoriamente fuori"

Girl Power.Where stories live. Discover now