Capitolo 5

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Adrian è il terzo di quattro figli maschi, il più grande ha seguito la strada del padre, lavorando in ospedale, è un chirurgo.
Il secondo so che non è un tipo loquace, fino ad un paio di mesi fa stava chiuso in camera sua per finire la tesi, è uscito con la lode ed ha già trovato un buon lavoro, in uno studio legale.
L'ultimo, ha quattordici anni, nel pieno dell'adolescenza.
Adrian lo definisce 'il volto dalle mille faccie' poiché, secondo lui, inizialmente si mostra distaccato ed impassibile, ma non è così, col tempo si dimostra per ciò che realmente è.
Un grande vaso di Pandora.

Adrian...
Non so fino a che punto la sua vita gli piaccia, ovvero.
Avere la strada già spianata, delineata, senza permettergli di sbagliare o di scegliere, inizia ad essere complicato e difficile da accettare.
Credo che abbia un forte desiderio di trovare il suo posto, capire cosa vuole e chi vuole essere.
Possibilmente è un pensiero emerso in un paio d'anni, ancor prima di possedere una libertà di pensiero ed una capacità analitica.

Ha ventiquattro anni e fra un paio di mesi finirà l'università.
Sono certa che la sua famiglia sia fiera di lui, non appena prenderà la laurea seguirà le lezioni per il master.
Non ha ancora ben chiaro su quale campo continuare, dato che questo indirizzo ti da varie scelte.

Una continua corsa verso il prossimo obbiettivo, o ostacolo.
Penso.

Tutto dipende da come lo si vede.

"Diciamo che io e mia sorella non andiamo molto d'accordo.
Stesso papà, mamme diverse"
Dico, fissando il bicchiere mezzo pieno.

La sua famiglia numerosa e tutta d'un pezzo, fa sembrare la mia più incasinata.

"Ma sai, siamo tutti speciali.
Mamma è una tra le persone migliori che potessi incontrare, ho capito di poter rinunciare a qualsiasi sorella o amica, ma non a lei.
Papà è colui che è troppo orgoglioso per far vedere la sua gelosia.
Siamo tutti un po' matti, ma mi piace un sacco.
A casa mia non ci si annoia mai"

Neanche con la mia mente.
Ero sicura che schifassi i tipi come lui.

Col tempo ho iniziato a credere che i tipi come Adrian, carini, gentili, i soliti bravi ragazzi, nonché il fidanzamento ideale secondo i genitori, sono quelli più falsi e pervertiti che ci siano.
Anche per questo mi sono approcciata a dei ragazzi diversi e raramente mi sono sbagliata, certo non vi è nessuna garanzia.

Ad esempio il mio ex.

"No"
Perché adesso?
Perché ancora?
Io non voglio starci male, nessuno può farmi del male.
Io non devo stare male.

Che stupida.
Debole.
Gli sto permettendo troppo, gli sto dando un'importanza che non merita.

"Se ti va di parlarne, ci sono"
Non voglio farmi vedere con gli occhi lucidi.

E poi perché mi dovrei fidare?
Non lo conosco.

Eppure ci sei uscita.

Quelli come lui mi hanno sempre presa in giro.

Eppure sei pronta a fidarti.

Non voglio soffrire ancora.

Eppure ti piace.

"Possiamo fare due passi?"
Domando con l'intento di distrarmi.

Colpito dal mio repentino cambio di umore e di questa imposizione un po' strana, dato che stavamo bene qui.

"Oh, certo"
Non si smuove più di tanto, non fa trepalare alcun tipo di fastidio.
Andiamo alla cassa e paghiamo.

Ho dovuto insistere tantissimo.
È anche un gran galantuomo, cosa dovevo aspettarmi?

Alla fine dopo varie discussioni, lo convisi a pagare la mia metà.

"Però io ti ho chiesto di uscire.
Non è giusto"
Continua, mentre camminiamo lungo le vie centrali.

Mentre lo ascolto, pensando che non darà pace e che è estremamente gentile, sollevo il capo ed osservo il cielo, chiudo gli occhi e resto ferma per qualche secondo.

Mi piace fermarmi.
Mi piace sentire il calore del sole che si sofferma sul mio viso.
Mi piace guardare l'immensità del cielo e pensare.
Chissà quanto è distante il punto che fisso?
Chissà se un giorno saremmo in grado di esplorare l'intero universo.
Chissà se qualche altro essere diverso da me, mi osserva da qualche altro pianeta.

"Adrian non ti avrei permesso di pagare la mia metà.
Ti ringrazio, sul serio, è un bel gesto, ma mi sentirei terribilmente in colpa"

Fortunatamente ho soldi a sufficienza per pagare ciò che mangio o compro.

Non ho mai voluto essere un peso per i miei, non ho mai chiesto oltre ai 15€ per le mie uscite, volevo imparare ad economizzare e dare il giusto peso ai soldi.

Ora ogni soldo guadagnato era meraviglioso ed imparai ad essere parsimoniosa.

Lo osservo e credo che il sole sia troppo forte, non riesco a vederlo bene.

Neanche "Edoardo Callen", come dice mio padre che non lo sopporta, emanava questa luce.

"Siamo in Italia, dunque in italiano si chiamerebbe Edoardo"
Lo ripete ogni volta che vediamo un film della saga.

Stavamo camminando, ma non avevamo una meta.

Osservavamo i turisti, le varie vetrine, i monumenti ed anche il parco dove ci trovavamo con stupore, come se fosse la prima volta che li vedevamo.

Girl Power.Where stories live. Discover now