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La prima cosa che Yu vide aprendo gli occhi fu il viso rotondo di Loto Danzante.

La sua vecchia amica era così bianca che assomigliava più che mai a una teiera di porcellana.

— Yu — mormorò Loto. E subito dopo: — Si è svegliata!

Le comparve davanti Tigre Scarlatta. Aveva la barba lunga e una benda nera all'occhio destro.

— Era ora — ringhiò.

— Toglietevi di mezzo — intervenne Abbondanza. — Lasciatemi vedere come sta.

Le due facce, di Tigre e di Loto, si fecero da parte. Al loro posto arrivò quella del cuoco che a Yu sembrò più giallo e magro del solito.

— Togliti di mezzo. — Era Farfalla Notturna. — Sono io il medico.

— Medico? Le tue pozioni rischiavano di avvelenarla. Sono stati i miei unguenti che...

— Se avessi lasciato fare a me...

— Invece...

Ricomparve Loto. — Lasciatela respirare. Via, via. Anche tu, Tigre Scarlatta, mi hai capito?

— Non me ne vado — rispose il pirata.

Loto Danzante guardò Yu e le fece l'occhiolino: — Certo che non se ne va. Sono cinque giorni che aspetta il tuo risveglio, non c'è stato verso di togliermelo di torno. E poi, quando finalmente riapri gli occhi, ha il coraggio di dire: "era ora". Pfui. Uomini.

Cinque giorni? pensò Yu.

Era stata priva di sensi tanto a lungo?

Capiva di essere sdraiata su un letto, e riconosceva il soffitto della sua stanza. Quindi non era più sulla Vendetta. Ed era giorno.

Provò a parlare ma non le uscì nessun suono. Cercò di muoversi, di mettersi a sedere, ma non riuscì a fare neanche quello. Era completamente paralizzata.

— Non agitarti — le disse Loto Danzante. — Rischi di toglierti le bende. Sei ferita, capisci? In modo molto serio. Abbiamo temuto di perderti... E non sei ancora fuori pericolo: è l'unica cosa su cui Abbondanza e Farfalla Notturna sono d'accordo.

Li Wei, cercò di dire Yu. Mi ha salvato... Dov'è? E la battaglia? Come sta mio figlio?

— Hai sete? — le domandò invece Loto. — Allora bevi questo.

Con delicatezza le sollevò la testa e appoggiò una tazza alle labbra. Era piena di un liquido amaro e Yu non voleva mandarlo giù, ma il liquido scese lo stesso.

Chiuse gli occhi.

Quando si svegliò di nuovo era notte.

E c'era sempre Tigre Scarlatta a guardarla.

— Eccola — disse. — Tua madre è di nuovo tra noi. Vieni...

Ci fu un rumore, come di qualcuno che si alza di scatto da un divano e inciampa.

Yu avrebbe voluto guardare, ma non riusciva a girare la testa. E comunque non ce ne fu bisogno, perché un istante dopo le comparve davanti Wen.

Suo figlio portava i capelli lunghi sciolti sulle spalle e indossava un abito hanfu di seta bianca: il colore del lutto.

— Mamma — disse — per fortuna stai meglio... Avevo paura di aver perso anche te.

Tigre Scarlatta gli mise una mano sulla spalla e gli fece un cenno con la testa, per invitarlo a non aggiungere altro.

Yu si ricordò di Qi e un chiodo le si conficcò nel cuore.

Con un enorme sforzo riuscì ad aprire bocca e articolare qualche suono.

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