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Per tutta la notte, nella cucina dove dormiva, Yu pensò a come tener fede alla promessa e presentarsi, il pomeriggio seguente, ai laghetti di Nord-Est.

La bimba era troppo piccola per preoccuparsi dei pericoli che avrebbe corso attraversando da sola la città di Canton. Invece aveva ben presente cosa le sarebbe successo se Bai Bai si fosse accorto della sua sparizione.

La locanda restava aperta dal mattino presto a notte fonda e Yu restava in servizio tutto il tempo, a servire ai tavoli, aiutare in cucina e, nelle ore tranquille, a fare le pulizie.

Bai Bai invece andava e veniva a piacimento, ma non stava mai assente così tanto. Prima o poi sarebbe passato a controllare, e non vedendola...

Il giorno dopo, Yu non aveva ancora risolto il suo problema.

Appena sveglia la bambina si lavò, si vestì, accese il fuoco in cucina, poi andò nella sala grande per lavare a terra. La vecchia Jia la aiutò a sistemare le panche e insieme aprirono la porta d'ingresso bloccandola con dei fermi.

Quindi Jia tornò in cucina e Yu riprese fiato, in attesa dei clienti.

Quel giorno la prima a entrare fu Loto Danzante. Era una ballerina molto nota in città, ed era anche la ragazza più bella che Yu avesse mai visto.

Si chiamava così perché aveva i piedi di loto, vale a dire che le erano stati fasciati strettamente fin da bambina perché non crescessero, e in effetti erano molto più piccoli di quelli di Yu che pure aveva solo sei anni.

Quei piedi minuscoli costringevano Loto Danzante a un'andatura dondolante, come una nave sempre sul punto di rovesciarsi, e gli uomini la trovavano irresistibile: quando c'erano molti clienti e Loto Danzante faceva la sua apparizione, all'improvviso sulla locanda scendeva un silenzio irreale.

— Bambina — disse Loto Danzante. — Questa notte non sono ancora andata a letto, e ho molta fame. Portami quel che hai da mangiare.

— Ci penso io, signora, per servirvi — esclamò Bai Bai spuntando all'improvviso nella sala.

Yu sapeva che Loto Danzante piaceva al locandiere non meno che agli altri uomini, infatti la moglie cercava sempre di tenerlo lontano dalla sala quando lei era in giro.

Questo la fece pensare. Se Loto Danzante si fosse fermata alla locanda abbastanza a lungo, Bai Bai non si sarebbe accorto della sua assenza. E lei avrebbe potuto raggiungere Wei e il vecchio Peng per la sua prima lezione di arti marziali.

Il locandiere intanto aveva servito la colazione a Loto Danzante e si era ritirato nelle cucine. La ballerina mangiava lentamente, lo sguardo fisso nel vuoto.

A un tratto girò la testa verso Yu.

— Perché te ne stai lì a guardarmi? — domandò.

Presa alla sprovvista, Yu disse la verità: — Voi piacete molto al locandiere, sorella maggiore.

— Sì — ammise lei. — Può essere. Ma a te cosa importa?

— Dopo pranzo devo lasciare il lavoro di nascosto per andare in città. E ho pensato che se voi foste qui, Bai Bai non si accorgerebbe mai della mia assenza.

La ballerina scoppiò a ridere e Yu si morse il labbro chiedendosi se, forse, non fosse stata inopportuna. Loto Danzante l'aveva sempre trattata con gentilezza, ma era pur sempre un'adulta. Non ci si poteva fidare degli adulti, Yu l'aveva imparato a sue spese.

— Sei molto diretta — disse invece Loto Danzante. — Perciò lo sarò anch'io. Perché devi andare in città?

Le fece cenno di sedersi sulla panca vicino a lei e Yu obbedì: se era un ordine di un cliente, Bai Bai non avrebbe potuto arrabbiarsi.

— Non posso dirvelo — mormorò.

— Alla tua età fai già la misteriosa? Quanti anni hai, tra l'altro?

— Sei.

— E dove devi andare in città?

— Vicino alla porta di Nord-Est.

— È molto lontano. Non hai paura?

Yu ci pensò su. — No. Però ho paura di Bai Bai. Non deve scoprirmi.

— Quindi ti serve un diversivo. Significa distrazione. Per fare in modo che il locandiere non ti scopra.

La bimba annuì.

— E pensi che io potrei essere il diversivo giusto.

Annuì ancora.

Loto Danzante finì di bere il suo tè e scosse la testa ridacchiando.

— Così giovane... — mormorò. — Così giovane eppure...

Fece un cenno a Yu di riempirle di nuovo la tazza di acqua bollente. Lei si affrettò a obbedire. Quando ebbe versato, Loto Danzante la guardò.

— Potrei farlo — disse. — Potrei aiutarti. È da molto tempo che Bai Bai vuole che io danzi per lui, e oggi potrei finalmente accettare la sua proposta.

— Davvero lo fareste? — domandò Yu. — Io non ho soldi per pagarvi.

Loto Danzante rise. — Sì, lo so, non preoccuparti. Sarà Bai Bai a pagare per il mio lavoro. Però ti chiedo in cambio qualcosa. Una promessa e un segreto.

— Che significa? — domandò Yu.

— Potrebbe accadere, un giorno, in futuro, che io abbia bisogno del tuo aiuto. No, non fare quella faccia. Ora sei solo una bambina, ma crescerai. Se io ti chiederò un favore, non potrai rifiutarmelo, qualsiasi cosa sia. Promettilo.

A Yu sembrava una proposta molto strana. Che cosa mai avrebbe potuto volere una donna straordinaria come Loto Danzante da lei? Eppure, le parve una condizione ragionevole. Già ora, avrebbe fatto qualunque cosa pur di aiutarla.

— Glielo giuro — disse solennemente. — E il segreto?

— Devi rivelarmi cosa vuoi fare di tanto importante, oggi pomeriggio, ai laghetti di Nord-Est.

— Promettete di non ridere? — domandò Yu.

— Non riderò — rispose Loto Danzante.

La bambina la guardò dal basso in alto.

— Imparerò le arti marziali — disse. — E diventerò fortissima.

Dato che Loto Danzante la fissava sbigottita, aggiunse: — Sono stanca di essere debole.

La ballerina annuì: — Sì, bimba mia, lo capisco. Sono stanca anch'io. Hai la mia benedizione.

La più grandeWhere stories live. Discover now