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Navigarono verso nord costeggiando l'isola di Lantau, raggiunsero Nei Lingding e proseguirono in mare aperto fino allo stretto dello Humen.

Questa volta non c'erano funzionari a render loro omaggio e ritirare la tassa in alto mare, perciò dovettero far sosta a terra.

Toccò a Yu occuparsi della faccenda usando il proprio argento.

— Fai attenzione — la avvertì Piccola Furia. — I marinai sono gente semplice, cambiano umore a ogni soffio di vento. Hai parlato di un tesoro e hanno lasciato tutto per seguirti, ma adesso si trovano su una nave piccola e vecchiotta, con la stiva vuota e nemmeno un cannone per procurarsi da vivere.

— Lo so — disse Yu. — Quando saremo a Canton andrà tutto bene.

— Se vuoi conosco certe persone, in città. Mercanti delle hong che commerciano con le Tredici Case. Trattano oggetti di ogni tipo, e per qualsiasi valore.

Era chiaro cosa le stava suggerendo Piccola Furia: se davvero si fossero impadroniti del libro di Peng, avrebbero avuto bisogno di un compratore per convertirlo in argento.

Quello che il nano non sapeva è che Yu non aveva nessuna intenzione di prendere il libro di Li Wei. Voleva solo rivedere l'amico di un tempo e avvertirlo del pericolo. Farfalla Notturna poteva essere ancora sulle sue tracce.

Andrò da lui e gli parlerò. Poi racconterò alla ciurma che il tesoro è perduto e li convincerò a seguirmi in un'altra scorribanda. Non avranno scelta e, quando vedranno un vero bottino, si scorderanno di questa faccenda.

Non era granché come piano, ma per ora non ne aveva uno migliore.

Dopo la sosta fecero vela di nuovo verso nord, si lasciarono il mare alle spalle e iniziarono a risalire il fiume di Perle.

Rispetto alla Morte Rossa, che era affollata di marinai, loro erano a malapena sufficienti per governare la nave e alle manovre più impegnative dovevano partecipare tutti, compresi gli eroi.

Yu si prestava volentieri ad arrampicarsi sulle vele: da lassù poteva guardare le anse morbide del fiume, le colline coperte di boschi fittissimi.

Anche Gigante di Pietra sembrava divertirsi. Piccola Furia e Tigre Scarlatta invece ne soffrivano, e Tigre in particolar modo. Si era chiuso in un silenzio minaccioso, come una belva che si ritrova prigioniera.

Il terzo giorno arrivarono a Canton e Yu provò uno strano brivido rivedendo i campi di riso, le palafitte sulla riva del fiume, le mura di difesa grigie e magnifiche.

Quel posto le era mancato e non se n'era mai resa conto. Canton era il luogo dove era stata sfruttata e maltrattata in mille modi. Ma rappresentava anche la sua infanzia, e adesso, a guardarsi indietro, provava un moto di affetto verso la bimba che ogni giorno all'ora della scimmia fuggiva dalla locanda per attraversare la città e andare ad allenarsi.

Chissà cos'avrebbe detto quella bambina vedendola adesso, una ragazza di sedici anni magra e forte, Lama Volante, comandante pirata.

— Ormeggeremo al porto — decise Yu.

— Non vedo l'ora di vedere Canton — esclamò uno dei marinai. — Non ci sono mai stato e voglio comprare un vestito a mia moglie.

— Mi dispiace — rispose Yu. — Non avete il permesso di scendere a terra.

Il marinaio la guardò stupito, poi sputò sul tavolato del ponte. — Sono un uomo libero, mi pare.

— Ma sei ai miei ordini. Potremmo essere costretti a salpare in fretta e furia, perciò l'equipaggio resterà sulla Stella Cadente. Anche tu, Gigante di Pietra. Scenderemo a terra soltanto io, Piccola Furia e Tigre Scarlatta. Abbondanza, tu invece puoi andare a comprare provviste, ma fai in fretta e torna subito sulla nave.

La più grandeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora