Sei anni - 1

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Colei che, un giorno, sarebbe stata nota come La Più Grande, inciampò in uno sgabello lasciato in mezzo.

Il vassoio le scivolò dalle mani e le ciotole volarono via, descrivendo un arco attraverso la stanza. Una pioggia di zuppa di pinna di squalo si rovesciò dappertutto, e i clienti gridarono, spingendosi qua e là per non essere investiti da quell'uragano di minestra incandescente.

Tre ciotole finirono per terra e si ruppero in mille pezzi.

La quarta si fermò a un palmo dal pavimento: un bambino riuscì ad agganciarla e la fece riposare, in equilibrio perfetto, nell'incavo tra il piede e la caviglia.

Fu così che Shi Yu vide per la prima volta Li Wei.

Yu stava in ginocchio tra le panche della locanda, fradicia di zuppa nel disordine dei clienti che la insultavano in modo davvero troppo crudele per una bimba di sei anni.

Lei però non piangeva. Non diceva niente. Invece guardava, da sotto, quel ragazzino in equilibrio su una gamba sola, l'altra tesa in avanti per reggere la ciotola.

Wei ricambiò il suo sguardo. Prese la scodella, la poggiò su un tavolo e corse via.

Nello stesso istante arrivò Bai Bai: il locandiere.

— Stupida piattola! — gridò. — Guarda cos'hai fatto!

Un cliente gli si parò davanti: — La mia tunica è rovinata.

— Scusate, signore, è tutta colpa di questa sciagurata, sarà mio onore offrirvi da bere...

— Io voglio una tunica nuova.

— Certo, troveremo una soluzione...

Mentre parlava Bai Bai continuava a fare piccoli inchini, in questo modo riuscì a superare il cliente e raggiungere Yu che stava ancora per terra.

La afferrò per la casacca.

Cosa fai ancora qui, inutile bambina? Scusate, signori, è una piccola inutile... Vai a prendere un secchio e uno straccio! I suoi genitori l'hanno abbandonata perché non è molto intelligente... Datti una mossa! Tenerla è un atto di carità... Stupida piattola.

Bai Bai le sferrò un calcio che ebbe senz'altro l'effetto di smuoverla. Yu si precipitò a prendere un secchio e, come le aveva detto il padrone, iniziò a pulire la zuppa che aveva rovesciato con la sua goffaggine.

Era già piuttosto tardi e a quell'ora il pavimento della locanda non era il posto più piacevole del mondo su cui doversi inginocchiare: una melma viscida di terriccio, avanzi di cibo, sputi.

Mentre lei puliva nessuno dei presenti le prestò la minima attenzione, addirittura uno le fece cadere un osso di pollo tra i capelli.

Poi, quando la locanda chiuse e i tavoli bassi vennero ammonticchiati in un angolo insieme alle panche e agli sgabelli, ritornò Bai Bai. Teneva in pugno una corda che aveva legato a intervalli regolari per crearci dei nodi grandi come il nocciolo di una pesca.

— Sei una bambina inutile — le disse. — Se non impari a essere meno stupida mi manderai in rovina.

Yu sapeva che quel momento sarebbe arrivato. Lo sapeva da quando qualcuno le aveva spinto uno sgabello tra i piedi e lei aveva perso l'equilibrio.

— Vediamo se questo ti farà stare più attenta la prossima volta.

La prima frustata la raggiunse all'improvviso tra la spalla e il collo. Era un punto molto delicato e Yu non era stata abbastanza pronta da intuire dove sarebbe arrivato il colpo e proteggersi. Il dolore cancellò in un attimo ogni altra cosa, tutto il suo corpo sembrò diventare fuoco e sangue.

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