Trentacinque anni - 73

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Yu salì sul tetto del palazzo. Faceva fresco e lei indossava solo una maglia di tela, ma non se ne accorse nemmeno.

In quel momento stava pensando a Qi.

Dopo la sua morte, aveva iniziato ad allenarsi sempre lì, sul tetto. Lo stesso dove molti anni prima era riuscita a rompere un vaso di porcellana con una pedina del Go, e sua figlia non ancora nata si era messa a scalciarle nella pancia.

Quando era lassù Yu se la sentiva più vicina.

Anche se era solo pomeriggio, sembrava già sera. Il cielo era coperto di nuvole, banchi di nebbia strisciante disegnavano serpenti attraverso la baia sotto di lei.

Yu si accovacciò nella posizione del Cacciatore di Tigri, poi iniziò a eseguire diverse forme, prima lentamente, poi più in fretta. Sentì la sua energia vitale che iniziava a risplendere, la mente che si liberava dai pensieri. Accelerò ancora i movimenti e fece un ultimo salto, compì due giravolte in aria, poi atterrò restando in equilibrio con un piede solo nella posizione del Gallo d'Oro.

Il ginocchio le spedì una fitta di dolore che si diffuse come una frustata fino al bacino.

Buffo: dopo la battaglia con il principe Cao, la ferita al fianco era guarita perfettamente, invece quel piccolo disturbo al ginocchio non voleva saperne di passare. Specie se era brutto tempo.

— Sto diventando vecchia — mormorò.

In realtà non ci si sentiva, dannazione, aveva solo trentacinque anni. Però i nuovi pirati diventavano sempre più giovani. Mentre Tigre Scarlatta e gli altri veterani non erano più così impazienti di mettersi in mare.

Questo le fece venire in mente un altro problema, ovvero Xin, il figlio di Loto Danzante e Piccola Furia.

Adesso il ragazzo aveva quindici anni, e sua madre gli aveva messo in testa che fosse suo diritto diventare comandante.

Il problema era che Xin aveva ereditato molto più da Loto che dal padre, e non era davvero adatto. Si distraeva facilmente e tendeva a decidere d'impulso.

Wen in compenso sarebbe stato un capitano eccezionale. Ma Yu non poteva dare una nave a lui e non al suo migliore amico d'infanzia, Loto si sarebbe infuriata. D'altronde Wen non sembrava affatto interessato a salire la scala sociale dei pirati. Era un ragazzo dolce e introverso, molto indipendente.

Un lupo solitario.

Adesso per fortuna si era fidanzato con una tipetta piena di energia che si chiamava Due Fiori. Quattordici anni come lui. Yu era convinta che una ragazza gli avrebbe fatto bene.

Xin e Loto invece...

— Che succede? — mormorò.

Il vento le portò un lontano suono di gong. Si voltò verso sud, dove c'era l'imboccatura della baia, e vide luci che si accendevano e spegnevano sulle due sponde.

— "Straniero" — lesse Yu.

Era il segnale che nella baia stava entrando una nave che non apparteneva alla Flotta Rossa.

Le luci si spensero, poi lampeggiarono tre volte, accompagnate da tre colpi di gong.

— "Massimo allarme".

Di solito, quel segnale veniva accompagnato dal rombo dei cannoni, quando le postazioni d'artiglieria iniziavano a sparare.

Invece, silenzio.

Era tutto parecchio insolito.

Un istante più tardi Yu vide una nuvola di polvere che dal promontorio di Check Chue correva verso la Collina Rossa.

Un messaggero a cavallo dal posto di guardia.

Presto avrebbe saputo.

Yu balzò dal tetto direttamente sul terrazzo della sua camera, entrò dentro.

Un istante più tardi entrò Farfalla Notturna.

— Una nave straniera sta arrivando in porto — annunciò.

— Lo so. Ero sul tetto, ho visto i segnali. Di che si tratta?

— Non ne ho idea, ma credo sia meglio essere pronti — esclamò il maestro.

— Perché?

— La nave è una giunca imperiale e sventola la bandiera degli ambasciatori.

Un ambasciatore qui a Hong Kong? si domandò Yu. Ecco perché non gli hanno sparato.

In ogni caso, non era cosa da prendere sotto gamba.

— Tutte le postazioni d'artiglieria dell'isola devono essere in stato di massima allerta — ordinò. — Questa nave potrebbe non essere venuta qui da sola. Poi voglio un centinaio di pirati armati fino ai denti sulla spiaggia, e tutti i cannoni che abbiamo devono restare puntati sulla nave imperiale, pronti ad affondarla al primo segno che qualcosa non va. Infine, manda un uomo fidato a controllare.

— Tigre Scarlatta è già partito — sorrise Farfalla Notturna.

Yu annuì. — Cosa pensi che vogliano?

— Non ne ho idea — esclamò il maestro. — Dopo la guerra avevamo rapito diversi ufficiali manciù, ma sono tornati tutti dalle loro famiglie dopo averci pagato il riscatto... Magari qualche strascico di quella vicenda?

Poteva essere.

— Lo sapremo tra poco — commentò Yu. — Intanto per favore chiedi a Loto Danzante di venire da me: devo prepararmi a ricevere gli ospiti, chiunque siano. E chiedi ad Abbondanza di preparare un banchetto degno di un ambasciatore.

Farfalla Notturna si inchinò: — Quanti invitati vuoi alla tua tavola?

— Qual è un numero propizio per l'occasione? — domandò Yu.

— Mi permetto di suggerire il cinquantuno. Secondo il libro dei mutamenti, il cinquantunesimo simbolo indica lo sconvolgimento e il pericolo in arrivo. Se i nostri ospiti sono accorti, capiranno il messaggio.

— D'accordo maestro — disse. — Grazie, ora vai.

Rimasta sola, Yu ne approfittò per lavarsi, poi venne da lei Loto Danzante accompagnata da due serve che reggevano scialli, spille e tutto l'armamentario da trucco.

Yu scelse di indossare un qipao giallo, il colore della neutralità e dell'equilibrio.

Mentre Loto Danzante le acconciava i capelli in modo da nascondere l'orecchio bruciato, entrò nella stanza Tigre Scarlatta.

— Sei stato alla spiaggia?

— Torno adesso.

— Allora?

— La giunca sventola la bandiera degli otto clan e quella degli ambasciatori. Sono salito a bordo per un'ispezione. Hanno un unico cannone a prua che ho fatto rimuovere. Potremmo affondarla in un istante, e a dirti la verità, mi piacerebbe farlo.

— Perché?

— Indovina chi è l'ambasciatore che hanno mandato a parlarci.

Yu sorrise.

— Li Wei? — disse. — Lo sospettavo.

— Lo sospettavi?

— Diciamo che lo sentivo. — Rifletté un istante. — Manda Farfalla Notturna a riceverlo come si conviene, con una scorta. Molti cavalli. Potrà scendere a terra, e portare con sé altri due accompagnatori, ma dovranno essere disarmati. Perquisiscili personalmente, Tigre.

— E dopo?

— Digli che lo aspetto per cena sulla Collina Rossa.

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