Capitolo 23

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Tornai a casa dopo quasi una settimana, finalmente direi. Purtroppo non riuscii ancora a ricordarmi di quelle due ragazze, anche se ci provavo ogni giorno. Quando aprii la porta della mia camera, ritrovai la mia borsa sul letto e tutti i vestiti che avevo prima di andare in coma: i miei genitori mi spiegarono che finii all’ospedale per un incidente stradale.

Il cellulare squillò e guardai le nuove notifiche: era Dylan

D: “Come ti senti?”

Tu: “Tutto ok”

D: "Non ricordi ancora nulla?"

Tu: "Zero"

D: “Mmm... Comunque se rileggi le chat con Jessie e Karoline dovresti trovare dei discorsi con loro”

Ed effettivamente aveva ragione, magari mi avrebbe aiutata a ricordare. Scorsi le chat dei messaggi e vidi che la loro era completamente vuota, non c’era neanche un messaggio.
Non riuscivo a capire il perché di quella strana coincidenza: non ricordavo di loro e le loro chat erano state anche eliminate. Pensai che probabilmente non c'entrava nulla con tutta questa storia, così ritornai a scrivere a Dylan

Tu: “Non c’è nulla”

D: “Sei sicura?”

Tu: “Sì”

D: “Credo che qualcuno le abbia cancellate”

Tu: “Ma se ho un codice indecifrabile. Credo che, prima dell’incidente, abbia cancellato le chat per questioni di memoria o altro”

D: “Beh, potrebbe essere una spiegazione plausibile. Comunque hai più parlato con loro?”

Tu: “Solo con Jessie, devo dire che quella Karoline è abbastanza scontrosa. Almeno nei miei confronti. Comunque oggi pomeriggio dovrebbero venire a casa mia per una tazza di tea”

D: “Che ora?”

Tu: “4:00pm”

D: “Ma il tea si prende alle 5:00pm!”

Tu: “E quindi? Sei troppo pignolo per i miei gusti. Faremo uno strappo alla regola dato che io amo il tea”

D: “HAHAHAHAHAHAH”

Tu: “Tu che farai?”

D: “Credo di andare da mio padre, dobbiamo discutere di alcune cose”

Tu: “Capisco. Non perdere la calma come la scorsa volta”

D: “Sai Lizzy, sei così forte che sembra tu sia tornata da una vacanza invece che da un coma”

Lessi e inevitabilmente si formò un sorriso spontaneo sul mio viso.

Tu: “Se lo dici tu”

D: “I mal di testa sono tornati?”

Tu: “No, vengono solo se ci penso su”

D: “E tu non vuoi pensarci su immagino”

Tu: “Esatto. Diciamo che mi da fastidio il fatto di non ricordare. È come se fossi vuota dentro”

D: “Non credo che ignorando la questione risolverai qualcosa. Fammi sapere se dopo questo pomeriggio ricorderai qualcosa”

Lessi ed il campanello suonò

Tu: “D’accordo. Ora scappo, sono arrivate”

Scesi le scale per andare ad aprire e davanti a me ritrovai una Jessie fin troppo agitata e una Karoline scocciata a morte dalla situazione.
"Fantastico" pensai.

<<Ciao, Liz>>

Disse Jessie abbracciandomi. Io ricambiai l'abbraccio sorridendo e le feci un cenno del capo per invitarla ad entrare.

Ghost of usWhere stories live. Discover now