Tornai a casa dopo quasi una settimana, finalmente direi. Purtroppo non riuscii ancora a ricordarmi di quelle due ragazze, anche se ci provavo ogni giorno. Quando aprii la porta della mia camera, ritrovai la mia borsa sul letto e tutti i vestiti che avevo prima di andare in coma: i miei genitori mi spiegarono che finii all’ospedale per un incidente stradale.
Il cellulare squillò e guardai le nuove notifiche: era Dylan
D: “Come ti senti?”
Tu: “Tutto ok”
D: "Non ricordi ancora nulla?"
Tu: "Zero"
D: “Mmm... Comunque se rileggi le chat con Jessie e Karoline dovresti trovare dei discorsi con loro”
Ed effettivamente aveva ragione, magari mi avrebbe aiutata a ricordare. Scorsi le chat dei messaggi e vidi che la loro era completamente vuota, non c’era neanche un messaggio.
Non riuscivo a capire il perché di quella strana coincidenza: non ricordavo di loro e le loro chat erano state anche eliminate. Pensai che probabilmente non c'entrava nulla con tutta questa storia, così ritornai a scrivere a DylanTu: “Non c’è nulla”
D: “Sei sicura?”
Tu: “Sì”
D: “Credo che qualcuno le abbia cancellate”
Tu: “Ma se ho un codice indecifrabile. Credo che, prima dell’incidente, abbia cancellato le chat per questioni di memoria o altro”
D: “Beh, potrebbe essere una spiegazione plausibile. Comunque hai più parlato con loro?”
Tu: “Solo con Jessie, devo dire che quella Karoline è abbastanza scontrosa. Almeno nei miei confronti. Comunque oggi pomeriggio dovrebbero venire a casa mia per una tazza di tea”
D: “Che ora?”
Tu: “4:00pm”
D: “Ma il tea si prende alle 5:00pm!”
Tu: “E quindi? Sei troppo pignolo per i miei gusti. Faremo uno strappo alla regola dato che io amo il tea”
D: “HAHAHAHAHAHAH”
Tu: “Tu che farai?”
D: “Credo di andare da mio padre, dobbiamo discutere di alcune cose”
Tu: “Capisco. Non perdere la calma come la scorsa volta”
D: “Sai Lizzy, sei così forte che sembra tu sia tornata da una vacanza invece che da un coma”
Lessi e inevitabilmente si formò un sorriso spontaneo sul mio viso.
Tu: “Se lo dici tu”
D: “I mal di testa sono tornati?”
Tu: “No, vengono solo se ci penso su”
D: “E tu non vuoi pensarci su immagino”
Tu: “Esatto. Diciamo che mi da fastidio il fatto di non ricordare. È come se fossi vuota dentro”
D: “Non credo che ignorando la questione risolverai qualcosa. Fammi sapere se dopo questo pomeriggio ricorderai qualcosa”
Lessi ed il campanello suonò
Tu: “D’accordo. Ora scappo, sono arrivate”
Scesi le scale per andare ad aprire e davanti a me ritrovai una Jessie fin troppo agitata e una Karoline scocciata a morte dalla situazione.
"Fantastico" pensai.<<Ciao, Liz>>
Disse Jessie abbracciandomi. Io ricambiai l'abbraccio sorridendo e le feci un cenno del capo per invitarla ad entrare.
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Ghost of us
Teen FictionEliza White è una ragazza che nella sua vita ne ha passate davvero tante, forse troppe. Era solare, allegra e la persona più estroversa del mondo. Un giorno però accadde un evento, e da allora se ne sono susseguiti tanti altri che l'hanno cambiata...