Capitolo 21

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Avviso

Per favore, dopo aver letto il capitolo leggete lo spazio autrice! Grazie mille e buona lettura!

C’era una forte luce bianca, non sapevo specificamente cos’era. Mi alzai in piedi e mi guardai intorno: era tutto completamente bianco. In lontananza vidi un’ombra avvicinarsi a me, così iniziai ad indietreggiare, ma non ci misi molto a riconoscerla.

<<Jonathan?!>>

Dissi correndo ad abbracciarlo. "Ma questo significa che…?" pensai confusa

<<Sono morta? Oppure tutto questo è reale?>>

Chiesi staccandomi dall'abbraccio.

<<Non sei morta Elly, sei in coma. Ed è ovvio che non è reale, tutto questo è solo nella tua testa. Ti ricordi perché sei qui?>>

Scossi la testa come per dire di “No” e lui sospirò accarezzandomi la guancia

<<Il mio compito, e non solo il mio, sarà quello di fartelo ricordare>>

Disse e cominciò a camminare, seguito a ruota da me. Improvvisamente sentii una voce, una voce che conoscevo molto bene, e sorrisi spontaneamente
<<Questo è Dylan che ti sta cantando una canzone ed è reale. Ora andremo nell’altra parte del tuo inconscio dove ci sono i tuoi ricordi dell’infanzia>>

<<Ora ci smaterializziamo? Sai come con Silente e Harry…>>

<<No, Eliza. Dovrai camminare>>

Disse ridendo ed io sbuffai.
Dopo poco tempo arrivammo dinanzi ad una casa: c'eravamo io e Jonathan che giocavamo in giardino, nella nostra vecchia casa a Londra

<<Dai Jay! Fammi vedere che hai in mano!>>

<<No El!>>

Ricordai che da piccola non riuscivo a dire il suo nome e quindi lo chiamavo Jay, mentre lui El

<<Dai Jay!>>

<<Va bene! Tieni!>>

Disse il ragazzino mostrando alla bambina un biglietto. Io, improvvisamente, mi ricordai di quella giornata

<<Wow! Che bel disegno!>>

Dopo che la bambina disse queste parole, l’immagine si dissolse, sfocandosi in microparticelle che diventarono bianche.

<<Ricordo ancora quel disegno. C’era un dinosauro bellissimo. Eri così bravo, Jonathan>>

Sorrise e mi prese la mano, portandomi in un altro luogo. Nel frattempo sentii Luke parlare, fare un discorso su un certo Micheal… Ascoltai tutte le parole che disse, ma dopo un po’ di tempo finì e non sentii più nulla.

<<Sei pronta per andare avanti?>>

Annuii ed, improvvisamente, eravamo davanti ad un’altra casa

<<Ma questo è un ricordo di quando ci siamo trasferiti, vero?>>

Lui annuì e vedemmo due ragazzini uscire fuori e fare una passeggiata in riva al mare: eravamo io e mio fratello

<<Hai già fatto amicizia?>>

<<Non ancora. Però a scuola ho conosciuto una ragazzina della mia età, si chiama Lydia>>

<<Davvero?>>

Chiese il ragazzino mentre lei annuì

<<Guarda lì, Elly!>>

Ghost of usOnde as histórias ganham vida. Descobre agora