𝟐𝟑

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"Lonely"Lucas King

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"Lonely"
Lucas King

...

Per quanto quella situazione fosse assurda, c'era qualcosa di poetico nel silenzio aberrante che circondava come un manto la stanza nella quale albergavano i tre. Era fatto così il mondo di chi si estraniava dalla società, pieno di parole non dette e segreti da tenere ben custoditi nella nebbia?
Erika alternò più volte lo sguardo tra i due uomini che aveva di fronte, stupita e forse anche inquietata dal tacito e impercettibile rispetto con la quale si fissavano.

Chissà da quanto tempo si conoscevano, o che tipo di rapporto ci fosse tra loro. Magari erano fratelli? Padre e figlio? Era difficile affermarlo con certezza.
Fisicamente non sembravano aver praticamente nulla in comune: Lux appariva sempre composto, freddo, misurato, nei suoi occhi si celavano misteri troppo profondi da portare a galla e mostri troppo pericolosi da disturbare.

L'aspetto del suo compagno invece era quasi selvaggio, duro. Il suo sguardo scuro era carico di parole, di rabbia repressa e desideri voraci, e per quanto la cosa la disturbasse, la rossa non riusciva a non esserne affascinata.
Il primo sembrava una bestia dormiente ma discreta, l'altro una bomba pronta ad esplodere al minimo rumore.
Si sentiva quasi in balia di due fuochi, due tipi diversi di male che faticava a comprendere, e che la spaventavano inesorabilmente.

Quando il corvino, da che era concentrato sul suo complice, si rese conto di essere osservato, puntò immediatamente la sua attenzione sulla ragazza, e lei d'istinto abbassò gli occhi sulle mani strette sulla gonna. Gli scoccò però un’altra occhiata con la coda dell'occhio, e stranamente lui non ne parve affatto infastidito. Al contrario, le rivolse un sorriso enigmatico che la portò a vacillare.

Non le piaceva per niente l'espressione che aveva assunto quell'uomo, rispetto a Lux aveva un’aria molto più instabile e avrebbe potuto farle qualsiasi cosa. Per un attimo le tornò in mente la sensazione angosciante che aveva provato nella loro auto mentre cercava di dimenarsi dalla sua presa, e a quel punto un brivido spaventoso le percosse la spina dorsale facendola deglutire dalla paura.
Era indubbiamente una persona rude e violenta, la consapevolezza di averlo così vicino le metteva ansia.

«Finalmente abbiamo l'opportunità di presentarci, mia cara Erika, è un piacere conoscerti...» La sua voce risultava bassa e minacciosa esattamente come la ragazza la ricordava. Inoltre, la sua palese ironia la agitava ancora di più, e senza fare danno al suo buonsenso decise di non rispondere.
L'uomo ispirò paziente lo schifo della sua sigaretta, poi se la tolse dalle labbra e inaspettatamente gliela avvicinò al volto.

«Vuoi favorire?» Chiese sfacciatamente, respirando via dalle narici la nuvoletta di fumo. La rossa aggrottò diffidente la fronte, poi scosse la testa in segno di dissenso. Lui scrollò le spalle con noncuranza, e si rimise la cicca in bocca senza aggiungere altro.

𝐋'𝐔𝐎𝐌𝐎 𝐃𝐀𝐆𝐋𝐈 𝐎𝐂𝐂𝐇𝐈 𝐃𝐈 𝐍𝐄𝐁𝐁𝐈𝐀 | ✓Where stories live. Discover now