𝟐𝟎

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❝Speciale!❞20 capitoli completi ✓

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❝Speciale!❞
20 capitoli completi ✓

"Axis
Tom Player

...

Erika sentiva la testa pulsare come non mai, le doleva così tanto che non era nemmeno in grado di aprire gli occhi. Nella sua mente si alternavano immagini confuse e voci indistinte che faticava a riconoscere.
Non riusciva a capire se fosse sveglia o se stesse ancora dormendo, e non ricordava niente, né dove si trovasse né da quanto tempo e né tantomeno cosa diamine fosse successo.

L'unica cosa a cui riusciva a pensare era il dolore acuto alle tempie che la faceva sentire stordita a tal punto da non riuscire a muoversi. I muscoli del suo corpo erano rigidi e intorpiditi, e non rispondevano più ai comandi.
Tuttavia, ad un certo punto si sentì afferrare e strattonare da qualcuno, per poi essere sollevata di peso e appoggiata da qualche parte come un oggetto inanimato.

Forse si tratta di un sogno, pensò incerta. Doveva essere così, probabilmente tra un attimo si sarebbe svegliata nella sua camera, tutta sudata e con le lacrime agli occhi, e magari avrebbe sentito la voce irritante di suo fratello al piano di sotto e avrebbe sospirato di sollievo nella consapevolezza di aver fatto solo un bruttissimo incubo.

Ma nonostante cercasse disperatamente di autoconvincersi, la disturbante paura che le bloccava il respiro non sembrava affatto frutto della sua immaginazione, e la rude mano che le manteneva ferma la testa su una superficiale dura bruciava così tanto da far male.
No, quello non era un sogno.
In un momento di lucidità tentò di rimettere assieme i pezzi e sgombrare il cervello, e man mano che riacquistava coscienza vari ricordi cominciarono finalmente a riaffiorare.

Adesso rammentava tutto chiaramente: Il quartiere abbandonato, l'assassino, la pistola che aveva usato per minacciarli, lo sguardo tetro che gli aveva lanciato Lux prima di accoltellarlo.
Lux. Quando l'aveva visto chino su quel criminale per un secondo le era balenata nella testa la paura che da un momento all'altro avrebbe commesso un omicidio, proprio lì, davanti ai suoi occhi. Le immagini di tutto quel sangue sparso sul terreno erano così forti che la ragazza provò orrore al solo ricordo.

Piano piano anche il suo corpo iniziò a svegliarsi da quel sonno terribile, ma la gamba sinistra sembrava andata, non la sentiva più. Effettivamente ricordava di aver preso una storta quando l'assassino l'aveva buttata a terra.
Provò allora a muovere le braccia per tirarsi su, ma ebbe presto la consapevolezza di essere stata legata e immobilizzata. Un paio di corde spesse le cingevano i polsi e le caviglie costringendola in quella posizione scomoda, e degli stracci logori le coprivano gli occhi e la bocca.

Era terrorizzata. Cercare di urlare e chiamare aiuto sembrava inutile, riusciva soltanto ad emettere qualche verso ovattato e incomprensibile.
Improvvisamente però tutto iniziò a muoversi freneticamente, un rombo di un motore fendette l'aria, e la ragazza comprese di essere dentro un'auto.
Dalla paura, iniziò a dimenarsi per allentare la presa delle corde che la stringevano, ma la mano che le premeva sulla testa afferrò con rudezza i suoi capelli, sbattendole la fronte sul sedile per indurla a smettere di agitarsi.

𝐋'𝐔𝐎𝐌𝐎 𝐃𝐀𝐆𝐋𝐈 𝐎𝐂𝐂𝐇𝐈 𝐃𝐈 𝐍𝐄𝐁𝐁𝐈𝐀 | ✓Where stories live. Discover now