𝟐𝟖

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"Under His Eye"Lucas King

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"Under His Eye"
Lucas King

...

Quando Erika si risvegliò, aprì semplicemente gli occhi e restò stesa su quel letto scomodo, senza muoversi.
La prima cosa che vide fu il soffitto logoro, e l'unico rumore che sentiva attorno a sé era il rimbombo del suo respiro.
Ormai aveva finito di sperare di trovarsi magicamente nella sua stanza, reduce solo di un brutto incubo.

Quanti giorni erano passati dall'inizio della sua prigionia? Sei, sette? Forse di più? Il tempo passava inesorabile davanti ai suoi occhi e persino un'ora sola appariva come un'eternità.
Quella mattina, però, Erika era spaventata: aveva dormito poco e niente, ancora travolta da tutte le strane emozioni di quella notte. Se avesse potuto scegliere, sarebbe volentieri rimasta chiusa ermeticamente in quella stanza per tutto il giorno. Ma sapeva che non era possibile.

Così si tirò a sedere con una lentezza infinita, cercando di scacciare dalla sua mente il ricordo dei giorni in cui l'unico strazio della mattinata era dover prepararsi per andare a scuola, e semplicemente indossò gli stessi identici vestiti che le avevano affibbiato i suoi due rapitori.

Fece più di un sospiro profondo mentre si accingeva a raggiungere la porta, ma prima ancora che potesse toccare la maniglia, essa venne aperta improvvisamente dall'esterno della camera.
Lux, in tutta la sua altezza, torreggiò sull'uscio con il suo solito sguardo gelido.
La rossa fu così sorpresa che barcollò disorientata all'indietro, osservandolo dal basso con espressione preoccupata.

Anche l'uomo le rivolse un'occhiata, ma a differenza sua il suo volto era imperscrutabile e impassibile.
«Pensavo stessi ancora dormendo.» Ammise senza alcuna emozione nella voce, trapassandola con gli occhi.
Erika non rispose, si limitò solo ad abbassare il capo senza dire nulla.

«Nicholas è tornato, - Continuò il moro - abbiamo molte cose da fare. Vieni con me.» La afferrò per un braccio, facendola sobbalzare, e la costrinse a seguirlo fino alla sala da pranzo, dove il suo compagno li stava aspettando seduto al tavolo.
Quando lo vide, Erika si sentì improvvisamente rincuorata. La sua presenza la tranquillizzava in maniera inspiegabile, e lei sapeva che con lui in giro, Lux non avrebbe potuto farle nulla.
O almeno, era quello che sperava.

Il suo volto però appariva più tetro, scuro, sembrava aver visto giorni migliori. Quando si girò nella sua direzione, l'unica cosa che Erika riuscì a scorgere nei suoi occhi fu solo una tremenda tristezza che fece fatica ad interpretare.
Le apparve stanco, forse più vecchio di quanto avrebbe dovuto essere, più rassegnato e scostante. A guardarlo, per un attimo la ragazza si sentì in pena per lui.

Con Lux, Erika aveva un legame più stretto, seppur ancora difficile da definire, ma Nicholas rimaneva un punto interrogativo nella sua mente.
Non era un uomo migliore del suo partner, ma più passava il tempo, più la rossa si chiedeva se fosse veramente d'accordo con ciò che stava succedendo, se quella maschera imperscrutabile da criminale senza rimorsi non nascondesse in realtà molto più di quanto fosse effettivamente disposto a mostrare.

𝐋'𝐔𝐎𝐌𝐎 𝐃𝐀𝐆𝐋𝐈 𝐎𝐂𝐂𝐇𝐈 𝐃𝐈 𝐍𝐄𝐁𝐁𝐈𝐀 | ✓Où les histoires vivent. Découvrez maintenant