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"Void" Lucas King

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"Void"
Lucas King

...

Aspettare.
Al momento, Erika non poteva fare altro. Era sotto ricatto, non c'erano alternative e qualunque mossa sbagliata avrebbe potuto determinare la fine dei giochi. Per lei, e per le persone che amava.
Era inquieta, sull'attenti, e ogni volta che usciva non faceva altro che guardarsi intorno. Proprio in quel momento non aveva alcuna intenzione di abbassare la guardia ed era sua responsabilità prendersi carico della salvaguardia della sua famiglia.

Già dal principio, però, avevano ovviamente iniziato a fare domande a causa del suo strano comportamento e non avendo ottenuto alcuna spiegazione valida, i suoi genitori si erano limitati a scambiarsi un'occhiata truce e a contattare nuovamente il suo ex psicologo per organizzare un incontro a sua insaputa. E purtroppo, Erika doveva solo assecondarli.

Le paranoie avevano continuato a perseguitarla anche a scuola, ove non passava secondo in cui non si sentisse costantemente osservata, in ansia, sotto pressione, e non a causa dello studio o dei suoi compagni di classe che parlottavano continuamente dietro di lei.
Semplicemente, era in trappola.
Oltre a questo, non faceva altro che domandarsi il significato delle strane parole dell'assassino.

Parlava per enigmi, e sapeva perfettamente di starla spaventando a morte. Era così sicuro di essere introvabile e irraggiungibile dalla polizia che aveva deciso così tanto solo per divertirsi e perdere tempo. Aveva uno scopo, era ovvio, ma cosa mai avrebbe potuto ottenere un assassino che uccideva a sangue freddo da una ragazzina di sedici anni? Era una situazione surreale e totalmente assurda, più cercava di capirci qualcosa e più male si volgevano gli eventi.

Magari il suo accanimento era dovuto a qualche azione commessa dai suoi genitori? Dai suoi nonni o da qualche conoscente? Se ce ne fosse stata la possibilità, lei stessa avrebbe cominciato ad indagare su questa storia senza dare nell'occhio. Avrebbe dovuto essere cauta e agire con astuzia, dopotutto non era possibile che quell'uomo potesse sapere esattamente ogni sua posizione o di cosa stesse parlando.

Sì, doveva provarci, doveva risolvere a tutti i costi questo indovinello e doveva farlo subito, o presto qualcuno ci avrebbe rimesso la vita.
«Erika? Ehi, Erika!» Una voce squillante le suonò nell'orecchio, costringendo la ragazza ad uscire dal suo stato di trance. Al suo fianco, Maddy le schioccava le dita davanti alla faccia nel tentativo di farla rinsavire. Quando finalmente la rossa le rivolse attenzione, lei incrociò le braccia strette al petto e inarcò un sopracciglio.

«Ehm...stavi dicendo qualcosa?» Chiese Erika, impacciata. La mora trattenne una risata e scosse la testa con finta disapprovazione.
«Dovrei sentirmi offesa dal fatto che la mia migliore amica non mi ascolta quando parlo? Mi aspettavo più considerazione da parte tua!» Esclamò con fare melodrammatico, fingendo persino una lacrimuccia. Al che Erika sbuffò.

𝐋'𝐔𝐎𝐌𝐎 𝐃𝐀𝐆𝐋𝐈 𝐎𝐂𝐂𝐇𝐈 𝐃𝐈 𝐍𝐄𝐁𝐁𝐈𝐀 | ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora