- Capitolo 14.

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Fissavo il mio libro di biologia cercando di memorizzare una frase che avevo letto circa quattro volte nel giro di pochi secondi.

L'ansia per l'esame mi stava facendo entrare in crisi e sembrava che in poco tempo avessi dimenticato tutto e che stessi ricominciando da capo,ma mio padre sin da piccola mi diceva che non era così.

Sono stata sempre un tipo molto ansioso,soprattutto a scuola. Prima di qualche interrogazione,di qualche compito.. rischiavo anche di sentirmi male a volte! Ma 'questo è niente',mi ripeteva mio padre.. e aveva ragione. Molto spesso noi giovani dedichiamo allo studio 24 ore su 24 perchè siamo invogliati a credere che quello sia il nostro lavoro. Sbagliato. Lo studio non è l'unico lavoro a cui il ragazzo si deve dedicare. Abbiamo tantissimi altri lavori più semplici: divertirci,sorridere,sbagliare e soprattutto vivere. Mio padre aveva ragione perchè dopo che superi il tanto atteso ultimo anno,iniziano i veri problemi. Responsabilità su responsabilità e non ci saranno più papà e mamma a tirarti fuori dai guai. Nel mio caso,solo papà.

Lessi ancora una volta quella frase e sbuffai,fissando l'evidenziatore che giravo e rigiravo tra le mani. Studiare per me non era mai stato un problema,ma in quel momento c'era qualcosa che stava disturbando la mia quiete. Qualcosa o meglioqualcuno. Con i capelli rossi,occhi che vogliono ucciderti solo con uno sguardo e gambe che sono più aperte dei libri durante una lezione. Quella creatura fastidiosamente affascinante che rispondeva al nome di.. Amber. La cosa non doveva importarmi perchè tra me e Zayn non c'era assolutissimamente niente,ma quella stronza mi aveva sfidata con lo sguardo e non avevo nessunissima intenzione di non accettare la sfida.

«Zoe?» La voce di Elle ruppe i miei pensieri e mi fece voltare verso la porta,con le mani tra i capelli.

«Hai un buon motivo per disturbarmi mentre ripasso l'apparato circolatorio,Elle?» La fulminai con lo sguardo,mentre lei giocava con una ciocca di capelli.

«No non credo,quindi vado a dire quella bambina di andarsi a fare un giro perchè tu sei occupata.» Mi sorrise e allargai gli occhi,cadendo quasi all'indietro con la sedia.

«Bambina?!» Chiesi,confusa.

«Si una sottospecie di genio alto uno e trenta che ha iniziato a parlare e non l'ha finita più.. penso abbia preso qualche autobus,non so come sia arrivata qui ma ha detto che cercava te e che era di estrema importanza.» Rispose in un fiato,prendendo un respiro profondo dopo aver finito. Cercai di fare mente locale per scoprire di chi potesse trattarsi. Non avevo nessuna cugina sperduta in questa città,a meno che..

«Ha i capelli neri e la carnagione scura?» Chiesi ad Elle,pronta a tirarmi su con le braccia.

«Si e trovo che abbia una certa somiglianza con..» Non la feci finire di parlare e mi alzai,superandola e arrivando in cucina.

Trovai Dana e la piccola Safaa sedute al tavolo. Dana teneva tra le mani un libro chiuso,mentre la bambina le parlava senza prendere neanche respiro.

«Safaa!» Dissi,una volta raggiunte.

«Zoe!» La bambina saltò giù dalla sedia e corse ad abbracciarmi,con lo sguardo di Dana che la seguiva e le sorrideva dolcemente.

«Ma come sei arrivata qua?» Le chiesi. Lei alzò la testa per potermi guardare,senza lasciare la presa.

«Ho camminato e una signora mi ha dato un passaggio fin qui.» La guardai percependo un minimo di preoccupazione nei suoi confronti.

«Va bene tesoro,ma la prossima volta che vuoi venire da me mi chiami e ti vengo a prendere io ok?» Mi abbassai per arrivare alla sua altezza e le scoccai un bacio sulla fronte,sentendola annuire con la testa. Guardai Dana seduta ancora sulla sedia che mi sorrideva dolcemente.

Amici Di Letto||Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora