Parte 32ª - Prepararsi all'Inevitabile

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Tornato a Londra Adrien corse a rifugiarsi nella sua camera a casa Wood, il pensiero fisso a suo padre e quello che egli aveva fatto. Stupido, era stato uno stupido a non collegare subito la presenza di Papillon e Mayura, alla loro lì in Tibet. Perché gli era sfuggita? Forse perché suo padre viaggiava ed aveva viaggiato spesso da quelle parti con lui e anche solo con sua madre. Forse perché erano stati su al tempio un bel po' prima che Papillon facesse la sua comparsa, forse perché semplicemente non aveva voluto vedere fino ad allora ciò che era evidente sotto i suoi stessi occhi. Questo perché voleva credere che ci fosse una speranza per lui e suo padre e invece adesso... come si potevano perdonare tutti quei crimini e perché suo padre insisteva tanto in quella sua missione personale.
"Adrien Agreste!"
Il ragazzo sobbalzò. Marinette le braccia incrociate al petto e un cipiglio sul volto perfetto lo guardava con ammonimento. "M-Marinette!" Cosa aveva fatto? Luka le aveva scritto o l'aveva chiamata? Sapeva tutto? 
"Basta, la prossima volta andiamo e veniamo insieme. Ti rendi conto di quanto tempo è passato da quando sono rientrata?"
Lui la guardò interdetto. "Tempo?" Chiese
"Si Adrien tempo e io ne ho anche perso a chiacchierare con Kagami." Aggiunse la corvina.
"Avevo bisogno di..." il ragazzo si mise le mani nei capelli ed abbassò lo sguardo sul pavimento.  "Ieri sera abbiamo studiato il grimorio, ci siamo soffermati sui Miraculous del pavone e della farfalla."
Marinette si avvicinò al suo partner, si erano promessi di trovare Duusu e di scoprire a chi apparteneva e per farlo dovevano partire dai Miraculous. Però lui sembrava così scosso, possibile che anche lui avesse pensato a sua madre e per questo verteva in quello stato?
"Adrien..."
"La spilla del pavone... io la conoscevo già Marinette." Il ragazzo alzò lo sguardo e cercò quello dell'amica.
Era così serio e quel momento la tensione era così palpabile.
"Avevi ragione Marinette, mio padre è Papillon!" Affermò allora Adrien.
Marinette portò una mano alla bocca per trattenere un urlo. "No... no Adrien, abbiamo escluso questa opzione quando è stato akumizzato ricordi?" 
Il ragazzo alzò la testa verso la compagna. "Per depistarci Marinette, avevo trovato il grimorio, lo avevo preso e portato via. La questione è un'altra, all'epoca accanto al grimorio c'era anche una foto di mia madre con accanto la spilla... quella spilla!" Raccontò Adrien.
Marinette si inginocchiò davanti a lui e gli prese il viso tra le mani. "No Adrien, no! Tuo padre mi disse di aver trovato il libro durante un viaggio in Tibet con tua madre." Disse lei.
Adrien scosse la testa. "Omettendo forse di dirti che aveva trovato anche i Miraculous con il grimorio. Marinette mia madre poco prima di sparire aveva sempre dei giramenti di testa, come Nathalie ultimamente."
"Adesso cosa c'entra l'assistente di tuo padre?" Chiese Marinette.
"Mayura?!" Chiese lui titubante.
Marinette tacque, voleva rassicurare Adrien, dirgli che andava tutto bene che era impossibile che suo padre fosse Papillon, che più di una volta il modello si era trovato in pericolo per colpa del loro nemico giurato. Ed era sicura Marinette che nessun genitore avrebbe mai potuto fare del male al proprio figlio.
"Tutto torna Marinette. Mia madre poco prima di sparire stava sempre male e forse se ricordo bene indossava anche la spilla del pavone, dopo un po'  la sua scomparsa  ecco che appare Papillon. Un giorno trovo il grimorio e accanto c'era la spilla e apriti cielo la scomparsa di quel libro crea il panico in casa mia. Mio padre ritrova il libro e torna tutto alla normalità fino a quando non viene trovato il divoratore e liberata la amok facciamo ritornare il tempio dei guardiani." Adrien cercò lo sguardo di Marinette. "A Papillon è sembrata un'occasione perfetta per diventare più forte, ha provato in mille modi a prendersi i nostri Miraculous, usando i nostri punti deboli. Arrivando quasi ad akumizzare anche te quando ti hanno espulsa. Si mette in gioco reclutando Chloé ed esponendo tutti i nostri alleati. Ma non risultando vincitore e non riuscendo ad impossessarsi della miracle box e dei nostri Miracoulus decide di agire diversamente. Appena termina la scuola mio padre mi dice che è tempo di vacanze, da quando è scomparsa mamma vive come un recluso e invece? Noi partiamo, partiamo per il Tibet dove già aveva deciso di distrarmi lasciandomi educare all'arte della meditazione dai monaci. Durante questo periodo vengo a conoscenza dei furti che c'erano stati in quelle settimane al tempio e la mattina prima della mia partenza il gran maestro mi designa come guardiano della più grande miracle box che custodiscono. È proprio durante quella notte che Papillon è Mayura attaccano il santuario e io da stupido non ho capito che non poteva essere una coincidenza. Mio padre era andato lì per rubare le miracle box." Terminò Adrien alla ragazza.
"Ma i monaci lo avevano prevenuto, avevano lasciato la più grande a te mentre invece avevano mandato un monaco a cercare un altro guardiano per le altre. Trovarono me e subito ti raggiunsi al tempio, dove grazie al nostro intervento impedimmo a Papillon di prendere tutti i Kwami. Oh Dio Adrien... hai ragione." Sussultò la ragazza carezzandogli la guancia.  "Adrien..."
"Fra dieci giorni rientriamo a Parigi, noi siamo un passo avanti. Abbiamo scoperto chi è lui, ma lui non sa di noi."disse il ragazzo.
"Non vuoi affrontare tuo padre?" Chiese allora lei.
"Certo che voglio, ma come mi ha detto Luka devo essere prudente. Marinette prima devo scoprire dove si trova mia madre e cosa le è successo." Disse allora il ragazzo.
"Hai capito anche questo." Disse la corvina. "Io sospettavo che tua madre avesse avuto il miracoulus del pavone e per questo fosse scomparsa ma... erano miei sospetti."
"Forse le uniche persone a sapere dove si trova mia madre sono la coppia che per prima è andata al tempio." Ipotizzò il biondo.
"Allora dobbiamo cercarli Adrien, come possiamo fare?" Erano a un vicolo cieco, Guu e Ozōo non avevano saputo dirgli tanto dei due.
"Sarebbero dovuti essere amici di mia madre, Ozōo diceva che lei aveva molto fervore sull'argomento."
"So che i tuoi frequentavano i Tsurugi, forse..." Propose Marinette.
"Anche i Bourgeois, ti ricordo che io e Chloé siamo cresciuti insieme." Disse il ragazzo.
"Ok, allora facciamo così, potremo far vedere al nostro amico Kwami le loro foto per vedere se è una delle due la donna. Se così non è una volta a Parigi chiederemo a Marcel di usare il Miraculous della veggenza e vedere se scopriamo qualcosa."
Adrien annuì, si lasciò andare contro il materasso e si stese guardando il soffitto senza realmente vederlo.
"Sono distrutto." Emotivamente provato, avrebbe retto una volta che si fosse trovato di fronte a suo padre?
"Ti credo, non riesco a immaginare cosa stai provando. Tuo padre... nonostante tutto, le poche volte che l'ho visto mi è sempre parso di vedere che ci tenesse alla tua incolumità e alla tua persona." Cercò di rincuorarlo Marinette andando ad abbracciare il compagno.
Adrien le cinse le braccia restando comunque a fissare il soffitto. "A modo suo mi ha sempre protetto, ti ricordo che dopo l'ultima trasformazioni di lady Wi-Fi ha deciso di mandarmi a Londra per tenermi al sicuro. Lui stesso diceva che Papillon era pericoloso."
"Sì, effettivamente Papillon non ti ha mai akumizzato."
Adrien si voltò e mettendosi di lato la strinse di più. "Io penso sempre positivo, non sono una preda facile per le akuma." Disse minimizzando.
Marinette gli carezzò una guancia, gli occhi di Adrien sembravano spenti. "Il mio Chaton."
Lui le prese la mano nella sua portando il palmo verso le sue labbra che prese a baciare. Marinette sospirò a quel tocco, da quanto tempo non la sfiorava così, si rilassò contro le sue braccia e lasciò che carezzasse la sua mano con la bocca, lambiva le sue dita e ci giocava quasi fosse per lui di vitale importanza. Marinette chiuse gli occhi, era in estasi fino a quando Adrien non sciolse il contatto, allora li riaprì e si trovò gli occhi verdi di lui nei suoi.
"Baciami." Sussurrò
Lui le sorrise. "Col permesso di Marinette Dupain Cheng." Sfiorò le sue labbra dandole tanti piccoli baci fino a quando non la baciò sul serio, prima cercando la sua lingua poi torturandola, intrecciandola e avviluppandola alla sua. Era stupendo anche solo baciarsi, la corvina rispondeva e gli andava incontro ad ogni sua richiesta, si strinse ancora di più a lui e fremette quando le sue mani presero a carezzarle la schiena ed i fianchi. Era tutto perfetto e bellissimo ed era felice che, con quel piccolo gesto che li univa, stava dando un po' di quiete all'animo in tumulto di Adrien.
E così stretti l'uno all'altra che si concedevano senza vergogna che li trovò Steven quando aprì la porta di soppiatto.
Adrien scattò subito sul letto mentre Marinette si nascose dietro di lui per l'imbarazzo. Ma in quella casa non c'era un po' di privacy?
"Ops scusatemi! Non sapevo fossi con Marinette..." disse lui divertito.
Lo sapeva, tutti sapevano che loro al pomeriggio erano sempre insieme per le loro ricerche e l'addestramento di Marinette. Addirittura dopo l'attacco dei tre super cattivi di Londra, adesso Adrien aveva reso pubblico che stava insegnandole l'auto difesa.
Semplicemente trovarli in quello stato non avrebbe fatto altro che alimentare le chiacchiere tra gli amici.
"Cosa succede Steven? Credevo fossi agli allenamenti."
Il rosso annuì. "Sono appena rientrato e dovevo chiederti una cosa."
Adrien annuì e si sedette comodo sul letto portando le ginocchia al petto. Sperava fosse qualcosa di importante e che non li avesse disturbati giusto per capriccio.
Il rosso lasciò scorrere lo sguardo sul pavimento e iniziò. "Sabato pomeriggio abbiamo il torneo con la Winston Churchill school. Peter Uno dei nostri compagni si è infortunato e il Coach mi ha chiesto se potevi prendere tu il suo posto."
Adrien restò stupito da quella richiesta, lanciò uno sguardo a Marinette che gli sorrise. Inutile negare che la scherma non gli mancasse, in quelle settimane un paio di volte era andato con Steven ai corsi, alle volte gli era riuscito di fare un po' di allenamento, altre aveva guardato. Però effettivamente gli mancava la scherma, sorrise al suo compagno ed annuì, gli allenamenti ed il torneo sarebbero stati una bella distrazione prima del rientro a Parigi.
"Certo, lo faccio con piacere. Mi serviranno solo una divisa e un fioretto." Disse al compagno alzandosi e andandogli incontro. "Avrai gli allenamenti giovedì e in caso straordinario anche venerdì ci alleniamo"
Adrien lanciò un ennesimo sguardo a Marinette che gli andò accanto e gli prese la mano. "Verremo tutti a tifare per te Adrien." Lo esortò.
Lui annuì, gli avrebbe decisamente fatto bene dedicarsi più alla scherma che a suo padre in quei giorni. "Di pure a tutti che accetto."
"Noi intanto potremmo andare a comprare una nuova divisa."
Steven annuì ai due ammiccando. "Ma certo vado a telefonare intanto." Disse uscendo dalla stanza.
"Non li metteremo mai a tacere." Disse la corvina.
"Dopo quello che ha visto?" Scherzò Adrien. "Andrà in giro a dire che eravamo avvinghiati a letto." Disse allusivo.
Marinette arrossì, in fondo era la verità è non potevano di certo smentire una cosa che era stata più che evidente.
"Andiamo a comprare la divisa." Disse sconsolata la corvina.
Adrien rise mentre il telefono gli vibrava in tasca, lo prese e controllò la notifica.
"Cambio di programma." Disse chiudendo la porta. "Gurru esci allo scoperto."
Marinette osservò l'amico e mentre anche Gracc si faceva vedere pose un quesito. "Chiamiamo anche Steven?"
Il biondo annuì. "Quel ragazzo ha bisogno di un po' di fiducia in se stesso ed è perfetto come portatore di Ippo... GURRU TRASFORMAMI."
"GRACC TRASFORMAMI."

Miracoulus's Mistery Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon