Parte 6ª - Preparativi

253 17 4
                                    

Marinette era nervosa, contrariamente al suo volere i genitori avevano approvato lo scambio culturale ed ora si trovava tra due fuochi. Prepararsi per il viaggio e organizzare la scuola, affrontare Papillon e gli acumizzati, occuparsi di Manon, affrontare Papillon e gli acumizzati, creare i suoi nuovi lavori,  affrontare Papillon e gli acumizzati, tenersi aggiornata con Hui e Yen, affrontare Papillon e gli acumizzati,..
Era passata una settimana dall'inizio della scuola ed in pratica era distrutta. Quella mattina fu svegliata da Tikki che le ronzava intorno.
Marinette sveglia osservò la sua migliore amica e la attirò tra le sue mani. "Avrei voluto dormire un po' di più."
"Oggi vedi Luka e i Kitty Section, Marinette." Le ricordò il Kwami rosso.   
La giovane arrossì, avrebbe rivisto finalmente Luka ed era più turbata che mai al suo ricordo. Cosa doveva fare? Aveva sentito il cuore battere forte  quando aveva rivisto Adrien, ma Luka le aveva dato conforto e comprendeva il suo stato d'animo, era carino, gentile e premuroso e lei... lei non sapeva cosa fare. 
Si tirò su e non le restò che andarsi a lavare e preparare per incontrare i suoi amici.

Un'ora dopo era sulla Senna a raggiungere la casa galleggiante dei Couffaine. Appena entrata salutò Juleka e Rose, passando un vassoio di croissant alla prima poi si diresse da Luka per dagli il buongiorno.
Restò tutta la mattina con loro ad ascoltarli suonare e cantare, fin quando l'arrivo di un nuovo super cattivo interruppe la sua giornata con gli amici. Con una scusa li salutò tutti e si allontanò dalla barca cercando un posto sicuro dove potersi trasformare.
Una volta sul luogo di battaglia trovò ad attenderla già Chat Noir che era intento a confrontarsi con un acumizzato vestito da ballerina classica. Un tutù nero, trucco pesante e chignon bianco, ella gridava che se non poteva ballare lei, allora anche altri non lo avrebbero fatto.
"Mi concedi questo ballo Ladybug?"
"Non credo sia il momento chaton." Lo riprese lei.
Lui si frappose tra la danzatrice e la sua compagna ed erse il bastone a difesa. "Credo che la nostra etoile non è nel cartellone della nuova stagione all'Operá milady." Le disse
"Cosa mi dici, akuma nelle scarpette?"
Ladybug osservò la ballerina ed annuì al suo compagno.
"LUCKY CHARM!" Urlò era il momento di mettersi in opera.

Come sospettato da Chat noir l'akuma era nelle scarpette. Odeliè LaRouge era stata esclusa alla prima della Bella addormentata, la delusione aveva preso il sopravvento ed era stata preda di Papillon.   
Chat Noir si era proposto di riaccompagnare Odeliè all'opera e dopo che li aveva lasciati andare la corvina si allontanò dalla zona. Una volta in un vicolo si de trasformò e si avviò lungo la strada  affollata di Parigi.
Aveva fame, avrebbe dovuto pranzare con i Couffaine ed i suoi compagni, invece era per strada senza meta.
Fu la voce di André il gelataio ad attirare la sua attenzione, Marinette ormai affamata si diresse al chiosco incrociando nello stesso momento Adrien.
I due si guardarono stupiti mentre André li osservava compiaciuto.
"Un gelato ragazzi?" I due annuirono mentre il gelataio prendeva la cialda e iniziava a riempirla. "Fragola il colore delle di lei labbra, pistacchio sono i tuoi occhi, more come il cuore che batte forte." I due lo osservarono sorpresi mentre cantava i gusti dei due gelati, Marinette comprese che la canzone del gelato era cambiata.
La corvina prese il gelato osservandolo, la mora era il gusto che aveva scelto per lei André l'ultima volta che aveva preso il gelato. Adrien nel frattempo pagò per entrambi senza che Marinette potesse obbiettare e salutando il gelataio si fece da parte con l'amica.
"Cosa ci facevi da queste parti Marinette?" Chiese prendendo con il cucchiaino il pistacchio. Lo aveva assaggiato l'ultima volta, quando aveva preso il gelato con tutti i suoi amici sulla Senna. André aveva scelto per lui il pistacchio e la vaniglia, il colore della sua pelle e gli occhi, ed erano risultati buoni.
"Ho... io ho..." iniziò la ragazza a balbettare. Sbagliato, era sbagliato. Doveva darsi una svegliata, Adrien era solo un amico. "Ho lasciato da poco la nave di Luka e Juleka ed ero in giro alla ricerca di cibo." Scherzò
Adrien prese un altro cucchiaino di pistacchio e lo passò alla compagna. "Assaggia, è buonissimo."
Marinette si sentì arrossire. Era buono e lo sapeva, era il gelato che André le dava sempre. Imbarazzata assaggiò il gusto, chiedendosi perché André le avesse cambiato i suoi.
"È molto buono." Disse ingoiando
"Pistacchio e vaniglia. André ne parla come i miei occhi e la mia pelle. Per te sceglie invece le fragole!" Disse lui.
E le more pensò Marinette, ma il gelataio aveva dato una nuova definizione al suo gusto quel giorno. "Ehm..." disse lei
"Fragola le di lei labbra." Disse Adrien osservandola attentamente, insistendo con gli occhi sulle labbra rosee della ragazza. Quando se ne accorse distolse lo sguardo cercando una via di fuga mentre arrossiva. Perché aveva fatto un commento del genere e perché stava vedendo Marinette diversamente?
La corvina aveva sentito lo sguardo smeraldino su di se, tanto che si era sentita le gambe di gelatina e le farfalle nello stomaco. Le era passata la fame!
"Quello è Adrien Agreste!" Giunse una voce in lontananza.
Il modello scattò all'istante guardandosi intorno, suo padre lo sapeva in camera a studiare il piano. Prese Marinette per mano e senza porsi problemi la portò via di lì.
"Adrien?!" Chiese lei
"Sono sgattaiolato fuori di casa Marinette. Nessuno deve vedermi o postar foto con me in questo momento." Spiegò correndo fino a nascondersi in un vicolo Adrien.
"Non riesci proprio a convincere tuo padre a farti uscire?" Chiese lei una volta al sicuro.
Lui le prese il gelato di mano e ne mangiò la mora, poi passò a Marinette il pistacchio. "No, mi conviene rientrare a casa infatti."
La ragazza era rimasta a fissarlo ebete al suo gesto fatto con tanta confidenz, poi si riprese il gelato e lo mangiò. "Si, dovresti!" Disse a sguardo basso.
"A Londra dovrei avere più libertà. Potrò uscire con voi!" Affermò il ragazzo.
"Sarebbe splendido!" Disse lei sincera. "Cioè per te... di uscire con tutti... insieme intendo."
Il ragazzo le sorrise. "Ti accompagno a casa, ho da prendere dei biscotti al burro!" Le disse pulendole  il viso dal gelato.
Lei ancora si sentì sciogliere. Non era assolutamente corretto il giovane Agreste, poi da quando gli piacevano i biscotti al burro?
In silenzio lo seguì verso casa sua, Adrien le parlava eccitato di quella vacanza che non vedeva l'ora di iniziare.
Per lui era un'esperienza nuova, ma soprattutto avrebbe avuto più libertà. Quella libertà che fino ad allora gli era stata negata.
"Non mi piace neanche pensarlo. Ma è grazie a Papillon e i suoi akumizzati se posso partire." Spiegò a Marinette. 
"Per una volta lo ringraziamo allora." Disse lei. Gabriel Agreste era arrivato alla stessa conclusione dei suoi stessi genitori.
"Sarai al sicuro, come in Cina." Avevano detto, se avesse potuto parlare Marinette avrebbe loro riferito che in Cina non si era stati tanto al sicuro.
Passeggiando accanto ad Adrien la ragazza stava avverando un sogno, il suo Adrien passeggiava con lei. Quanto avrebbe voluto prendergli la mano e stringerla nella sua e...
"Marinette... Marinette!" La voce di Adrien irruppe nei suoi pensieri.
"Ehm... ah... siii!" Rispose impacciata. Di nuovo che sognava ad occhi aperti.
Adrien le sorrise. "Dicevo che martedì potremo fermarci in biblioteca per le lezioni di cinese."
La ragazza cadde dalle nuvole. Certo le lezioni di cinese, ma ci stava già pensando Larss a fargliele e forse non era il caso di disturbarlo.
"Non posso permetterti di farti stancare Adrien.." iniziò
Lui scosse la testa "Ne abbiamo già parlato. È un piacere per me. Purtroppo domani ho un set fotografico e prima di partire devo concludere una campagna pubblicitaria. Ma a scuola ho tempo e te l'ho promesso." Rispose lui.
Una campagna pubblicitaria, una nuova campagna con il volto di Adrien.
"Arrivati. Prendo i biscotti e vado via!" Disse il ragazzo alla compagna.
Le aprì la porta della pasticceria ed attese che entrasse, poi salutò Tom e Sabine che come sempre lo accolsero con piacere.
Il giovane chiese una scatola di biscotti al burro, due croissant alla chantilly e un pezzo di pane leggermente secco.
Marinette rimase stupita dal constatare che il suo compagno stesse facendo proprio la spesa quel giorno.
Quando il giovane ebbe pagato salutò i Dupain Cheng e andò via.
Una volta in strada Gurru uscì allo scoperto fissandolo, il biondo prese un biscotto dalla scatola e glielo consegnò poi nascosto dietro un angolo si trasformò in chat noir e volò sui tetti attraverso casa.
Gurru e Rizza uscirono allo scoperto volandogli accanto. "Mi dispiace non poterti aiutare Adrien." Disse la colomba
Il gatto le sorrise. "Tranquillo Gurru, io e Plagg siamo un ottima squadra." Gli rispose il portatore del gatto nero.
"Vorremo comunque poterti aiutare. Se serve qualche volta potrai chiedere il mio aiuto, anche se non influisco sui poteri di Papillon." Gli disse lo scorpione.
"Su quale potere influisci?" Chiese il biondo
"Su tutti i Kwami della mia miracle box, quelli conosciuti e quelli che si dovevano congiungere ancora."
Chat noir si lanciò nella finestra di casa sua e si de trasformò lasciando a Plagg del formaggio.
"Cioè fammi capire, non erano sette i Kwami della tua miracle box?" Chiese il guardiano.
"Sette conosciuti. La mia è la miracle box dello zodiaco occidentale. Ce ne sono altri oltre noi dodici, non chiedermi quanti, ancora sconosciuti e sparsi per il mondo." Disse il Kwami della paura.
Adrien prese il grimorio della seconda miracle box e steso sul letto iniziò a sfogliarlo. Era vero! C'erano altri poteri e caratteristiche raccontate nel libro.
"Questa sera usciremo. Contatterò il portatore del Leone." Affermò allora Adrien. Prese il pane e lo lasciò a Jaggy, poi divise i cornetti tra se e Rizza così che potesse nutrirsi, chiuso il libro si stese sul letto pensieroso. Doveva ritrovare i Kwami spersi per il mondo e doveva trovare degli alleati fedeli.
"Ozōo, Guu!" Chiamò allora il giovane.
"Dicci Adrien." Risposero i due Kwami venendo allo scoperto
"Devo trovare degli alleati. Cosa mi consigliate? Il maestro Fu si faceva restituire i miracoulus dai portatori momentanei, dovrei fare altrettanto?"
"Solitamente un miracoulus resta in mano al possessore fino alla sua morte Adrien." Spiegò Ozōo "Perché Fu li dava temporaneamente?"
"Perché ci sono persone come Papillon e Mayura che non utilizzano i miracoulus per proteggere l'umanità." Rispose allora il ragazzo.
Il gufo assentì e si scambiò uno sguardo con l'elefante. "Effettivamente un Kwami è tenuto ad obbedire sempre al suo portatore, anche contro la propria volontà." Disse poi
"Io non potrei mai schiavizzare Plagg o chiunque altro di voi." Rispose allora il giovane.
"Tu sei diverso Hǎoxīn de nánhái, lo dice il tuo stesso nome, hai un animo puro." Affermò quindi l'elefante. "Proprio per questo potresti ricorrere ad un incantesimo antico come i Kwami per preservarci." Rispose
"Cosa dovrei fare?" Chiese il ragazzo curioso.
"Diventare tu il portatore di tutti noi. Così lascerai i miracoulus, ma non noi Kwami." Gli spiegò l'elefante. "Noi potremmo obbedire solo a te, quando ci dirai di andare e lavorare con i tuoi subalterni lo faremo."
"Sì è una soluzione, soprattutto in previsione della tua prossima assenza. Avrai qualcuno che proteggerà Parigi nel frattempo." Acconsentì il gufo.
"Io tornerò sempre, non posso lasciare da sola Ladybug. Noi due siamo una squadra!" Disse allora Adrien.
I due Kwami annuirono. "Nel frattempo che arrivi però loro aiuteranno Ladybug al tuo posto. Se vuoi possiamo aiutarti a scegliere dei portatori, tutto in base alle loro caratteristiche."
Il ragazzo si grattò la nuca. "So già a chi dare il lupo, l'orso e la gru." Disse il ragazzo.
"Allora devi prendere il grimorio e vedere come fare ad assoggettare a te tutti i Kwami." Disse l'elefante.
"Mi aiuterete voi a trovare dove..."
"Non possiamo sapere i segreti del grimorio Adrien. Lo ricordi?" Lo ammonì il gufo.
Il ragazzo annuì, sì lo ricordava.
Doveva quindi prendere il libro alla mano e prepararsi a compiere i suoi doveri.

Miracoulus's Mistery Where stories live. Discover now