Parte 17ª - la partenza

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Ad Adrien restava poco tempo ormai per dispensare i Miraculous in protezione di Parigi. Ne aveva tanti a disposizione, anche se pochi erano i suoi prescelti e le persone di cui si fidava.
Due di queste persone non le conosceva personalmente, ma quando li vedeva e li osservava accanto alla figlia o in giro a qualche evento, li aveva sempre ammirati. Così trasformato da Chat Noir alle quattro di mattina eccolo dinnanzi la Boulangerie Dupain Cheng. Aprì la porta e la prima cosa che percepì fu la voce di Tom Dupain che canticchiava, la seguì e bussò alla porta per testimoniare la sua presenza.
Tom sollevò il matterello con cui stava stendendo la sfoglia voltandosi, Sabine era già sveglia?
"Chat Noir?!" Disse riconoscendo il super eroe di Parigi.
"Buongiorno Tom, disturbo?" Chiese il gatto nero.
Tom scosse la testa. "Eh... no! No certo che no Chat Noir." Disse incerto. "Sei... un croissant? Tra un po' inforno!" Chiese
"Mmm i migliori croissant di tutta Parigi. Si accetto volentieri, ma sono qui per un altro motivo in realtà." Disse avvicinandosi.
"Come posso aiutarti?" Chiese il pasticciere. Era bravo ai videogiochi ed era un ottimo pasticciere come aveva appena ricordato l'eroe. Cos'avrebbe potuto mai fare per lui.
"Ho bisogno di qualche persona adulta e matura, responsabile e che mette cuore in tutto ciò che fa a sorvegliare Parigi." Spiegò il biondo. "Purtroppo a giorni dovrei partire per un po' e c'è il rischio che lasci Parigi scoperta."
Tom annuì. "Devo controllare Parigi per te?" Chiese allora.
"E chiamarmi appena c'è un pericolo. Red Scorpio è sempre presente e mi aiuta. Ma io ho bisogno anche dell'occhio della verità e di colui che protegge incondizionatamente." Spiegò Adrien.
"Posso farlo Chat Noir. Dimmi come procedere e ti aiuterò!" Disse l'uomo.
Chat Noir gli sorrise e con un cenno di gratitudine prese due scatolette dal portale del suo bastone. "Tom Dupain, ti consegno il Miraculous dell'orso, simbolo di protezione e di amore paterno. Userai il Miraculous per proteggere Parigi e i suoi eroi. Potrai chiamarmi con lo strumento dell'orso o al numero di cellulare che troverai nella scatoletta." Lo istruì.
Tom prese la scatola stringendola nella grande mano e sospirando sorrise all'eroe. "Sono onorato di potervi aiutare Chat Noir."
Il ragazzo fece un sorriso che arrivò agli occhi e tese poi l'altra scatola. "Questo è invece il Miraculous della verità e della giustizia. Lo indosserà Sabine Cheng, a difesa di Parigi e dei suoi eroi. Riuscirete a farne buon uso lo so."
Tom prese anche la seconda scatola sorpreso. "È un onore Chat noir e parlo anche a nome di Sabine. Ti prometto che vi saremo di aiuto e che non vi intralceremo mai."
Il ragazzo annuì felice. "Adesso prenderei con piacere quel croissant, anzi due. Ne portò uno anche ad Hawk."
Disse a quel punto, stava facendo tutto ciò che era in suo potere per difendere Parigi e non lasciar andare troppi Miraculous.
Si stava fidando dei suoi istinti ma anche di Marcel che gli aveva detto quanto fosse importante assegnare il Miraculous della a qualcuno.
Con la mente tornò alla sera in cui Marcel era andato a bussare alla sua porta, da poco rientrato dalla finestra di casa sua....

Era stanco, tra combattimenti e viaggi oltre terra e riunioni sentiva di non riuscire a reggere ancora a lungo. Esausto si era gettato sul letto, ma sembrava che qualcuno avesse altri programmi per lui poiché bussavano alla porta.
"Avanti!" Aveva detto stanco.
Dopo un po' la porta si aprì e ne emerse suo cugino Marcel. Con un sorriso lo aveva invitato ad entrare, gli dispiaceva non riuscire ad avere abbastanza tempo per lui. Ma tra Papillon e Lady Octavia e tutti i suoi impegni arrivava a fine giornata stremato. Quindi accolse il cugino senza fargli pesare la stanchezza.
Marcel chiuse la porta alle sue spalle e guardò il cugino seriamente. "Scusami se ti ho disturbato. Sicuramente sei stanco dopo le imprese di oggi."
Adrien aveva alzato un sopracciglio curioso. "Cosa?" Aveva detto. "Tranquillo non sono stanco."
"Non è vero!" Disse il ragazzo scostando un lembo del suo smanicato nero dal quale uscì un... Kwami! Suo cugino possedeva un Miraculous, pensò sgomento Adrien intanto che il Kwami che sembrava un volatile volò accanto a Marcel.
"...Trasformami!" Stava dicendo.
Lo osservò cambiare sembianze incredulo, come se non sapesse di cosa si trattava. Poi quando Marcel si avvicinò a lui si destò.
"Io sono il portatore del Miraculous della veggenza, il Falco è mio protettore. Adrien quando sono trasformato vedo e prevedo delle cose che potrebbero aiutarti a trovare gli altri miracoulus."
Adrien era sempre più sorpreso. "Sai di me!"
"L'ho scoperto solo stasera era entrato a cercarti ma non c'eri, allora mi sono trasformato perché ero preoccupato ed ho scoperto tutto." Gli aveva spiegato.
"Tutto?" Aveva chiesto Adrien.
L'altro annuì. "Tutto quello che nessuno oltre te dovrebbe sapere!" Disse tendendo la mano. "Lascia che io beva il sigillo dei Kwami e lasciami venire con te in Italia domani, potrei esservi di aiuto."
Adrien aveva tenuto lo sguardo sulla sua mano tesa. Sapeva anche dell'Italia e della prossima missione.
"Che altro sai? Sai se sconfiggeremo Papillon e Lady Octavia?"
Marcel scosse la testa, poi chiuse gli occhi sfiorandogli la spalla. "Prevedo solo che sarà difficile per te affrontare Papillon e che avrai bisogno dell'Aquila per gestire un confronto con lui." Rispose con affanno.
Adrien lo fissò spaventato. "Ma ci riuscirò! Io e Ladybug lo sconfiggeremo."
Lui annuì "Voi due con Haoxin e Black Lady e gli altri eroi vostri compagni. Non so come, non so cosa accadrà ma vincerete." Gli aveva detto e lui gli aveva creduto.
E così quella mattina se lo era portato dietro in Italia, e quella mattina stava consegnando il Miraculous dell'Aquila a qualcuno di cui si fidava e che sapeva avesse del giudizio.
Quando i croissant appena sfornati furono pronti Chat Noir salutò Tom ricordandogli quanto fosse importante si mantenesse la segretezza delle proprie identità eroiche e quanta fiducia avesse in loro e sparì. Avrebbe dovuto preparare delle valigie, il giorno dopo sarebbe dovuto partire.

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