Capitolo 16- Cena Con Pensieri

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Giulia's Pov

Mi hanno medicato finalmente il braccio, coprendo la ferita con una fascia celeste.
Giuro non ne potevo più!!! Mi bruciava e mi frizza a allo stesso tempo.
Mi dirigo nella mia camera che ho avuto sempre quando venivo qui a Gran Burrone per trovare calma e concentrazione. Noto che alla sedia c'è un vestito celeste, che io riconosco benissimo: lo ha disegnato mia sorella poco prima che morisse.

Okay, questo è molto strano

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Okay, questo è molto strano.
Chi me lo ha lasciato?

Non ci bado e me lo metto.

E subito penso, guardandomi allo specchio, che

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E subito penso, guardandomi allo specchio, che... Si dai, non sono poi così male.
Mi sta molto bene, sembra che Mirana lo abbia fatto apposta perché lo indossassi io un giorno e si abbina perfettamente alla fascia che ho sul braccio.

Mi reco dagli altri per la cena e, subito dopo che ho superato due colonne, gli altri mi ammirano con occhi sognanti.
Ma non gli è mai capitato di vedere una donna vestita così ogni tanto?

<Buona sera a tutti ragazzi> li saluto e i miei amici nani abbozzano un sorriso, salutandomi con la mano o dicendomi semplicemente ciao.

<Buona sera, vostra maestà> mi dice re Elrond, inchinadosi con il capo <A tavola c'è più di una bontà> mi dice, poi sento i miei amici nani guardarsi tra di loro e alzano gli occhi al cielo, tranne Bilbo.

<Guarda Elrond, quante volte ti ho detto che mi puoi chiamare Giulia? E secondo mangio solo quattro arance, mi bastano solo quelle> gli rispondo.

<Scusi, ehm... Scusa Giulia, una domanda> mi dice Bilbo ed io accenno di sì con la testa, mettendomi a sedere <Semplicemente per curiosità, ma come riuscite a mangiare solo quattro arance per la cena ed essere sazia?> mi chiede.

Ottima domanda.

<Beh, mio caro Bilbo, è una dieta che sto facendo da tantissimo tempo e quando ci fu la possibilità di mangiare altro sono stata sopraffatta dall'abitudine, però grazie a questa sono dimagrita tanto e continuo a farla> gli rispondo, prendendo un'arancia e iniziando a sbucciarla.

<E Giulia?> mi attira la voce di Kili <Hai un drago in giardino, perché non ce lo hai mai detto?>

<Perché aveva timore che la odiassimo perché aveva un drago per sé...> dice Thorin, al posto mio, ed io lo guardo con un sorriso prendendogli e stringendogli la mano sinistra.

<Odiarti? Ma ci mancherebbe altro... Tu sei la nostra imperatrice e ci stai aiutando per la missione, poi avere un drago dalla nostra parte è molto figo in realtà!> mi dice Boffur con un sorriso, dando un boccone all'insalata quasi disgustato <Giusto ragazzi?!> chiede agli altri e questi gli rispondono di sì.

È davvero commovente avere loro, che per me sono di già una famiglia, dal primo momento che li ho incontrati.

<Posso vedere le vostre spade perfavore?> ci chiede re Elrond e Thorin gliela consegna per primo <Questa è Orchrist, la Fendi orchi, una lama famosa forgiata dai più grandi elfi dell'ovest: la mia famiglia. Possa servirti bene> dice a Thorin, ridandogli la spada, per poi prendere quella di Gandalf <E questa è Blandill, la batti nemici, spada del re di Gondolin> ridà la spada a Gandalf, per poi chiedere a quest'ultimo <Dove le avete trovate?>

<Le abbiamo trovate in una caverna dei troll sulla grande via ad est, poco prima di un'imboscata degli orchi> gli risponde lo stregone, mentre continua a mangiare ed io gli vado dietro continuando a mangiare finendo la seconda arancia.

<Scusatemi...> dice Thorin per poi alzarsi dalla sua sedia, andando ad appoggiarsi con la schiena sul tronco di un albero.

Mentre sento gli altri discutere quali siano elfi femmina ed elfi maschio, continuo a sentire il re e Gandalf parlare e allo stesso tempo guardo Thorin.

<Dunque, tredici nani e un mezzuomo, strani compagni di viaggio Gandalf> dice re Elrond.

<Sono discendenti della casa di Durin, gente nubile, dignitosa e hanno una gran passione per la cultura...>

<Gandalf> lo interrompo <Posso andare da Thorin?> gli chiedo.

<Certo mia cara> mi risponde, in seguito mi alzo e vado da Thorin.

<Ei, tutto bene?> chiedo al re.

<No Giulia, sono solo preoccupato più del solito sul fatto che non ci concedano di continuare l'impresa> mi risponde lui.

<Ricorda Thorin, essere coraggiosi è bello, ma alle volte è meglio essere saggi> gli dico.

Io gli porgo la mano e lui me la prende stringendomela lievemente; so benissimo che è preoccupato per tutta questa faccenda di uccidere Smaug e di conquistare la sua terra natia.

Ho i pensieri anche io...
Questa mia preoccupazione viene interrotta da uno dei nani, che inizia a cantare e a ballare su un piedistallo a forma esagonale. Nel mentre ho potuto vedere Thorin che sorrideva, non gli ci vuole altro per ricordargli che la sua famiglia è qui: i suoi amici.
Quando Boffur ha finito di cantare e di ballare, insomma quando ha finito di fare il comico, gli altri contenti col senso dell'umorismo alle stelle iniziano ad esultare e tirano il cibo, poi io pulisco tutto con la magia.

Heart of the CourageWhere stories live. Discover now